INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE
CERTAIN QUESTIONS OF JURISDICTIONAL IMMUNITY
AND ENFORCEMENT OF JUDGMENTS
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
v.
ITALIAN REPUBLIC
ANNEXES
TO THE
APPLICATION INSTITUTING PROCEEDINGS
AND REQUEST FOR PROVISIONAL MEASURES
29 April 2022
Table of Annexes
Annex 1: European Convention on the Peaceful
Settlement of Disputes
Annex 2: Article 3 of Law 5/2013
(Italian original and English translation)
Annex 3: Article 1 of Law No. 848
(Italian original and English translation)
Annex 4: Italian Code of Civil Procedure (extracts)
(Italian original and English translation)
Annex 5: Italian Constitutional Court, Judgment 238/2014
(Italian original and English translation)
Annex 6: Overview of cases brought against Germany before
Italian courts since Judgment No. 238/2014
Annex 7: Overview of judgments rendered by Italian courts
against Germany since Judgment No. 238/2014
Annex 8: List of German State-owned properties
affected by measures of constraint and extracts
from the land register
(Italian original and English translation)
Annex 9: Extracts from the land register:
Deutsches Archäologisches Institut Rom
(German Archeological Institute Rome),
(Italian original)
Annex 10: Extracts from the land register:
Goethe Institut Rom
(German Cultural Institute Rome)
(Italian original)
i.
Annex 11: Extracts from the land register:
Deutsches Historisches Institut Rom
(German Historical Institute Rome)
(Italian original)
Annex 12: Extracts from the land register:
Deutsche Schule Rom
(German School Rome)
(Italian original)
Annex 13: Federal Republic of Germany and Italy,
Cultural Agreement (with exchange of letters) (1956) and
Exchange of Letters Constituting an Agreement
Relating to the Aforementioned Agreement (1961)
(German and Italian originals and English translation)
Annex 14: Judgment of the Court of Bologna, Giorgio v. Germany,
No. 2892/2011
(Italian original and English translation)
Annex 15: Judgment of the Appellate Court of Bologna, Giorgio v.
Germany, No. 2120/2018
(Italian original and English translation)
Annex 16: Judgment of the Appellate Court of Rome, Cavallina v.
Germany, No. 5446/2020
(Italian original and English translation)
Annex 17:
(Italian original and English translation)
Annex 18: Decision of the Court of Rome,
Giorgio et al v. Germany o. 1163/2020, 12 July 2021
(Italian original and English translation)
Annex 19: Joint Declaration by the Governments
ii.
Annex 20: Overview of German-Italian discussions concerning
questions of sovereign immunity
Annex 21: Note verbale from the German Embassy Rome
to the Italian Ministry of Foreign Affairs and
International Cooperation, 5 January 2015
(Italian and German originals and English translation)
Annex 22: Aide-mémoire by the Italian Ministry
Annex 23: Note verbale from the German Embassy Rome
to the Italian Ministry of Foreign Affairs and
International Cooperation, 28 February 2022
( original and English translation)
iii.
Annex 1
European Convention on the Peaceful Settlement of Disputes, 29 April 1957
available at:
Council of Europe Treaty Series (CETS) No 023
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Annex 2
Article 3 of Law 5/2013, 14 January 2013
(Italian original and English translation)
Italian original available at:
Gazetta Ufficiale No. 24, 29 January 2013
11
ITALIAN ORIGINAL
Articolo 3
12
ENGLISH TRANSLATION
Article 3
13
Annex 3
Article 1 of Law No. 848, 17 August 1957
(Italian original and English translation)
Italian original available at:
Gazetta Ufficiale No. 238, 25 September 1957
14
ITALIAN ORIGINAL
Articolo 1
Piena ed intera esecuzione è data allo Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San
Francisco il 26 giugno 1945, a decorrere dal 14 dicembre 1955, data di ammissione
dell'Italia alle Nazioni Unite.
ENGLISH TRANSLATION
Article 1
Full and complete execution shall be given to the Charter of the United Nations,
signed in San Francisco on June 26, 1945, with effect from December 14, 1955, the
date of admission to the United Nations.
15
Annex 4
Italian Code of Civil Procedure(extracts)
Articles 492, 493, 495, 555, 569, 570, 571, 586
(Italian original and English translation)
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ITALIAN ORIGINAL
Articolo 492
Salve le forme particolari previste nei capi seguenti, il pignoramento consiste in
una ingiunzione che l'ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque
atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si
assoggettanoallaespropriazioneeifruttidiessi. Il pignoramento deve altresì
contenere l'invito rivolto al debitore ad effettuare presso la cancelleria del
giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in
uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente per
l'esecuzione con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità
presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notifiche o
comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso
giudice.
Il pignoramento deve anche contenere l'avvertimento che il debitore, ai sensi
dell'articolo 495, può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una
somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori
intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, oltre che delle
spese di esecuzione, sempre che, a pena di inammissibilità, sia da lui depositata in
cancelleria, prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli articoli
530, 552 e 569, la relativa istanza unitamente ad una somma non inferiore ad un
quinto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti
dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti
effettuati di cui deve essere data prova documentale. Il pignoramento deve
terzo
17
tempestivamente per causa a lui non imputabile.
Quando per la soddisfazione del creditore procedente i beni assoggettati a
pignoramento appaiono insufficienti ovvero per essi appare manifesta la lunga
durata della liquidazione l'ufficiale giudiziario invita il debitore ad indicare
ulteriori beni utilmente pignorabili, i luoghi in cui si trovano ovvero le generalità dei
terzi debitori, avvertendolo della sanzione prevista per l'omessa o falsa
dichiarazione.
Della dichiarazione del debitore è redatto processo verbale che lo stesso
sottoscrive. Se sono indicate cose mobili queste, dal momento della dichiarazione,
sono considerate pignorate anche agli effetti dell'articolo 388, terzo comma, del
codice penale e l'ufficiale giudiziario provvede ad accedere al luogo in cui si trovano
per gli adempimenti di cui all'articolo 520 oppure, quando tale luogo è compreso in
altro circondario, trasmette copia del verbale all'ufficiale giudiziario territorialmente
competente. Se sono indicati crediti o cose mobili che sono in possesso di terzi il
pignoramento si considera perfezionato nei confronti del debitore esecutato dal
momento della dichiarazione e questi è costituito custode della somma o della cosa
anche agli effetti dell'articolo 388, quarto comma, del codice penale quando il terzo,
prima che gli sia notificato l'atto di cui all'articolo 543, effettua il pagamento
restituisce il bene. Se sono indicati beni immobili il creditore procede ai sensi degli
articoli555eseguenti.
Qualora, a seguito di intervento di altri creditori, il compendio pignorato sia
divenuto insufficiente, il creditore procedente può richiedere all'ufficiale giudiziario
di procedere ai sensi dei precedenti commi ai fini dell'esercizio delle facoltà di cui
all'articolo499,quartocomma.
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Se il debitore è un imprenditore commerciale l'ufficiale giudiziario, previa istanza
del creditore procedente, con spese a carico di questi, invita il debitore a indicare il
luogo ove sono tenute le scritture contabili e nomina un commercialista o un
avvocato ovvero un notaio iscritto nell'elenco di cui all'articolo 179-ter delle
disposizioni per l'attuazione del presente codice per il loro esame al fine
dell'individuazione di cose e crediti pignorabili. Il professionista nominato può
richiedere informazioni agli uffici finanziari sul luogo di tenuta nonché sulle
modalità di conservazione, anche informatiche o telematiche, delle scritture
contabili indicati nelle dichiarazioni fiscali del debitore e vi accede ovunque si
trovi, richiedendo quando occorre l'assistenza dell'ufficiale giudiziario
territorialmente competente. Il professionista trasmette apposita relazione con i
risultati della verifica al creditore istante e all'ufficiale giudiziario che lo ha
nominato, che provvede alla liquidazione delle spese e del compenso. Se dalla
relazione risultano cose o crediti non oggetto della dichiarazione del debitore, le
spese dell'accesso alle scritture contabili e della relazione sono liquidate con
provvedimento che costituisce titolo esecutivo contro il debitore.
Quando la legge richiede che l'ufficiale giudiziario nel compiere il pignoramento sia
munito del titolo esecutivo, il presidente del tribunale competente per
l'esecuzione può concedere al creditore l'autorizzazione prevista
nell'articolo 488, secondo comma.
Articolo 493
Più creditori possono con unico pignoramento colpire il medesimo bene.
Il bene sul quale è stato compiuto un pignoramento può essere
pignorato successivamente su istanza di uno o più creditori.
Ogni pignoramento ha effetto indipendente, anche se è unito ad altri in unico
processo.
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Articolo 495
Prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli articoli 530, 552 e
569, il debitore può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma
di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all'importo dovuto al creditore
pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle
spese.
Unitamente all'istanza deve essere depositata in cancelleria, a pena di
inammissibilità', una somma non inferiore a un sesto dell'importo del credito per
cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati
nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data
prova documentale. La somma è depositata dal cancelliere presso un istituto di
credito indicato dal giudice.
La somma da sostituire al bene pignorato è determinata con ordinanza dal giudice
dell'esecuzione, sentite le parti in udienza non oltre trenta giorni dal deposito
dell'istanza di conversione.
Quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, il giudice
con la stessa ordinanza può disporre, se ricorrono giustificati motivi, che il debitore
versi con rateizzazioni mensili entro il termine massimo di quarantotto mesi la
somma determinata a norma del terzo comma, maggiorata degli interessi scalari al
tasso convenzionale pattuito ovvero, in difetto, al tasso legale. Ogni sei mesi il
giudice provvede, a norma dell'art. art. 510 del c.p.c., al pagamento al creditore
pignorante o alla distribuzione tra i creditori delle somme versate dal debitore.
Qualora il debitore ometta il versamento dell'importo determinato dal giudice ai
sensi del terzo comma, ovvero ometta o ritardi di oltre trenta giorni il versamento
anche di una sola delle rate previste nel quarto comma, le somme versate formano
parte dei beni pignorati. Il giudice dell'esecuzione, su richiesta del creditore
20
procedente o creditore intervenuto munito di titolo esecutivo, dispone senza
indugio la vendita di questi ultimi.
Con l'ordinanza che ammette la sostituzione, il giudice, quando le cose pignorate
siano costituite da beni immobili o cose mobili, dispone che le cose pignorate siano
liberate dal pignoramento con il versamento dell'intera somma.
L'istanza può essere avanzata una sola volta a pena di inammissibilità.
Articolo 555
Il pignoramento immobiliare si esegue mediante notificazione al debitore e
successiva trascrizione di un atto nel quale gli si indicano esattamente, con gli
estremi richiesti dal codice civile per l'individuazione dell'immobile ipotecato,
i beni e i diritti immobiliari che si intendono sottoporre a esecuzione, e gli si fa
l'ingiunzione prevista nell'articolo 492.
Immediatamente dopo la notificazione l'ufficiale giudiziarioconsegna copia
autentica dell'atto con le note di trascrizione al competente conservatore dei registri
immobiliari che trascrive l'atto e gli restituisce una delle note.
Le attività previste nel comma precedente possono essere compiute anche
dal creditore pignorante, al quale l'ufficiale giudiziario, se richiesto, deve
consegnare gli atti di cui sopra.
Articolo 569
A seguito dell'istanza di cui all'articolo 567 il giudice dell'esecuzione, entro quindici
giorni dal deposito della documentazione di cui al secondo comma dell'
articolo 567, nomina l'esperto che presta giuramento in cancelleria mediante
sottoscrizione del verbale di accettazione e fissa l'udienza per la comparizione delle
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parti e dei creditori di cui all'articolo 498 che non siano intervenuti. Tra la data del
provvedimento e la data fissata per l'udienza non possono decorrere più di
novanta giorni. Salvo quanto disposto dagli articoli 565 e 566, non oltre trenta
giorni prima dell'udienza, il creditore pignorante e i creditori già intervenuti ai
sensi dell'articolo 499 depositano un atto, sottoscritto personalmente dal
creditore e previamente notificato al debitore esecutato, nel quale è indicato
l'ammontare del residuo credito per cui si procede, comprensivo degli interessi
maturati, del criterio di calcolo di quelli in corso di maturazione e delle spese
sostenute fino all'udienza. In difetto, agli effetti della liquidazione della somma di
cui al primo comma dell'articolo 495, il credito resta definitivamente fissato
nell'importo indicato nell'atto di precetto o di intervento, maggiorato dei soli
interessi al tasso legale e delle spese successive.
All'udienza le parti possono fare osservazioni circa il tempo e le modalità della
vendita, e debbono proporre, a pena di decadenza, le opposizioni agli atti esecutivi,
se non sono già decadute dal diritto di proporle.
Nel caso in cui il giudice disponga con ordinanza la vendita forzata, fissa un
termine non inferiore a novanta giorni, e non superiore a centoventi, entro il quale
571. Il giudice con
la medesima ordinanza stabilisce le modalità con cui deve essere prestata la
cauzione, se la vendita è fatta in uno o più lotti, il prezzo base determinato a norma
573.
Quando ricorrono giusti
versamento del prezzo abbia luogo ratealmente ed entro un termine non superiore
576 solo quando ritiene
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probabile che la vendita con tale modalità possa aver luogo ad un prezzo superiore
568.
Con la stessa ordinanza, il giudice stabilisce, salvo che sia pregiudizievole per gli
interessi dei creditori o per il sollecito svolgimento della procedura, che il
versamento della cauzione, la presentazione delle offerte, lo svolgimento della gara
tra gli offerenti e, nei casi previsti, l'incanto, nonché il pagamento del prezzo, siano
effettuati con modalità telematiche, nel rispetto della normativa regolamentare di
cui all'articolo 161-ter delle disposizioni per l'attuazione del presente codice.
Se vi sono opposizioni il tribunale le decide con sentenza e quindi il giudice
dell'esecuzione dispone la vendita con ordinanza.
Con la medesima ordinanza il giudice fissa il termine entro il quale essa deve essere
notificata, a cura del creditore che ha chiesto la vendita o di un altro autorizzato, ai
creditori di cui all'articolo 498 che non sono comparsi.
Articolo 570
Dell'ordine di vendita è dato dal cancelliere, a norma dell'articolo 490, pubblico
avvisocontenentel'indicazione,degliestremiprevisti nell'articolo 555, del valore
dell'immobile determinato a norma dell'articolo 568, del sito Internet sul quale è
pubblicata la relativa relazione di stima, del nome e del recapito telefonico del
custode nominato in sostituzione del debitore con l'avvertimento che
maggiori informazioni possono essere fornite dalla cancelleria del tribunale a
chiunque vi abbia interesse.
Articolo 571
Ognuno, tranne il debitore, è ammesso a offrire per l'acquisto dell'immobile
pignorato personalmente o a mezzo di procuratore legale anche a norma
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dell'articolo 579 ultimo comma. L'offerente deve presentare nella cancelleria
dichiarazione contenente l'indicazione del prezzo, del tempo e modo
del pagamento e ogni altro elemento utile alla valutazione dell'offerta. L'offerta
non è efficace se perviene oltre il termine stabilito ai sensi dell'569, terzo comma,
se è inferiore di oltre un quarto al prezzo stabilito dall'ordinanza o se
l'offerente non presta cauzione, con le modalità stabilite nell'ordinanza di vendita,
in misura non inferiore al decimo del prezzo da lui proposto. L'offerta e'
irrevocabile, salvo che: (1) il giudice disponga la gara tra gli offerenti di cui
all'articolo; (2) il giudice ordini l'incanto; (3) siano decorsi centoventi giorni dalla
sua presentazione ed essa non sia stata accolta.
L'offerta deve essere depositata in busta chiusa all'esterno della quale sono
annotati, a cura del cancelliere ricevente, il nome, previa identificazione, di chi
materialmente provvede al deposito, il nome del giudice dell'esecuzione o del
professionista delegato ai sensi dell'articolo 591-bis e la data dell'udienza fissata per
l'esame delle offerte. Se e' stabilito che la cauzione è da versare mediante assegno
circolare, lo stesso deve essere inserito nella busta. Le buste sono aperte all'udienza
fissata per l'esame delle offerte alla presenza degli offerenti.
Articolo 586
Ognuno, tranne il debitore, è ammesso a offrire per l'acquisto dell'immobile
pignorato personalmente o a mezzo di procuratore legale anche a norma
dell'articolo 579 ultimo comma. L'offerente deve presentare nella cancelleria
dichiarazione contenente l'indicazione del prezzo, del tempo e modo
del pagamento e ogni altro elemento utile alla valutazione dell'offerta. L'offerta
non è efficace se perviene oltre il termine stabilito ai sensi dell'569, terzo comma,
se è inferiore di oltre un quarto al prezzo stabilito dall'ordinanza o se
l'offerente non presta cauzione, con le modalità stabilite nell'ordinanza di vendita,
in misura non inferiore al decimo del prezzo da lui proposto.
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L'offerta e' irrevocabile, salvo che: (1) il giudice disponga la gara tra gli offerenti di
cui all'articolo 573; (2) il giudice ordini l'incanto; (3) siano decorsi centoventi giorni
dalla sua presentazione ed essa non sia stata accolta.
L'offerta deve essere depositata in busta chiusa all'esterno della quale sono
annotati, a cura del cancelliere ricevente, il nome, previa identificazione, di chi
materialmente provvede al deposito, il nome del giudice dell'esecuzione o del
professionista delegato ai sensi dell'articolo 591-bis e la data dell'udienza fissata per
l'esame delle offerte. Se e' stabilito che la cauzione è da versare mediante assegno
circolare, lo stesso deve essere inserito nella busta. Le buste sono aperte all'udienza
fissata per l'esame delle offerte alla presenza degli offerenti.
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ENGLISH TRANSLATION
Article 492
Without prejudice to the particular forms provided for in the following
chapters, the attachment consists of an injunction that the judicial officer gives to
the debtor to refrain from any act intended to remove from the security of the
claim precisely indicated the property subject to expropriation and the fruits
thereof
The attachment must also contain an invitation to the debtor to declare at the
registry of the judge of execution his residence or elected domicile in one of
the municipalities of the district in which the judge of execution has his seat,
with a warning that, in the absence of such declaration or in the event of
his being unavailable at his declared residence or elected domicile, subsequent
service or communication will be effected at the registry of that judge.
The attachment must also contain the warning that the debtor, pursuant to article
495, may request to substitute for the attached property or claims a sum of money
equal to the amount due to the distraining creditor and the intervening creditors,
including the principal, interest and costs, as well as the costs of enforcement,
provided that, lest the application be inadmissible, he lodges the relevant
application with the registry before the sale or assignment is ordered pursuant to
articles 530, 552 and 569, together with a sum of not less than one-fifth of the
amount of the claim for which the attachment has been carried out and the claims
of the creditors who have intervened indicated in their respective acts of
intervention, after deducting the payments made, for which documentary evidence
must be provided. The attachment must contain the warning that, pursuant
to article 615, paragraph 2, third sentence, the opposition is inadmissible if it is
lodged after the sale or assignment has been ordered pursuant to articles 530, 552
and 569,
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unless it is based on facts that have come to light or the opposing party proves that
he was unable to lodge it in time for reasons not attributable to him.
If the assets subject to attachment appear to be insufficient for the satisfaction of
the claimant creditor or if it appears that they will take a long time to liquidate, the
judicial officer will invite the debtor to indicate any further assets that may be
attached, their whereabouts or the particulars of the third-party debtors, warning
him of the penalty provided for omitted or false declarations.
Minutes of the debtor's declaration are drawn up and signed by him. If movable
property is indicated, from the moment of the declaration, such property is also
considered attached for the purposes of article 388, paragraph three, of the criminal
code and the judicial officer provides access to the place where it is located in order
to carry out the formalities referred to in article 520 or, when such place is included
in another district, transmits a copy of the minutes to the judicial officer with
territorial jurisdiction. If receivables or movable property in the possession of third
parties are indicated, the attachment is deemed to have been completed against the
enforced debtor from the moment of the declaration and he is deemed to be the
custodian of the sum or property also for the purposes of article 388, paragraph
four, of the criminal code when the third party, before being notified of the
document referred to in article 543, makes payment and returns the property. If
immovable property is indicated, the creditor proceeds in accordance with Articles
555 and following.
If, following the intervention of other creditors, the attached compendium has
become insufficient, the proceeding creditor may request the judicial officer to
proceed in accordance with the preceding paragraphs for the purposes of
exercising the powers referred to in article 499, fourth paragraph.
27
If the debtor is a businessperson, the judicial officer, upon application by the
creditor, at the latter's expense, invites the debtor to indicate the place where the
accounts are kept and appoints an accountant or a lawyer or a notary registered in
the list referred to in article 179-ter of the provisions for the implementation of this
code to examine them for the purpose of identifying attachable items and claims.
The appointed professional may request information from the financial offices on
the place where the accounts indicated in the debtor's tax returns are kept, as well
as on the manner in which they are kept, including by computer or electronic
means, and may access them wherever he may be, requesting the assistance of the
judicial officer with territorial jurisdiction when necessary. The professional
submits a report with the results of the verification to the claimant creditor and to
the judicial officer who appointed him, who settles the costs and the remuneration.
If the report reveals things or claims that are not the subject of the debtor's
declaration, the costs of access to the accounting records and the report are settled
by means of a measure that constitutes an enforcement order against the debtor.
Where the law requires the judicial officer to be in possession of the enforceable
title when carrying out the attachment, the president of the court with
jurisdiction over enforcement may grant the creditor the authorisation
provided for in article 488, paragraph two.
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Article 493
Several creditors may by a single attachment affect the same property.
Thepropertyonwhichanattachmenthasbeenmademaybe attached
subsequently at the request of one or more creditors.
Each attachment has independent effect, even if it is joined with others in a
single process.
Article 495
Before the sale or assignment is ordered pursuant to articles 530, 552 and 569, the
debtor may apply to substitute the attached property or claims with a sum of
money equal, in addition to the costs of enforcement, to the amount owed to the
attaching creditor and the creditors who have intervened, including the principal,
interest and costs.
An amount not less than one-sixth of the amount of the claim for which the
attachment has been carried out and the claims of the creditors who have
intervened indicated in their respective acts of intervention must be deposited
with the registry together with the application, lest the application be inadmissible,
after deducting the payments made for which documentary evidence must be
provided. The sum is deposited by the registrar with a credit institution indicated
by the judge.
29
The sum to be substituted for the attached property is determined by order of the
judge of execution, having heard the parties in a hearing no later than thirty days
from the filing of the application for conversion.
Where the attached property consists of immovable or movable property, the
judge may in the same order, if there are justified reasons, order the debtor to pay
by monthly instalments within a maximum period of forty-eight months the
sum determined in accordance with the third paragraph, plus graduated interest at
the agreed contractual rate or, failing that, at the statutory rate. Every six months
the judge provides, pursuant to art. 510 of the code of civil procedure, for the
payment to the distraining creditor or the distribution among the creditors of the
sums paid by the debtor.
If the debtor fails to pay the amount determined by the court pursuant to the third
paragraph, or fails to pay or is more than thirty days late in paying even one of the
instalments provided for in the fourth paragraph, the amounts paid shall form
part of the attached assets. The execution judge shall, on application by the
claimant creditor or intervening creditor with an enforceable title, order the sale of
the assets without delay.
In the order permitting substitution, the judge, when the attached property consists
of immovable or movable property, orders that the attached property be released
from seizure by payment of the full amount.
The application may be made only once, further applications are inadmissible.
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Article 555
The attachment of immovable property is carried out by the service on the debtor
and subsequent registration of a document in which the debtor is informed
precisely, with the particulars required by the Civil Code for the identification of
the mortgaged property, of the property and the property rights intended to be
enforced, and is given the injunction provided for in article 492
Immediately after service, the judicial officer delivers an authentic copy of the deed
with the transcription notes to the competent land registrar, who transcribes the
deed and returns one of the notes to him.
The activities envisaged in the preceding paragraph may also be carried out by the
distraining creditor, to whom the judicial officer, if requested, must deliver the
documents referred to above.
Article 569
Following the application referred to in article 567, the judge of execution,
within fifteen days of the filing of the documents referred to in the second
paragraph of article 567, appoints the expert who takes oath at the registry by
signing the record of acceptance and sets the hearing for the appearance of the
parties and the creditors referred to in article 498 who have not
intervened. No more than 90 days may elapse between the date of the order and
the date fixed for the hearing. Without prejudice to the provisions of Articles 565
and 566, no later than 30 days prior to the hearing, the attachment
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creditor and the creditors who have already intervened pursuant to Article 499 shall
deposit a document, signed personally by the creditor and notified in advance to
the enforced debtor, indicating the amount of the residual claim for which
proceedings are pending, including interest accrued, the criterion for calculating
interest in the course of accrual and the expenses incurred up to the hearing. Failing
this, for the purposes of settling the sum referred to in the first paragraph of Article
495, the claim remains definitively fixed at the amount indicated in the writ of
summons or intervention, plus only interest at the legal rate and subsequent
costs.
At the hearing the parties can make observations on the time and manner of the
sale, and must propose, lest their opposition be regarded as forfeited, the
oppositions to the enforcement acts, if they have not already forfeited the right to
propose them
If the judge orders the forced sale, he sets a term of not less than ninety days, and
not more than one hundred and twenty days, within which offers to purchase may
be made in accordance with article 571. In the same order the judge establishes the
methods by which the security must be provided, if the sale is made in one or more
lots, the base price determined in accordance with article 568, the minimum bid,
the term, not exceeding one hundred and twenty days from the adjudication, within
which the price must be deposited, with the methods of depositing it and sets, on
the day after expiry of the term, the hearing for deliberation on the bid and for the
competition between the bidders referred to in article 573. If there are justified
reasons, the enforcement judge may order that the price be paid in instalments and
within a period not exceeding twelve months. The court shall make an order
pursuant to article 576 only if it considers it probable that the sale by this method
32
can take place at a price that is half of the value of the property, determined
pursuant to article 568.
In the same order, the court shall establish, unless it is detrimental to the interests
of the creditors or to the expeditious conduct of the proceedings, that the payment
of the security, the submission of the bids, the conduct of the bidding among the
bidders and, in the cases provided for, the auction, as well as the payment of the
price, shall be carried out by telematic means, in compliance with the regulations
referred to in article 161-ter of the provisions for the implementation of this code
If there are objections, the court decides on them with a ruling and then the
execution judge orders the sale by order.
In the same order, the court sets the time limit within which it must be notified, by
the creditor who requested the sale or by another authorised person, to the
creditors referred to in article 498 who have not appeared.
Article 570
Public notice of the order of sale is given by the clerk of the court, in
accordance with article 490, containing an indication of [the debtor], of the
particulars referred to in article 555, of the value of the property determined in
accordance with article 568, of the website on which the appraisal report is
published, of the name and telephone number of the custodian appointed in place
of the debtor, with the indication that further information may be provided by the
registry of the court to anyone who is interested.
33
Article 571
Everyone, except the debtor, is permitted to offer to purchase the
attached property in person or through a legal representative also in
accordance with article 579 last paragraph. The bidder must submit a declaration
to the Registry containing an indication of the price, the time and manner of
payment and any other element useful for the evaluation of the bid
The bid is not effective if it is received after the time limit established pursuant to
paragraph 3 of article 569, if it is more than a quarter lower than the price
established by the order or if the bidder does not provide security, in the manner
established in the sale order, in an amount not less than one tenth of the price he
has offered
The offer is irrevocable, unless:
the court orders the tender among the tenderers referred to in Article 573];
the court orders an auction;
one hundred and twenty days have elapsed since its submission and it has not
been accepted.
The offer must be deposited in a sealed envelope on the outside of which the
receiving clerk shall note the name, after identification, of the person making the
deposit, the name of the enforcement judge or the professional delegated pursuant
to article 591-bis and the date of the hearing set for the examination of the offers.
If it is established that the security is to be paid by banker's draft, the same must be
inserted in the envelope. The envelopes shall be opened at the hearing set for the
examination of the tenders in the presence of the tenderers.
34
Article 586
Once the price has been paid, the execution judge may suspend the sale if he
considers that the price offered is considerably lower than the fair price, or
issue a decree by which he transfers the expropriated property to the successful
bidder, repeating the description contained in the order of sale and ordering that
the transcriptions of attachments and mortgages be cancelled, if the latter do not
relate to obligations assumed by the successful bidder in accordance with
article 508. In the decree, the judge also orders the cancellation of the
transcriptions of attachments and mortgages subsequent to the registration of the
attachment.
The decree also contains an order to the debtor or the custodian to release the
property sold.
It constitutes a title for the transcription of the sale in the land registers and an
enforceable title for its release.
35
Annex 5
Italian Constitutional Court, Judgment 238/2014
(Italian original and English translation)
Italian original available at:
Gazetta Officiale no. 45, 29 October 2014
English translation available at:
https://www.cortecostituzionale.it/documenti/download/doc/recent_judgments/S238_2013_en.
pdf
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29-10-2014 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 1a Serie speciale - n. 45
SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE
N. 238
Sentenza 22 ottobre 2014
Giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale.
Diritto internazionale consuetudinario e pattizio - Immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati,
così come interpretata dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) - Obbligo del giudice nazionale di adeguarsi
alla pronuncia della CIG che ha negato la giurisdizione del giudice italiano nella causa di risarcimento
del danno per i crimini commessi iure imperii dal Terzo Reich nel territorio italiano.
– Legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno
1945) art. 1; legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite
sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme
di adeguamento dell’ordinamento interno), art. 3.
–
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente: Giuseppe TESAURO;
Giudici : Sabino CASSESE, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI,
Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA, Mario Rosario MORELLI,
Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO,
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nei giudizi di legittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto
delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945) e dell’art. 1 [ recte : art. 3] della legge 14 gennaio 2013,
n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli
Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno),
promossi dal Tribunale di Firenze con tre ordinanze del 21 gennaio 2014 rispettivamente iscritte ai nn. 84, 85 e 113
del registro ordinanze 2014, e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica nn. 23 e 29, prima serie speciale,
dell’anno 2014.
Visti gli atti di costituzione di S.F., di A.M. ed altri e di B.D., nonché gli atti di intervento del Presidente del Consiglio
dei ministri;
udito nell’udienza pubblica del 23 settembre 2014 il Giudice relatore Giuseppe Tesauro;
uditi l’avvocato Joachim Lau per S.F., per A.M. ed altri e per B.D. e l’avvocato dello Stato Diana Ranucci per il
Presidente del Consiglio dei ministri.
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29-10-2014 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 1a Serie speciale - n. 45
Ritenuto in fatto
1.- Con tre distinte ordinanze di identico tenore, adottate il 21 gennaio 2014 (reg. ord. n. 84, n. 85 e n. 113 del
2014), il Tribunale di Firenze ha sollevato questione di legittimità costituzionale: 1) della «norma prodotta nel nostro
ordinamento mediante il recepimento, ai sensi dell’art. 10, primo comma, Cost.», della consuetudine internazionale
accertata dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) nella sentenza del 3 febbraio 2012, nella parte in cui nega la
giurisdizione, nelle azioni risarcitorie per danni da crimini di guerra commessi, almeno in parte, nello Stato del giudice
adito, iure imperii dal Terzo Reich; 2) dell’art. 1 della legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto
delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945), nella parte in cui, recependo l’art. 94 dello Statuto
dell’ONU, obbliga il giudice nazionale ad adeguarsi alla pronuncia della CIG quando essa ha stabilito l’obbligo del
giudice italiano di negare la propria giurisdizione nella cognizione della causa civile di risarcimento del danno per
crimini contro l’umanità, commessi iure imperii dal Terzo Reich, almeno in parte nel territorio italiano; 3) dell’art. 1
( recte : art. 3) della legge 14 gennaio 2013 n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni
Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme
di adeguamento dell’ordinamento interno), nella parte in cui obbliga il giudice nazionale ad adeguarsi alla pronuncia
della CIG anche quando essa ha stabilito l’obbligo del giudice italiano di negare la propria giurisdizione nella cognizione
della causa civile di risarcimento del danno per crimini contro l’umanità, commessi iure imperii dal Terzo Reich
nel territorio italiano, in riferimento agli artt. 2 e 24 della Costituzione.
Le richiamate norme vengono censurate in riferimento agli artt. 2 e 24 Cost., in quanto, impedendo l’accertamento
giurisdizionale e l’eventuale condanna delle gravi violazioni dei diritti fondamentali subìte dalle vittime dei crimini di
guerra e contro l’umanità, perpetrati sul territorio dello Stato italiano, investito dall’obbligo di tutela giurisdizionale, ma
commessi da altro Stato, anche se nell’esercizio dei poteri sovrani (iure imperii), contrasterebbero con il principio di
insopprimibile garanzia della tutela giurisdizionale dei diritti, consacrato nell’art. 24 Cost., il quale è principio supremo
dell’ordinamento costituzionale italiano ed in quanto tale costituisce limite all’ingresso sia delle norme internazionali
generalmente riconosciute, ex art. 10, primo comma, Cost., che delle norme contenute in trattati istitutivi di organizzazioni
internazionali aventi gli scopi indicati dall’art. 11 Cost. o derivanti da tali organizzazioni.
1.1.- Il giudice rimettente premette di essere stato adito: in riferimento al primo giudizio, dal signor F. S. per
ottenere la condanna della Repubblica federale tedesca al risarcimento dei danni dal medesimo patiti nel corso della
seconda guerra mondiale per essere stato catturato nel territorio italiano da forze militari tedesche e deportato a Mauthausen
in dato 8 giugno 1944, dove fu liberato solo il 25 giugno 1945, dopo innumerevoli sofferenze; in riferimento
al secondo giudizio, dai legittimi eredi del signor L. C. per ottenere la condanna della Repubblica federale tedesca
al risarcimento dei danni dal medesimo patiti nel corso della seconda guerra mondiale per essere stato catturato nel
territorio italiano da forze militari tedesche l’8 settembre 1943, deportato in Germania per essere adibito al lavoro
forzato, ucciso in uno dei lager di Kahla-Thuringa in Germania e, secondo la Croce rossa internazionale, sepolto
in una fossa comune con seimila prigionieri, ridotti in schiavitù; in relazione al terzo giudizio, dal sig. D. B., per
ottenere la condanna della Repubblica federale tedesca al risarcimento dei danni dal medesimo patiti nel corso della
seconda guerra mondiale per essere stato catturato nel territorio italiano da forze militari tedesche il 9 settembre
1943 a Verona, nell’ospedale dove era ricoverato, dal quale fu deportato in Germania per essere adibito al lavoro
forzato, segregato nel campo di concentramento di Zeitz, uno dei sottolager di Buchenwald, prima di essere trasferito
nel campo di Hartmannsdorf Stammlager IVF e poi ancora a Granschutz dove veniva liberato dagli alleati alla fine
della guerra.
Il rimettente ricorda che la Repubblica federale di Germania, costituitasi nei giudizi, eccepiva il difetto di giurisdizione
dell’autorità giudiziaria italiana e chiedeva al giudice di dare attuazione alla sentenza del 3 febbraio 2012 della
CIG, non accettando il contraddittorio sul merito della vicenda. Pertanto, il giudice rimettente sollevava la predetta
questione di legittimità costituzionale delle norme che gli imponevano di declinare la giurisdizione.
1.2.- Il Tribunale di Firenze osserva che la questione oggetto dei giudizi consiste nel valutare se l’ordinamento
giuridico entro il quale il giudice italiano è chiamato a decidere le controversie, nel conformarsi alle norme dell’ordinamento
giuridico internazionale generalmente riconosciute, imponga al giudice dello Stato dove il crimine internazionale
è stato commesso di negare l’accesso al giudizio civile risarcitorio di accertamento e condanna, anche quando sul
proprio territorio sia stato leso un diritto fondamentale, mediante un crimine di guerra e contro l’umanità, ancorché ad
opera di uno Stato estero nell’esercizio di poteri sovrani.
Dopo aver precisato che non è in contestazione la natura di crimine internazionale dei fatti oggetto di causa e la
loro potenzialità lesiva di diritti fondamentali, il rimettente ricorda che, prima della sentenza della CIG, la Corte di cassazione
aveva affermato che l’immunità dalla giurisdizione civile degli Stati esteri riconosciuta dal diritto internazio-
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nale non ha carattere assoluto, ma può trovare un limite anche quando lo Stato operi nell’esercizio della sua sovranità,
ove le condotte integrino crimini contro l’umanità, tali da configurare un crimine internazionale (sentenze n. 5044 del
2004 e n. 14202 del 2008).
Il giudice rimettente rileva, tuttavia, che, a seguito della pronuncia emessa dalla CIG in data 3 febbraio 2012,
secondo la quale «il diritto consuetudinario internazionale continu[a] a prevedere che ad uno Stato sia riconosciuta l’immunità
in procedimenti per illeciti presumibilmente commessi sul territorio di un altro Stato dalle proprie forze armate
ed altri organismi statali nel corso di un conflitto armato», anche allorquando lo si accusi di gravi violazioni delle leggi
internazionali sui diritti umani, la Corte di cassazione, mutando orientamento sulla scia della predetta decisione internazionale,
ha dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice italiano rilevando che «la tesi inaugurata dalla Cass. n. 5044
del 2004 è rimasta isolata e non è stata convalidata dalla comunità internazionale di cui la CIG è massima espressione,
sicché il principio (...) non può essere portato ad ulteriori applicazioni» (sentenze n. 32139 del 2012 e n. 4284 del 2013).
A conferma di tale orientamento sarebbe, poi, sopraggiunta la legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione della Repubblica
italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a
New York il 2 dicembre 2004 nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno) che all’art. 3 contiene l’espressa
esclusione della giurisdizione italiana per i crimini di guerra commessi dal Terzo Reich anche per i procedimenti in corso.
Il Tribunale di Firenze precisa che la CIG ha ritenuto di non dover valutare l’interferenza tra la tutela del diritto
fondamentale della persona umana ed il principio di sovranità dello Stato chiamato a rispondere del fatto illecito,
escludendo l’esistenza di un conflitto tra norme di ius cogens materiali e norme (come l’immunità) ritenute formali o
processuali in quanto operanti su piani differenti. Pertanto il rimettente rileva che, se, da una parte, al giudice italiano
è sottratta l’interpretazione della valenza imperativa ed inderogabile dello ius cogens, ambito nel quale la Corte di
giustizia ha una competenza assoluta ed esclusiva, non può negarsi la sua competenza a verificare se l’adozione indifferenziata
di tale protezione in favore dei singoli Stati ed in danno dei singoli individui gravemente lesi sia conforme
alla Costituzione italiana ed alle sue fonti integrative anche sovranazionali; se cioè l’apertura verso ordinamenti diversi,
contenuta negli artt. 10, 11 e 117 Cost. sia priva o meno di filtri selettivi in grado di condizionare, nel caso in esame,
la decisione della pregiudiziale sollevata dalla Repubblica federale di Germania.
Ad avviso del rimettente, è dubbio che l’immunità degli Stati, in specie fra quelli dell’Unione europea, possa
ancora consentire, ancorché solo per effetto di consuetudini internazionali anteriori all’entrata in vigore della Costituzione
e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, l’esclusione incondizionata della tutela giurisdizionale
dei diritti fondamentali violati da crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona.
Posto che è la stessa CIG a riconoscere che, nella specie, si determina una lesione concreta e definitiva della tutela
giurisdizionale del diritto violato, e, tuttavia, ritiene che la violazione delle norme di natura materiale con valore imperativo
inderogabile (dei diritti fondamentali dell’uomo anche se calpestati da una diffusa prassi di crimini di guerra e
contro l’umanità) non contrasti con le norme internazionali di natura procedurale sull’immunità statale, il Tribunale di
Firenze dubita che, nell’ambito del diritto interno, il principio di eguaglianza sovrana degli Stati, con riguardo al suo
corollario in materia di immunità, possa giustificare il sacrificio della tutela giurisdizionale di un diritto fondamentale
quando e se la tutela è richiesta verso uno Stato, diverso da quello di appartenenza del giudice adito, che abbia commesso
un crimine internazionale ancorché nell’esercizio dei poteri sovrani.
Sebbene non sia più consentito alla giurisdizione interna verificare se il singolo atto criminoso compiuto dal
Terzo Reich sul territorio italiano militarmente occupato sia o meno collocabile tra gli atti iure imperii dal punto di
vista internazionale, a seguito della pronuncia della CIG, la quale non lascia più margini di valutazione sotto questo
profilo, il rimettente ritiene che, però, non possa non considerarsi che il carattere assoluto dell’immunità internazionale
preclude, per gli individui interessati, qualsiasi possibilità di veder accertati e tutelati i propri diritti, nella specie già
negati nell’ordinamento interno tedesco.
Il Tribunale di Firenze ricorda che, sin da una risalente sentenza (n. 48 del 1979), la Corte costituzionale ha affermato
che, nel contrasto fra norme internazionali immesse nell’ordinamento italiano mediante l’art. 10, primo comma,
Cost. e principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano, devono essere questi ultimi a prevalere.
Con una successiva decisione (sentenza n. 73 del 2001), questa medesima Corte - prosegue ancora il rimettente
- ha ribadito il principio secondo il quale «l’orientamento di apertura dell’ordinamento italiano nei confronti sia delle
norme del diritto internazionale generalmente riconosciute, sia delle norme internazionali convenzionali incontra i
limiti necessari a garantirne l’identità e, quindi, innanzitutto i limiti derivanti dalla Costituzione». Pertanto, i principi
fondamentali dell’ordinamento costituzionale e i diritti inalienabili della persona costituirebbero limite tanto all’ingresso
delle norme internazionali generalmente riconosciute alle quali l’ordinamento giuridico italiano si conforma in
virtù dell’art. 10, primo comma, Cost., quanto delle norme contenute in trattati istitutivi di organizzazioni internazionali
aventi gli scopi indicati dall’art. 11 Cost. o derivanti da tali organizzazioni.
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Considerato che il principio di cui all’art. 24 Cost. costituisce uno dei principi supremi dell’ordinamento costituzionale
italiano, essendo «intimamente connesso con lo stesso principio di democrazia l’assicurare a tutti e sempre, per
qualsiasi controversia, un giudice e un giudizio» (sentenza n. 18 del 1982), il rimettente dubita della legittimità costituzionale
della norma consuetudinaria. Infatti, il principio supremo di insopprimibile garanzia della tutela giurisdizionale
dei diritti sarebbe insuscettibile di cedere di fronte alla norma consuetudinaria di diritto internazionale che rileva nel
caso concreto, così come esplicitata dalla CIG, ogniqualvolta a ledere il diritto fondamentale della persona umana sia
un crimine contro l’umanità commesso nello Stato investito dall’obbligo di tutela giurisdizionale, ancorché commesso
da altro Stato nell’esercizio dei poteri sovrani.
In definitiva, ad avviso del rimettente, il giudice italiano non potrebbe accogliere l’indicazione fornita dalla CIG
e quindi negare l’accesso al processo rimettendo la protezione individuale alle dinamiche dei rapporti tra organi politici
degli Stati che, per decenni, non sono riusciti a trovare la soluzione. Negare il processo civile di accertamento e
condanna per le aberranti condotte del Terzo Reich implicherebbe sacrificare irrimediabilmente il diritto alla tutela dei
diritti.
Il rimettente precisa, inoltre, che è una scelta obbligata quella di sollevare questione di legittimità costituzionale,
tenuto conto di quanto già affermato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 311 del 2009 e cioè che il verificarsi
dell’ipotesi in cui la norma internazionale risulti in contrasto con la Costituzione «esclude l’operatività del rinvio
alla norma internazionale e, dunque, la sua idoneità ad integrare il parametro dell’art. 117, primo comma, Cost.»: e,
pertanto, «non potendosi evidentemente incidere sulla sua legittimità, comporta (...) l’illegittimità (...) della legge di
adattamento (sentenze n. 348 e n. 349 del 2007)».
Per le ragioni esposte, il Tribunale di Firenze rimette la questione al vaglio di legittimità costituzionale, ritenendo
non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale della norma interna, prodotta, ex art. 10, primo
comma, Cost., in conformità alla consuetudine internazionale formatasi prima della Costituzione, che nega nelle azioni
risarcitorie per danni da crimini di guerra la giurisdizione dello Stato in cui l’illecito ha, almeno in parte, prodotto i
suoi effetti lesivi.
Aggiunge il rimettente che l’art. 94 dello Statuto delle Nazioni Unite, che prescrive che «ciascun membro delle
Nazioni Unite si impegna a conformarsi alla decisione della Corte internazionale di giustizia in ogni controversia di
cui esso sia parte», essendo trasposto nell’ordinamento interno in forza della legge di ratifica avente valore sub-costituzionale
anche se in forza di norma di rango costituzionale (l’art. 11 Cost.), obbliga l’ordinamento interno solo se e
nella parte in cui è compatibile con la Costituzione. Pertanto, il dubbio di legittimità costituzionale deve coinvolgere
- ad avviso del rimettente - anche la legge n. 848 del 1957, nella parte in cui, recependo la Carta ONU ed in particolare
l’art. 94 della stessa, vincola tutti gli organi dello Stato ad adeguarsi alle sentenze della CIG, ivi compresa quella qui
conferente del 3 febbraio 2012.
Sulla base dei medesimi argomenti il rimettente censura, altresì, l’art. 3 della legge n. 5 del 2013, in ragione del
fatto che in esso è stato ulteriormente disciplinato l’obbligo del giudice nazionale di adeguarsi alla pronuncia della
CIG che ha negato la giurisdizione del giudice italiano nella causa di risarcimento del danno per i crimini ritenuti iure
imperii commessi dal Terzo Reich nel territorio italiano.
Infine, il Tribunale di Firenze precisa che le norme censurate sono tutte norme la cui legittimità costituzionale
rileva autonomamente nel giudizio principale, in quanto aventi ad oggetto precetti che, anche singolarmente presi,
sarebbero idonei ad escludere il proprio potere giurisdizionale.
2.- Nei giudizi è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale
dello Stato, il quale chiede che la questione di legittimità costituzionale sollevata sia dichiarata inammissibile e/o
infondata.
La difesa statale sostiene, in primo luogo, l’inammissibilità della questione sollevata, in quanto volta a sottoporre
al sindacato di legittimità costituzionale la norma consuetudinaria sull’immunità che sarebbe riconducibile ad una fase
anteriore all’adozione della Costituzione e non sarebbe, pertanto, sottoponibile al giudizio promosso dal giudice a
quo , secondo l’orientamento a suo dire consolidato della Corte costituzionale, la quale avrebbe affermato che solo le
consuetudini internazionali venute ad esistenza dopo l’entrata in vigore della Costituzione possono essere oggetto del
giudizio di legittimità costituzionale (a tale proposito, a pretesa conferma, sono richiamate le sentenze nn. 48 del 1979,
471 del 1992, 15 del 1996, 262 del 2009).
Il Presidente del Consiglio dei ministri ritiene, inoltre, che il vaglio circa la sussistenza della giurisdizione assuma
un carattere logicamente pregiudiziale rispetto al sindacato di merito, cosicché sostenere che la semplice domanda di
risarcimento per danni recati da atti contrari a norme materiali inderogabili sia idonea a fondare la giurisdizione dello
Stato territoriale paleserebbe un inammissibile rovesciamento dei rapporti di logica precedenza tra le due distinte valutazioni
in rito ed in merito.
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Nel merito, l’Avvocatura generale dello Stato, anzitutto, richiama all’attenzione la circostanza che la Corte costituzionale
avrebbe affermato che l’art. 10, primo comma, Cost. rinvia alle norme del diritto internazionale generalmente
riconosciute, attribuendo ad esse un valore di norme costituzionali ed avrebbe risolto l’apparente contrasto tra immunità
e diritto alla tutela giurisdizionale ex art. 24 Cost. alla luce del principio di specialità, riconoscendo che la compressione
del principio espresso dall’art. 24 Cost. può giustificarsi in virtù dei preminenti interessi sottesi all’esigenza di garantire
l’immunità degli Stati stranieri dalla giurisdizione territoriale. La ragionevolezza insita nella conformazione del diritto
di difesa a fronte delle esigenze connesse al rispetto dell’immunità dello Stato estero dimostrerebbe, pertanto, l’infondatezza
delle censure di illegittimità costituzionale rivolte alle disposizioni impugnate.
L’obbligo di rispettare l’immunità dello Stato estero troverebbe il suo fondamento anche in altre disposizioni
(oggetto di impugnativa) ed in specie nell’art. 94 dello Statuto dell’ONU, recepito in Italia con la legge n. 848 del 1957,
il quale impone a ciascuno Stato membro di conformarsi alle decisioni della CIG, e nell’art. 3 della legge n. 5 del 2013,
che ne costituisce esatta integrazione. Il dovere per l’Italia di conformarsi alle consuetudini internazionali nonché alle
decisioni della CIG, come statuito dal citato art. 94 dello Statuto dell’ONU, troverebbe il proprio fondamento anche
nell’art. 11 Cost. il quale imporrebbe all’Italia di rispettare le norme consuetudinarie di diritto internazionale come
individuate dalla CIG, alle cui decisioni l’Italia è tenuta a conformarsi ai sensi dello Statuto dell’ONU.
3.- Si sono costituiti, in tutti e tre i giudizi, (reg. ord. n. 84, n. 85 e n. 113 del 2014), gli attori dei processi principali,
chiedendo che la Corte costituzionale accolga le questioni sollevate dal Tribunale di Firenze.
3.1.- La difesa degli attori del processo principale premette che la circostanza che la richiesta del risarcimento dei
danni è stata effettuata solo dopo sessantasette anni è dovuta alla moratoria che la Repubblica federale tedesca aveva
concordato con gli alleati, vincitori della seconda guerra mondiale, e che anche l’Italia aveva dovuto rispettare in base
all’art. 18 del Trattato di pace. Precisa, altresì, che, dopo la fine della moratoria, le richieste di risarcimento erano state
rigettate dalla Repubblica federale tedesca ed era stato negato qualsiasi altro rimedio per i crimini commessi dal Terzo
Reich e dal suo governo.
Con specifico riferimento alle questioni sollevate dal Tribunale di Firenze, la difesa degli attori del processo principale
svolge alcune considerazioni preliminari.
Essa ricorda che, a partire dal 26 giugno 1945, a San Francisco, in risposta alle gravi violazioni dei diritti fondamentali
dell’uomo, gli Stati della Comunità internazionale si obbligavano, con l’art. 1, comma 3, e con l’art. 55,
lettera c) , della Carta dell’ONU, a rispettare i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, senza distinzioni di razza,
sesso, lingua, religione. Fra tali diritti era annoverato anche quello di adire un giudice (art. 14 del Patto per i diritti
civili e politici del 19 dicembre 1966), divenuto poi un cardine del sistema internazionale per l’osservanza dei diritti
dell’uomo (Risoluzione dell’Assemblea generale dell’ONU n. 60/147 recante «Basic principles and Guidelines on the
Right to a Remedy and Reparation for Victims of Gross Violation of International Human Rights Law and Serious
violations of International Umanitarian Law»). Pertanto, il conflitto tra la tutela dei diritti dell’uomo ed il divieto di
ingerenza negli affari interni (cui si collega l’immunità giurisdizionale degli Stati) non può essere risolto a danno dei
diritti fondamentali.
La difesa, quindi, osserva che l’illegittimità costituzionale della legge n. 5 del 2013 non deriverebbe soltanto da
una violazione dell’art. 24 Cost., ma dal contrasto con lo stesso diritto internazionale e con la sua pretesa di tutelare i
diritti fondamentali, incluso il diritto di adire un giudice competente in materia.
La difesa degli attori chiede, quindi, che la Corte costituzionale accolga la questione di legittimità costituzionale
sollevata dal Tribunale di Firenze, anche al fine di evitare che la CIG venga denunciata per aver ecceduto dalla sua
competenza.
Rileva, inoltre, che, alla luce del diritto internazionale vigente, esisterebbe la giurisdizione del giudice italiano e
che, quindi, le norme censurate, nella parte in cui escludono la giurisdizione del giudice italiano per le azioni risarcitorie
inerenti ai danni derivanti dai crimini contro l’umanità posti in essere dalle forze armate tedesche durante la seconda
guerra mondiale, si porrebbero in contrasto anche con gli artt. 10 e 117 Cost. in quanto lederebbero il diritto della parte
privata di adire il competente giudice per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, in contrasto con il diritto internazionale
consuetudinario e convenzionale.
Pertanto, la difesa degli attori dei processi principali chiede che la Corte costituzionale dichiari l’illegittimità costituzionale
della legge n. 5 del 2013 per contrasto con gli artt. 24, 11 e 117 Cost. ed ammetta la giurisdizione del giudice
italiano, escludendo l’efficacia anche indiretta della sentenza della CIG del 3 febbraio 2012.
Conseguentemente, chiede che vengano valutati ulteriori profili di illegittimità costituzionale della normativa
denunciata attinenti, fra l’altro: al divieto di retroattività di una legge procedurale e al divieto di retroattività del nuovo
orientamento giurisprudenziale relativo ai diritti fondamentali affermatosi rispetto al precedente orientamento della
Corte di cassazione; al divieto di disapplicare il diritto internazionale generalmente riconosciuto, in virtù del quale lo
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29-10-2014 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA 1a Serie speciale - n. 45
Stato convenuto può implicitamente o esplicitamente rinunciare alla sua immunità giurisdizionale, non gode di immunità
per cause fondate su illeciti commessi mediante atti iure imperii se questi sono avvenuti nel territorio dello Stato
ove il giudice adito ha sede e non gode di immunità in cause civili fondate su gravi violazioni dei diritti fondamentali;
all’obbligo di rispettare, in base agli artt. 11 e 117, primo comma, Cost., l’art. 28, comma 2, della Convenzione europea
per il rimedio pacifico delle controversie tra gli Stati europei del 29 aprile 1957, e l’art. 6 della CEDU; al divieto
di disattendere gli artt. 24 e 111 Cost. e/o gli artt. 1, comma 3, e 55, lettera c) , della Carta dell’ONU se una persona
fisica è stata vittima di un crimine di guerra o di gravi crimini contro l’umanità; agli artt. 101 e 102 Cost., in quanto
l’impugnato art. 3 della legge n. 5 del 2013 contiene un ordine del Parlamento o del Governo al giudice, in relazione a
specifiche cause, di rinunciare alla propria competenza giurisdizionale senza poter valutare i fatti e il diritto applicabile
e di annullare decisioni già definite.
4.- All’udienza pubblica, le parti costituite nel giudizio ed il Presidente del Consiglio dei ministri hanno insistito
per l’accoglimento delle conclusioni formulate nelle difese scritte.
Considerato in diritto
1.- Il Tribunale di Firenze dubita della legittimità costituzionale di alcune norme che gli imporrebbero di declinare
la giurisdizione, come eccepito dalla convenuta, in relazione a tre giudizi instaurati contro la Repubblica federale di
Germania (RFG) per ottenere la condanna di quest’ultima al risarcimento dei danni patiti nel corso della seconda guerra
mondiale da tre cittadini italiani, catturati nel territorio italiano da forze militari tedesche e deportati in Germania per
essere adibiti al lavoro forzato nei campi di concentramento.
Più precisamente, il Tribunale di Firenze ha sollevato questione di legittimità costituzionale: 1) della norma «prodotta
nel nostro ordinamento mediante il recepimento, ai sensi dell’art. 10, primo comma, Cost.», della norma consuetudinaria
di diritto internazionale sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, così come interpretata
dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) nella sentenza Germania c. Italia del 3 febbraio 2012, nella parte in cui
comprende tra gli atti iure imperii sottratti alla giurisdizione di cognizione anche i crimini di guerra e contro l’umanità,
lesivi di diritti inviolabili della persona, commessi in Italia e in Germania nei confronti di cittadini italiani nel periodo
1943-1945 dalle truppe del Terzo Reich; 2) dell’art. 1 della legge di adattamento alla Carta delle Nazioni Unite (legge
17 agosto 1957, n. 848, recante «Esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno
1945»), nella parte in cui obbliga il giudice italiano ad adeguarsi alla pronuncia della CIG, pertanto, anche quando essa
ha stabilito l’obbligo dello stesso di negare la propria giurisdizione nella causa civile di risarcimento del danno per
crimini contro l’umanità, commessi iure imperii dal Terzo Reich nel territorio italiano; 3) dell’art. 1 ( recte art. 3) della
legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità
giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme di adeguamento
dell’ordinamento interno), che ha imposto al giudice di adeguarsi alla sentenza della CIG e per ciò stesso di negare la
propria giurisdizione in futuro per tutti gli atti iure imperii dello Stato straniero, anche quando tali atti consistano in violazioni
gravi del diritto internazionale umanitario e dei diritti fondamentali, quali i crimini di guerra e contro l’umanità
commessi in Italia e in Germania nei confronti di cittadini italiani nel periodo 1943-1945 dalle truppe del Terzo Reich,
nonché di ammettere la revocazione delle sentenze già passate in giudicato che non avessero riconosciuto l’immunità.
Le richiamate norme vengono censurate in riferimento agli artt. 2 e 24 Cost., in quanto, impedendo l’accertamento
giurisdizionale e la valutazione della pretesa di risarcimento dei danni derivanti dalle gravi violazioni dei diritti fondamentali
subìte dalle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità, commessi da altro Stato, anche se nell’esercizio
di poteri sovrani (iure imperii), contrasterebbero con il principio di insopprimibile garanzia della tutela giurisdizionale
dei diritti, consacrato nell’art. 24 Cost., che è un principio supremo dell’ordinamento costituzionale italiano e, quindi,
costituisce un limite all’ingresso sia delle norme internazionali generalmente riconosciute, ex art. 10, primo comma,
Cost., che delle norme contenute in trattati istitutivi di organizzazioni internazionali aventi gli scopi indicati dall’art. 11
Cost. o derivanti da tali organizzazioni e oggetto di leggi di adattamento.
Il giudice rimettente muove dalla constatazione che la CIG, con la sentenza del 3 febbraio 2012, ha affermato la
perdurante vigenza della norma consuetudinaria internazionale che sancisce l’immunità degli Stati dalla giurisdizione
civile degli altri Stati per tutti indistintamente gli atti ritenuti iure imperii, escludendo che si sia formata, per consuetudine,
un’eccezione relativa agli atti iure imperii qualificabili, come espressamente riconosciuto nella specie con
riguardo agli episodi di deportazione, lavoro forzato, eccidi, compiuti in Italia e in Germania nei confronti di cittadini
italiani nel periodo 1943-1945 dalle truppe del Terzo Reich, quali crimini di guerra o contro l’umanità lesivi di diritti
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fondamentali della persona; ed ha negato l’esistenza di un conflitto tra norme materiali cogenti (diritto internazionale a
tutela dei diritti umani) e norme processuali (immunità degli Stati dalla giurisdizione di altri Stati), in quanto operanti
su piani diversi.
Tuttavia, pur riconoscendo alla CIG una “competenza assoluta ed esclusiva” quanto all’interpretazione delle
norme di diritto internazionale, il giudice di Firenze dubita della conformità alla Costituzione sia della norma interna
corrispondente alla norma consuetudinaria internazionale, che incontra il limite dei principi fondamentali e dei diritti
inviolabili costituzionalmente garantiti, fra i quali vi è il diritto alla tutela giurisdizionale dei diritti inviolabili, sia
delle corrispondenti norme di recepimento. Il rimettente precisa, infatti, che non può non tenersi in debito conto che
il «conferire all’immunità internazionale il carattere assoluto confermato dalla Corte di giustizia internazionale vuol
dire precludere, per gli individui interessati, qualsiasi possibilità di veder accertati e tutelati i propri diritti, nel caso di
specie già negati nell’ordinamento interno tedesco» (ordinanze di rimessione n. 84 del 2014, pag. 7; n. 85 del 2014,
pag. 7, n. 113 del 2014, pag. 7). Conseguentemente, prospetta lo stesso dubbio di legittimità costituzionale nei confronti
di quelle disposizioni contenute sia nella legge di adattamento alla Carta delle Nazioni Unite (art. 1 della legge n. 848
del 1957), che nella legge di adesione alla Convenzione di New York (art. 3 della legge n. 5 del 2013), nella parte in
cui gli impongono, al pari della richiamata norma consuetudinaria internazionale, di negare la propria giurisdizione in
ottemperanza alla sentenza della CIG.
Infine, il Tribunale di Firenze precisa che quelle censurate sono tutte norme la cui legittimità costituzionale rileva
autonomamente nel giudizio principale, in quanto aventi ad oggetto precetti che, anche singolarmente presi, sarebbero
idonei ad escludere l’esercizio della sua giurisdizione.
Inoltre, lo stesso giudice rimettente limita le questioni sollevate alla giurisdizione relativa alla cognizione della
pretesa risarcitoria, non anche alla esecuzione.
I tre giudizi, a ragione dell’identità di petitum e di argomentazione, vanno riuniti e definiti con decisione unica.
2.- In via preliminare, questa Corte deve valutare le eccezioni di inammissibilità delle questioni di legittimità
costituzionale sollevate dal Tribunale di Firenze.
2.1.- Con la prima eccezione, l’Avvocatura generale dello Stato deduce che l’immunità dalla giurisdizione qui evocata
è oggetto di una norma internazionale consuetudinaria generalmente riconosciuta formatasi in epoca precedente
all’entrata in vigore della Costituzione italiana e per tale ragione sarebbe insuscettibile di verifica di costituzionalità.
Questa Corte avrebbe affermato, nella sentenza n. 48 del 1979 (v. punto 2. del Ritenuto in fatto), che la verifica di
compatibilità costituzionale delle norme consuetudinarie internazionali sarebbe consentita esclusivamente per le norme
formatesi successivamente all’entrata in vigore della nostra Costituzione.
L’eccezione non è fondata.
Invero, nell’occasione evocata dall’Avvocatura, questa Corte valutò precisamente la legittimità costituzionale
della norma consuetudinaria internazionale sulla immunità degli agenti diplomatici, dopo averla definita espressamente
«consuetudine più che secolare degli Stati nelle loro reciproche relazioni» e affermando che «La prospettazione della
questione così come formulata dal giudice a quo , riferita all’ordine di esecuzione di cui alla legge n. 804 del 1967, in
relazione all’art. 31, paragrafi 1 e 3 della Convenzione di Vienna, appare solo formalmente esatta perché, sul punto che
interessa, la disposizione pattizia è meramente ricognitiva della norma di diritto internazionale generale sopra descritta.
Il fondamento della questione va considerato, pertanto, con riferimento a quest’ultima norma, ed il vero oggetto del giudizio,
cui va rivolto l’esame della Corte, concerne la compatibilità con gli invocati principi costituzionali della norma
interna di adeguamento alla consuetudine internazionale generale» (punto 3. del Considerato in diritto).
In un passaggio successivo, poi, questa Corte aggiunse: «Occorre comunque affermare, più in generale, per quanto
attiene alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute che venissero ad esistenza dopo l’entrata in vigore
della Costituzione, che il meccanismo di adeguamento automatico previsto dall’art. 10 Cost. non potrà in alcun modo
consentire la violazione dei principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale, operando in un sistema costituzionale
che ha i suoi cardini nella sovranità popolare e nella rigidità della Costituzione» (punto 3. del Considerato
in diritto).
Ora, indipendentemente dalla correttezza o meno della lettura operata dall’Avvocatura della decisione n. 48 del
1979, questa Corte intende confermare specificamente quanto rilevato con chiarezza nella sentenza n. 1 del 1956:
«L’assunto che il nuovo istituto della “illegittimità costituzionale” si riferisca solo alle leggi posteriori alla Costituzione
e non anche a quelle anteriori non può essere accolto, sia perché, dal lato testuale, tanto l’art. 134 della Costituzione
quanto l’art. 1 della legge costituzionale 9 febbraio 1948, n. 1, parlano di questioni di legittimità costituzionale delle
leggi, senza fare alcuna distinzione, sia perché, dal lato logico, è innegabile che il rapporto tra leggi ordinarie e leggi
costituzionali e il grado che ad esse rispettivamente spetta nella gerarchia delle fonti non mutano affatto, siano le leggi
ordinarie anteriori, siano posteriori a quelle costituzionali».
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E qui oggi si riconosce, pertanto, che il principio affermato nella appena ricordata sentenza n. 1 del 1956, secondo
il quale il controllo di legittimità costituzionale riguarda sia norme posteriori che norme anteriori alla Costituzione
repubblicana, vale anche per le norme del diritto internazionale generalmente riconosciute di cui al meccanismo di
adattamento automatico dell’art. 10, primo comma, Cost. che si siano formate prima o dopo la Costituzione.
Neppure si può escludere dallo scrutinio di legittimità costituzionale la norma oggetto del rinvio operato all’art. 10,
primo comma, Cost. ad una norma consuetudinaria internazionale solo perché l’art. 134 Cost. non contempla espressamente
questa specifica ipotesi. Tale disposizione assoggetta al controllo accentrato di costituzionalità tutte le leggi, gli
atti e le norme le quali, pur provviste della stessa efficacia delle leggi formali, ordinarie e costituzionali, siano venute ad
esistenza per vie diverse dal procedimento legislativo, anche quelle da ultimo richiamate. Sono esclusi dallo scrutinio
riservato a questa Corte soltanto gli atti che hanno un rango ed una forza inferiori rispetto alla legge. In definitiva, non
sussistono, sul piano logico e sistematico, ragioni per le quali il controllo di legittimità costituzionale dovrebbe essere
escluso per le consuetudini internazionali o limitato solo a quelle posteriori alla Costituzione, tenuto conto che a queste
ultime è riconosciuta la medesima efficacia delle consuetudini formatesi in epoca precedente ed il medesimo limite del
rispetto degli elementi identificativi dell’ordinamento costituzionale, vale a dire dei principi fondamentali e dei diritti
inviolabili della persona.
La prima eccezione della difesa del Presidente del Consiglio dei ministri non è pertanto fondata.
2.2.- La seconda eccezione si fonda sull’assunto che il difetto di giurisdizione non potrebbe essere verificato in
base alla portata della norma internazionale sull’immunità degli Stati per gli atti ritenuti iure imperii, in quanto altrimenti
si determinerebbe un «inammissibile rovesciamento dei rapporti di logica precedenza tra le due distinte valutazioni
in rito e in merito».
Anche questa eccezione non è fondata, per il semplice motivo che un’eccezione relativa alla giurisdizione richiede
necessariamente una valutazione del petitum in base alla prospettazione della domanda, come formulata dalle parti.
2.3.- Ancora in via preliminare, occorre ribadire che sono inammissibili le deduzioni della parte privata dirette ad
estendere il thema decidendum attraverso l’evocazione di ulteriori parametri costituzionali.
L’oggetto del giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale è limitato alle disposizioni e ai parametri
indicati nelle ordinanze di rimessione (sentenza n. 32 del 2014; ma anche sentenze n. 271 del 2011 e n. 56 del 2009).
Pertanto, non possono essere prese in considerazione le censure svolte dalle parti dei giudizi principali, costituitesi
nei giudizi davanti a questa Corte, sollevate in riferimento all’art. 117, primo comma, Cost. ed alle norme del diritto
internazionale invocate per il suo tramite.
2.4.- Occorre, infine, rilevare che, benché nel dispositivo di tutte e tre le ordinanze di rimessione, fra le norme
censurate, sia indicato l’art. 1 della legge n. 5 del 2013, dall’intero contesto delle tre ordinanze si desume con chiarezza
come le doglianze riguardino non già il predetto art. 1, che contiene l’autorizzazione all’adesione alla Convenzione
delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, del 2 dicembre 2004, ma l’art. 3 della
medesima legge nella parte in cui ha recepito - con procedimento di adattamento ordinario - quanto deciso dalla CIG
con la sentenza del 3 febbraio 2012.
Pertanto, in linea con una costante giurisprudenza costituzionale, secondo la quale il thema decidendum , con
riguardo alle norme censurate, va identificato tenendo conto della motivazione delle ordinanze o comunque dell’intero
contesto del provvedimento di rimessione ( ex plurimis , sentenze n. 258 del 2012 e n. 181 del 2011; ordinanza n. 162
del 2011), è l’art. 3 della legge n. 5 del 2013, e non già l’art. 1, l’oggetto del sindacato di legittimità costituzionale.
3. - Nel merito, la questione di legittimità costituzionale della norma «prodotta nel nostro ordinamento mediante il
recepimento, ai sensi dell’art. 10, primo comma, Cost»., della norma consuetudinaria di diritto internazionale sull’immunità
degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, non è fondata nei termini di seguito precisati.
3.1.- È anzitutto da prendere atto che dal thema decidendum sottoposto a questa Corte è stata esclusa dal giudice
rimettente ogni valutazione sulla interpretazione da parte della CIG della norma internazionale consuetudinaria relativa
all’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati.
D’altra parte, la Corte non potrebbe procedere ad un tale scrutinio. Si tratta, infatti, di una norma di diritto internazionale,
dunque esterna all’ordinamento giuridico italiano, la cui applicazione da parte dell’amministrazione e/o
del giudice, in virtù del rinvio operato nella specie dall’art. 10, primo comma, Cost., deve essere effettuata in base al
principio di conformità, e cioè nell’osservanza dell’interpretazione che ne è data nell’ordinamento di origine, che è
l’ordinamento internazionale. In questa occasione, la norma che interessa è stata interpretata dalla CIG, precisamente in
vista della definizione della controversia tra Germania ed Italia, avente ad oggetto la giurisdizione del giudice italiano
su atti imputabili alla RFG.
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Con la sentenza del 3 febbraio 2012, la CIG ha affermato che, allo stato, non si rinvengono sufficienti elementi
nella prassi internazionale per dedurre l’esistenza di una deroga alla norma sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione
civile degli altri Stati per atti iure imperii relativa alle ipotesi, che ha ritenuto sussistenti nella specie, e come ammesso
dalla stessa RFG, di crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona. La medesima Corte ha
anche espressamente riconosciuto (sentenza, pag. 144, punto 104) - e risulta confermato dalla difesa della RFG, che ha
escluso l’esistenza di altri rimedi giurisdizionali a tutela delle vittime dei predetti crimini (replica RFG, 5 ottobre 2010,
pag. 11, punto 34) - che il difetto di giurisdizione dei giudici italiani comporta un sacrificio dei diritti fondamentali dei
soggetti che hanno subito le conseguenze dei crimini commessi dallo Stato straniero ed ha individuato, sul piano del
diritto internazionale, nell’apertura di un nuovo negoziato il solo strumento per definire la questione.
Ora, deve riconoscersi che, sul piano del diritto internazionale, l’interpretazione da parte della CIG della norma
consuetudinaria sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati per atti ritenuti iure imperii è un’interpretazione
particolarmente qualificata, che non consente un sindacato da parte di amministrazioni e/o giudici nazionali,
ivi compresa questa Corte. Lo stesso principio è stato con chiarezza affermato già nelle sentenze n. 348 e n. 349
del 2007 con riguardo all’interpretazione delle norme della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali (CEDU) resa dalla Corte di Strasburgo.
E infatti il giudice rimettente non entra nel merito dell’interpretazione resa dalla CIG della norma internazionale
sull’immunità per atti ritenuti iure imperii. Egli prende atto, sia pure con preoccupazione, che quella è la portata attuale
della norma consuetudinaria internazionale in quanto così definita dalla CIG. Riferisce, altresì, che neppure è contestato
che gli atti attribuiti alla RFG siano atti illeciti, qualificati dalla stessa RFG e dalla CIG crimini di guerra e contro
l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona, questione che comunque rientra nella valutazione di merito della
pretesa principale ed è dunque estranea al thema decidendum affidato a questa Corte.
Ciò premesso, è tuttavia evidente che resta da verificare e risolvere il prospettato conflitto tra la norma internazionale
da immettere ed applicare nell’ordinamento interno, così come interpretata nell’ordinamento internazionale,
norma che ha rango equivalente a quello costituzionale, in virtù del rinvio di cui all’art. 10, primo comma, Cost., e
norme e principi della Costituzione che con essa presentino elementi di contrasto tali da non essere superabili con gli
strumenti ermeneutici.
È ciò che si verifica con i principi qualificanti e irrinunciabili dell’assetto costituzionale dello Stato e, quindi, con
i principi che sovraintendono alla tutela dei diritti fondamentali della persona. In tali ipotesi spetta al giudice nazionale,
ed in particolare esclusivamente a questa Corte, una verifica di compatibilità costituzionale, nel caso concreto, che
garantisca l’intangibilità di principi fondamentali dell’ordinamento interno ovvero ne riduca al minimo il sacrificio.
Ed è precisamente questo il thema decidendum che ha sottoposto a questa Corte il Tribunale di Firenze nel sollevare
le questioni di legittimità costituzionale precisate in epigrafe: di verificare la compatibilità della norma internazionale
sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, così come interpretata dalla CIG, con un
principio fondamentale del nostro ordinamento costituzionale quale il diritto al giudice (art. 24), congiuntamente al
principio posto a tutela di diritti fondamentali della persona (art. 2). D’altra parte, la possibilità della verifica di compatibilità
resta intatta comunque, anche tra norme - come nella specie - entrambe di rango costituzionale, il bilanciamento
rientrando tra «le ordinarie operazioni cui questa Corte è chiamata in tutti i giudizi di sua competenza» (sentenza n. 236
del 2011).
3.2.- Non v’è dubbio, infatti, ed è stato confermato a più riprese da questa Corte, che i principi fondamentali dell’ordinamento
costituzionale e i diritti inalienabili della persona costituiscano un «limite all’ingresso [...] delle norme internazionali
generalmente riconosciute alle quali l’ordinamento giuridico italiano si conforma secondo l’art. 10, primo
comma della Costituzione» (sentenze n. 48 del 1979 e n. 73 del 2001) ed operino quali “controlimiti” all’ingresso delle
norme dell’Unione europea ( ex plurimis : sentenze n. 183 del 1973, n.170 del 1984, n. 232 del 1989, n. 168 del 1991,
n. 284 del 2007), oltre che come limiti all’ingresso delle norme di esecuzione dei Patti Lateranensi e del Concordato
(sentenze n. 18 del 1982, n. 32, n. 31 e n. 30 del 1971). Essi rappresentano, in altri termini, gli elementi identificativi
ed irrinunciabili dell’ordinamento costituzionale, per ciò stesso sottratti anche alla revisione costituzionale (artt. 138 e
139 Cost.: così nella sentenza n. 1146 del 1988).
In un sistema accentrato di controllo di costituzionalità, è pacifico che questa verifica di compatibilità spetta alla
sola Corte costituzionale, con esclusione di qualsiasi altro giudice, anche in riferimento alle norme consuetudinarie
internazionali. Vero è, infatti, che la competenza di questa Corte è determinata dal contrasto di una norma con una
norma costituzionale e, ovviamente, con un principio fondamentale dell’assetto costituzionale dello Stato ovvero con
un principio posto a tutela di un diritto inviolabile della persona, contrasto la cui valutazione non può competere ad altro
giudice che al giudice costituzionale. Ogni soluzione diversa si scontra - nel sistema accentrato di controllo - con la
competenza riservata dalla Costituzione a questa Corte, restando scolpito nella sua giurisprudenza, fin dal primo passo,
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che «La dichiarazione di illegittimità costituzionale di una legge non può essere fatta che dalla Corte costituzionale in
conformità dell’art. 136 della stessa Costituzione» (sentenza n. 1 del 1956). Anche di recente, poi, questa Corte ha ribadito
che la verifica di compatibilità con i principi fondamentali dell’assetto costituzionale e di tutela dei diritti umani
è di sua esclusiva competenza (sentenza n. 284 del 2007); ed ancora, precisamente con riguardo al diritto di accesso
alla giustizia (art. 24 Cost.), che il rispetto dei diritti fondamentali, così come l’attuazione di principi inderogabili, è
assicurato dalla funzione di garanzia assegnata alla Corte costituzionale (sentenza n. 120 del 2014).
3.3.- La norma internazionale consuetudinaria sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati,
in origine assoluta in quanto comprensiva di tutti i comportamenti degli Stati, in tempi meno remoti, ossia nella prima
parte del secolo scorso, è stata oggetto di un’evoluzione progressiva dovuta alla giurisprudenza nazionale della maggior
parte degli Stati, fino alla individuazione di un limite negli acta iure gestionis, formula di immediata comprensione.
Ed è notorio che è stato merito principalmente della giurisprudenza italiana ( ex multis , Tribunale di Firenze, 8 giugno
1906, Riv. Dir. Int. 1907, 379; Cass. 13 marzo 1926, idem 1926, 250; Corte d’appello di Napoli, 16 luglio 1926, idem
1927,104; Corte d’appello di Milano, 23 gennaio 1932, idem 1932, 549; Cassazione 18 gennaio 1933, idem 1933, 241)
e di quella belga ( ex multis , Cass. 11 giugno 1903, Journ dr. Int. Privé 1904, 136; App. Bruxelles 24 giugno 1920, Pasicrisie
belge 1922, II, 122; App. Bruxelles, 24 maggio 1933, Journ. dr. Int. 1933, 1034) la progressiva affermazione del
limite appena ricordato all’applicazione della norma sull’immunità (c.d. tesi italo-belga). In definitiva, si è ridotta, ad
opera delle giurisdizioni nazionali, la portata della norma del diritto consuetudinario internazionale, nel senso che essa
attribuisce l’immunità dalla giurisdizione civile degli altri Stati solo per gli atti ritenuti iure imperii. E ciò principalmente
allo scopo di escludere la concessione del beneficio dell’immunità almeno quando lo Stato agisce come privato,
ipotesi che appariva una iniqua limitazione dei diritti dei contraenti privati.
Questo processo di progressiva definizione del contenuto della norma internazionale si è ormai da tempo affermato
nella Comunità internazionale (sentenza n. 329 del 1992): e va valutata al giusto la circostanza certo significativa che
l’evoluzione nel senso precisato sia stata provocata dalla giurisprudenza dei giudici nazionali, ai quali è naturale spetti
la valutazione del rispettivo titolo di competenza, lasciando agli organi internazionali la ricognizione della prassi ai fini
della rilevazione delle norme consuetudinarie e della loro evoluzione.
Se un simile effetto di ridimensionamento dell’immunità in una prospettiva di tutela dei diritti si è delineato,
anche per quanto attiene all’ordinamento italiano, ad opera del controllo dei giudici comuni, in un contesto istituzionale
contraddistinto da una Costituzione flessibile, nella quale il riconoscimento dei diritti non era assistito che da ridotte
garanzie, è ineludibile affermare che nell’ordinamento costituzionale repubblicano, fondato sulla tutela dei diritti e
sulla connessa limitazione del potere ad essa funzionale e garantito da una Costituzione rigida, lo stesso controllo compete
a questa Corte. Ad essa spetta in via esclusiva il compito di assicurare il rispetto della Costituzione ed a maggior
ragione dei suoi principi fondamentali e quindi la necessaria valutazione della compatibilità della norma internazionale
sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati con i predetti principi, con l’effetto di produrre un
ulteriore ridimensionamento della portata della predetta norma, limitato al diritto interno ma tale da concorrere, altresì,
ad un’auspicabile e da più parti auspicata evoluzione dello stesso diritto internazionale.
3.4.- Una simile verifica si rivela, peraltro, indispensabile alla luce dell’art. 10, primo comma, Cost., il quale
impone a questa Corte di accertare se la norma del diritto internazionale generalmente riconosciuta sull’immunità dalla
giurisdizione degli Stati stranieri, come interpretata nell’ordinamento internazionale, possa entrare nell’ordinamento
costituzionale, in quanto non contrastante con principi fondamentali e diritti inviolabili. Il verificarsi di tale ultima
ipotesi, infatti, «esclude l’operatività del rinvio alla norma internazionale» (sentenza n. 311 del 2009), con la conseguenza
inevitabile che la norma internazionale, per la parte confliggente con i principi ed i diritti inviolabili, non entra
nell’ordinamento italiano e non può essere quindi applicata.
E ciò è proprio quanto è accaduto nella specie.
Ripetutamente questa Corte ha osservato che fra i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale vi è il
diritto di agire e di resistere in giudizio a difesa dei propri diritti riconosciuto dall’art. 24 Cost., in breve il diritto al
giudice. A maggior ragione, poi, ciò vale quando il diritto in questione è fatto valere a tutela dei diritti fondamentali
della persona.
Nella specie, il giudice rimettente ha non casualmente indicato congiuntamente gli artt. 2 e 24 Cost., inestricabilmente
connessi nella valutazione di legittimità costituzionale chiesta a questa Corte. Il primo è la norma
sostanziale posta, tra i principi fondamentali della Carta costituzionale, a presidio dell’inviolabilità dei diritti fondamentali
della persona, tra i quali, nella specie conferente a titolo primario, la dignità. Il secondo è anch’esso a
presidio della dignità della persona, tutelando il suo diritto ad accedere alla giustizia per far valere il proprio diritto
inviolabile.
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La diversità di piano, sostanziale e processuale, non consente di scinderne la comune rilevanza rispetto alla compatibilità
costituzionale della regola dell’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati. Sarebbe invero
arduo individuare quanto resterebbe di un diritto se non potesse essere fatto valere dinanzi ad un giudice per avere
effettiva tutela.
Fin dalla sentenza n. 98 del 1965 in materia comunitaria, questa Corte affermò che il diritto alla tutela giurisdizionale
«è tra quelli inviolabili dell’uomo, che la Costituzione garantisce all’art. 2, come si arguisce anche dalla
considerazione che se ne è fatta nell’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo» (punto 2. del Considerato
in diritto). In una meno remota occasione, questa Corte non ha esitato ad ascrivere il diritto alla tutela giurisdizionale
«tra i principi supremi del nostro ordinamento costituzionale, in cui è intimamente connesso con lo stesso principio
di democrazia l’assicurare a tutti e sempre, per qualsiasi controversia, un giudice e un giudizio» (sentenze n. 18 del
1982, nonché n. 82 del 1996). D’altra parte, in una prospettiva di effettività della tutela dei diritti inviolabili, questa
Corte ha anche osservato che «al riconoscimento della titolarità di diritti non può non accompagnarsi il riconoscimento
del potere di farli valere innanzi ad un giudice in un procedimento di natura giurisdizionale»: pertanto, «l’azione in
giudizio per la difesa dei propri diritti (...) è essa stessa il contenuto di un diritto, protetto dagli articoli 24 e 113 della
Costituzione e da annoverarsi tra quelli inviolabili e caratterizzanti lo stato democratico di diritto» (sentenza n. 26 del
1999, nonché n. 120 del 2014, n. 386 del 2004 e n. 29 del 2003). Né è contestabile che il diritto al giudice ed a una
tutela giurisdizionale effettiva dei diritti inviolabili è sicuramente tra i grandi principi di civiltà giuridica in ogni sistema
democratico del nostro tempo.
Tuttavia, proprio con riguardo ad ipotesi di immunità dalla giurisdizione degli Stati introdotte dalla normativa
internazionale, questa Corte ha riconosciuto che nei rapporti con gli Stati stranieri il diritto fondamentale alla tutela
giurisdizionale possa subire un limite ulteriore rispetto a quelli imposti dall’art. 10 Cost. Ma il limite deve essere giustificato
da un interesse pubblico riconoscibile come potenzialmente preminente su un principio, quale quello dell’art. 24
Cost., annoverato tra i “principi supremi” dell’ordinamento costituzionale (sentenza n. 18 del 1982); inoltre la norma
che stabilisce il limite deve garantire una rigorosa valutazione di tale interesse alla stregua delle esigenze del caso
concreto (sentenza n. 329 del 1992).
Nella specie, la norma consuetudinaria internazionale sull’immunità dalla giurisdizione degli Stati stranieri, con la
portata definita dalla CIG, nella parte in cui esclude la giurisdizione del giudice a conoscere delle richieste di risarcimento
dei danni delle vittime di crimini contro l’umanità e di gravi violazioni dei diritti fondamentali della persona, determina
il sacrificio totale del diritto alla tutela giurisdizionale dei diritti delle suddette vittime: il che è peraltro riconosciuto dalla
stessa CIG, che rinvia la soluzione della questione, sul piano internazionale, ad eventuali nuovi negoziati, individuando
nella sede diplomatica l’unica sede utile (punto 104 della sentenza del 3 febbraio 2012). Né si ravvisa, nell’ambito dell’ordinamento
costituzionale, un interesse pubblico tale da risultare preminente al punto da giustificare il sacrificio del diritto
alla tutela giurisdizionale di diritti fondamentali (artt. 2 e 24 Cost.), lesi da condotte riconosciute quali crimini gravi.
L’immunità dalla giurisdizione degli altri Stati, se ha un senso, logico prima ancora che giuridico, comunque
tale da giustificare, sul piano costituzionale, il sacrificio del principio della tutela giurisdizionale dei diritti inviolabili
garantito dalla Costituzione, deve collegarsi - nella sostanza e non solo nella forma - con la funzione sovrana dello Stato
straniero, con l’esercizio tipico della sua potestà di governo.
Anche in una prospettiva di realizzazione dell’obiettivo del mantenimento di buoni rapporti internazionali, ispirati
ai principi di pace e giustizia, in vista dei quali l’Italia consente a limitazioni di sovranità (art. 11 Cost.), il limite che
segna l’apertura dell’ordinamento italiano all’ordinamento internazionale e sovranazionale (artt. 10 ed 11 Cost.) è costituito,
come questa Corte ha ripetutamente affermato (con riguardo all’art. 11 Cost.: sentenze n. 284 del 2007, n. 168 del
1991, n. 232 del 1989, n. 170 del 1984, n. 183 del 1973; con riguardo all’art. 10, primo comma, Cost.: sentenze n. 73
del 2001, n. 15 del 1996 e n. 48 del 1979; anche sentenza n. 349 del 2007), dal rispetto dei principi fondamentali e dei
diritti inviolabili dell’uomo, elementi identificativi dell’ordinamento costituzionale. E ciò è sufficiente ad escludere che
atti quali la deportazione, i lavori forzati, gli eccidi, riconosciuti come crimini contro l’umanità, possano giustificare
il sacrificio totale della tutela dei diritti inviolabili delle persone vittime di quei crimini, nell’ambito dell’ordinamento
interno.
L’immunità dello Stato straniero dalla giurisdizione del giudice italiano consentita dagli artt. 2 e 24 Cost. protegge
la funzione, non anche comportamenti che non attengono all’esercizio tipico della potestà di governo, ma sono espressamente
ritenuti e qualificati illegittimi, in quanto lesivi di diritti inviolabili, come riconosciuto, nel caso in esame, dalla
stessa CIG e, dinanzi ad essa, dalla RFG ( supra , punto 3.1.), ma ciò nonostante sprovvisti di rimedi giurisdizionali,
come pure è attestato nella sentenza della CIG, nella parte ove dichiara di non ignorare «che l’immunità dalla giurisdizione
riconosciuta alla Germania conformemente al diritto internazionale può impedire ai cittadini italiani interessati
una riparazione giudiziaria» (punto 104), auspicando conseguentemente la riapertura di negoziati.
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Pertanto, in un contesto istituzionale contraddistinto dalla centralità dei diritti dell’uomo, esaltati dall’apertura
dell’ordinamento costituzionale alle fonti esterne (sentenza n. 349 del 2007), la circostanza che per la tutela dei diritti
fondamentali delle vittime dei crimini di cui si tratta, ormai risalenti, sia preclusa la verifica giurisdizionale rende del
tutto sproporzionato il sacrificio di due principi supremi consegnati nella Costituzione rispetto all’obiettivo di non
incidere sull’esercizio della potestà di governo dello Stato, allorquando quest’ultima si sia espressa, come nella specie,
con comportamenti qualificabili e qualificati come crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della
persona, in quanto tali estranei all’esercizio legittimo della potestà di governo.
Vale, infine, precisare che il diritto al giudice sancito dalla Costituzione italiana, come in tutti gli ordinamenti
democratici, richiede una tutela effettiva dei diritti dei singoli (sull’effettività della tutela giurisdizionale dei diritti ex
art. 24 Cost., tra le tante, di recente, sentenze n. 182 del 2014 e n. 119 del 2013; anche sentenze n. 281 del 2010 e n. 77
del 2007).
Questa Corte, che pure aveva, come sopra ricordato, riconosciuto che il sistema di controllo giurisdizionale previsto
per l’ordinamento comunitario appariva rispondere ai caratteri di un sistema di tutela giurisdizionale equivalente
a quello richiesto dall’art. 24 Cost. (sentenza n. 98 del 1965), ha espresso una valutazione diversa di fronte alla prassi
della stessa Corte di giustizia UE di differire gli effetti favorevoli di una sentenza su rinvio pregiudiziale anche per le
parti che avevano fatto valere i diritti poi riconosciuti, così vanificando la funzione del rinvio pregiudiziale, riducendo
vistosamente l’effettività della tutela giurisdizionale richiesta e pertanto non rispondendo in parte qua a quanto richiesto
dal diritto al giudice sancito dalla Costituzione italiana (sentenza n. 232 del 1989, che indusse la Corte di giustizia
UE a mutare la sua giurisprudenza in proposito).
Significativo è del pari che la Corte di giustizia UE, in riferimento all’impugnazione di un regolamento del Consiglio
che disponeva il congelamento dei beni delle persone inserite in un elenco di presunti terroristi predisposto da
un organo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (comitato delle sanzioni), ha anzitutto respinto la tesi del
Tribunale di primo grado che aveva sostanzialmente stabilito il difetto di giurisdizione del giudice comunitario, affermandone
il dovere di garantire il controllo di legittimità di tutti gli atti dell’Unione, anche di quelli che attuano risoluzioni
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La Corte ha poi affermato che gli obblighi derivanti da un accordo
internazionale non possono violare il principio del rispetto dei diritti fondamentali che deve caratterizzare tutti gli atti
dell’Unione. L’esito è stato l’annullamento del regolamento comunitario, per quanto di ragione, per la violazione del
principio di tutela giurisdizionale effettiva e la mancanza, nel sistema delle Nazioni Unite, di un adeguato meccanismo
di controllo del rispetto dei diritti fondamentali (Corte di giustizia UE, sentenza 3 settembre 2008, cause C-402 P e
415/05 P, punti 316 e seguenti, 320 e seguenti).
3.5. - Nella specie, l’insussistenza della possibilità di una tutela effettiva dei diritti fondamentali mediante un
giudice, rilevata, come detto, dalla CIG e confermata, dinanzi alla predetta, dalla RFG, rende manifesto il denunciato
contrasto della norma internazionale, come definita dalla predetta CIG, con gli artt. 2 e 24 Cost.
Tale contrasto, laddove la norma internazionale sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati
comprende anche atti ritenuti iure imperii in violazione del diritto internazionale e dei diritti fondamentali della persona,
impone a questa Corte di dichiarare che rispetto a quella norma, limitatamente alla parte in cui estende l’immunità
alle azioni di danni provocati da atti corrispondenti a violazioni così gravi, non opera il rinvio di cui al primo comma
dell’art. 10 Cost. Ne consegue che la parte della norma sull’immunità dalla giurisdizione degli Stati che confligge con
i predetti principi fondamentali non è entrata nell’ordinamento italiano e non vi spiega, quindi, alcun effetto.
La questione prospettata dal giudice rimettente con riguardo alla norma «prodotta nel nostro ordinamento mediante
il recepimento, ai sensi dell’art. 10, primo comma, Cost.», della norma consuetudinaria di diritto internazionale sull’immunità
degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati è, dunque, non fondata, considerato che la norma internazionale
alla quale il nostro ordinamento si è conformato in virtù dell’art. 10, primo comma, Cost. non comprende
l’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile in relazione ad azioni di danni derivanti da crimini di guerra e contro
l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona, i quali risultano per ciò stesso non privi della necessaria tutela giurisdizionale
effettiva.
4.- Diversamente va valutata la questione di legittimità costituzionale sollevata nei confronti dell’art. 1 della
legge di adattamento alla Carta delle Nazioni Unite (legge 17 agosto 1957, n. 848). Tale disposizione è censurata per
violazione degli artt. 2 e 24 Cost., nella parte in cui, dando esecuzione alla Carta delle Nazioni Unite, ed in specie
all’art. 94 della medesima, che prescrive che «ciascun membro delle Nazioni Unite si impegna a conformarsi alla decisione
della CIG in ogni controversia di cui esso sia parte», impone espressamente all’ordinamento interno di adeguarsi
alla pronuncia della CIG anche quando essa, come nella specie, ha stabilito l’obbligo del giudice italiano di negare la
propria giurisdizione in riferimento ad atti di quello Stato che consistano in violazioni gravi del diritto internazionale
umanitario e dei diritti fondamentali quali i crimini di guerra e contro l’umanità.
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4.1.- La questione è fondata nei limiti di seguito precisati.
L’art. 1 della legge n. 848 del 1957 ha provveduto a dare «piena ed intera esecuzione» allo Statuto delle Nazioni
Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945, il cui scopo è il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Fra gli organi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite è istituita la CIG (art. 7), organo giudiziario principale
delle Nazioni Unite (art. 92), le cui decisioni vincolano ciascuno Stato membro in ogni controversia di cui esso sia
parte (art. 94). Tale vincolo, che spiega i suoi effetti nell’ordinamento interno tramite la legge di adattamento speciale
(autorizzazione alla ratifica e ordine di esecuzione), costituisce una delle ipotesi di limitazione di sovranità alle quali
lo Stato italiano ha consentito in favore di quelle organizzazioni internazionali, come l’ONU, volte ad assicurare pace
e giustizia fra le Nazioni, ai sensi dell’art. 11 Cost., sempre però nel limite del rispetto dei principi fondamentali e dei
diritti inviolabili tutelati dalla Costituzione (sentenza n. 73 del 2001). Ora, la previsione dell’obbligo di conformarsi alle
decisioni della CIG, che discende dal recepimento dell’art. 94 della Carta delle Nazioni Unite, non può non riguardare
anche la sentenza con la quale la predetta Corte ha imposto allo Stato italiano di negare la propria giurisdizione nelle
cause civili di risarcimento del danno per i crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona,
commessi dal Terzo Reich nel territorio italiano.
Ed è comunque con esclusivo e specifico riguardo al contenuto della sentenza della CIG, che ha interpretato la
norma internazionale generale sull’immunità dalla giurisdizione degli Stati stranieri come comprensiva dell’ipotesi di
atti ritenuti iure imperii qualificati come crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona,
che si delinea il contrasto della legge di adattamento alla Carta delle Nazioni Unite con gli artt. 2 e 24 Cost. Considerato
che, come si è già ricordato più volte, la tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali costituisce uno dei “principi
supremi dell’ordinamento costituzionale”, ad esso non può opporre resistenza la norma denunciata (l’art. 1 della legge
di adattamento), limitatamente alla parte in cui vincola lo Stato italiano, e per esso il giudice, a conformarsi alla sentenza
del 3 febbraio 2012 della CIG, che lo costringe a negare la propria giurisdizione in ordine alle azioni di risarcimento
danni per crimini contro l’umanità, in palese violazione del diritto alla tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali.
Per il resto, è del tutto ovvio che rimane inalterato l’impegno dello Stato italiano al rispetto di tutti gli obblighi internazionali
derivanti dall’adesione alla Carta delle Nazioni Unite, ivi compreso il vincolo ad uniformarsi alle decisioni della CIG.
L’impedimento all’ingresso nel nostro ordinamento della norma convenzionale, sia pure esclusivamente in parte
qua , si traduce - non potendosi incidere sulla legittimità di una norma esterna - nella dichiarazione di illegittimità della
legge di adattamento speciale limitatamente a quanto contrasta con i conferenti principi costituzionali fondamentali
(sentenza n. 311 del 2009).
Ciò è conforme alla prassi costante di questa Corte, come emerge significativamente dalla sentenza n. 18 del 1982
con cui questa Corte ha dichiarato, tra l’altro, «l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 27 maggio 1929,
n. 810 (Esecuzione del Trattato, dei quattro allegati annessi, e del Concordato, sottoscritti in Roma, fra la Santa Sede e
l’Italia, l’11 febbraio 1929), limitatamente all’esecuzione data all’art. 34, commi quarto, quinto e sesto, del Concordato,
e dell’art. 17, della legge 27 maggio 1929, n. 847 (Disposizioni per l’applicazione del Concordato dell’11 febbraio 1929
tra la Santa Sede e l’Italia, nella parte relativa al matrimonio), nella parte in cui le suddette norme prevedono che la Corte
d’appello possa rendere esecutivo agli effetti civili il provvedimento ecclesiastico, col quale è accordata la dispensa dal
matrimonio rato e non consumato, e ordinare l’annotazione nei registri dello stato civile a margine dell’atto di matrimonio
» (nello stesso senso, fra le tante, sentenze n. 223 del 1996, n. 128 del 1987, n. 210 del 1986 e n. 132 del 1985).
Rimane ferma e indiscussa la perdurante validità ed efficacia della legge di adattamento n. 848 del 1957 per la
parte restante.
Deve, pertanto, dichiararsi l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge di adattamento n. 848 del 1957,
limitatamente all’esecuzione data all’art. 94 della Carta delle Nazioni Unite, esclusivamente nella parte in cui obbliga
il giudice italiano ad adeguarsi alla pronuncia della CIG del 3 febbraio 2012, che gli impone di negare la propria giurisdizione
in riferimento ad atti di uno Stato straniero che consistano in crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di
diritti inviolabili della persona.
5.- Occorre, infine, esaminare la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto l’art. 3 della legge n. 5
del 2013. Sulla base di argomenti analoghi a quelli svolti a sostegno delle altre questioni ( supra , punto 3. e seguenti),
il giudice rimettente solleva, in riferimento agli artt. 2 e 24 Cost., il dubbio di legittimità costituzionale del predetto
articolo, nella parte in cui obbliga il giudice nazionale ad adeguarsi alla pronuncia della CIG anche quando essa, come
nella specie, gli impone di negare la propria giurisdizione di cognizione nella causa civile di risarcimento del danno
per crimini contro l’umanità, ritenuti iure imperii, commessi dal Terzo Reich nel territorio italiano. Tale articolo, infatti,
impedendo l’accertamento giurisdizionale e l’eventuale condanna delle gravi violazioni dei diritti fondamentali subìte
dalle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità, perpetrati sul territorio dello Stato italiano investito dall’obbligo
di tutela giurisdizionale, ma commessi da altro Stato nell’esercizio, ancorché illegittimo, dei poteri sovrani, contrasterebbe
con il principio di tutela giurisdizionale dei diritti inviolabili, consacrato negli artt. 2 e 24 Cost.
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5.1.- La questione è fondata.
La norma censurata si inserisce nell’ambito della legge n. 5 del 2013, con la quale l’Italia ha disposto l’autorizzazione
all’adesione e la piena ed intera esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali
degli Stati e dei loro beni, adottata a New York il 2 dicembre 2004. Tale Convenzione, che entrerà in vigore
trenta giorni dopo la data del deposito del trentesimo strumento di ratifica, è volta a recepire, in via convenzionale, il
principio del diritto internazionale consuetudinario dell’immunità giurisdizionale degli Stati generalmente riconosciuto,
delimitandone l’ambito di operatività mediante l’individuazione dei casi di esenzione (quali, ad esempio, quelli inerenti
alle transazioni commerciali, ai contratti di lavoro ed alle lesioni all’integrità fisica delle persone: artt. 10, 11 e 12), al
fine di garantire «la certezza del diritto, in particolare nei rapporti tra gli Stati e le persone fisiche e giuridiche» (così
nel preambolo). Il legislatore italiano, pertanto, con la citata legge di adattamento speciale n. 5 del 2013, ha provveduto
a recepire nell’ordinamento interno la suddetta Convenzione, mediante la richiamata previsione dell’autorizzazione
all’adesione (art. 1), nonché mediante la formula dell’ordine di esecuzione (art. 2), vincolandosi a rispettarne tutti i
precetti. Esso ha, tuttavia, anche inserito il censurato art. 3, con il quale ha testualmente disposto che «1. Ai fini di cui
all’articolo 94, paragrafo 1, dello Statuto delle Nazioni Unite, [...] quando la CIG, con sentenza che ha definito un procedimento
di cui è stato parte lo Stato italiano, ha escluso l’assoggettamento di specifiche condotte di altro Stato alla
giurisdizione civile, il giudice davanti al quale pende controversia relativa alle stesse condotte rileva, d’ufficio e anche
quando ha già emesso sentenza non definitiva passata in giudicato che ha riconosciuto la sussistenza della giurisdizione,
il difetto di giurisdizione in qualunque stato e grado del processo. 2. Le sentenze passate in giudicato in contrasto con
la sentenza della CIG di cui al comma 1, anche se successivamente emessa, possono essere impugnate per revocazione,
oltre che nei casi previsti dall’articolo 395 del codice di procedura civile, anche per difetto di giurisdizione civile e in
tale caso non si applica l’articolo 396 del citato codice di procedura civile».
Si tratta, nella sostanza, di una disposizione di adattamento ordinario, diretta alla esecuzione della sentenza della
CIG del 3 settembre 2012. Con tale articolo, in altri termini, si è provveduto a disciplinare puntualmente l’obbligo
dello Stato italiano di conformarsi a tutte le decisioni con le quali la CIG abbia escluso l’assoggettamento di specifiche
condotte di altro Stato alla giurisdizione civile, imponendo al giudice di rilevare d’ufficio, in qualunque stato e grado
del processo, il difetto di giurisdizione, e giungendo fino al punto di individuare un ulteriore caso di impugnazione per
revocazione delle sentenze passate in giudicato, rese in contrasto con la decisione della CIG.
Dall’esame dei lavori parlamentari risulta con evidenza che tale articolo è stato adottato, peraltro a breve distanza
dalla sentenza del 3 febbraio 2012 della CIG, al fine di garantirne espressamente ed immediatamente il rispetto ed «evitare
situazioni incresciose come quelle createsi con il contenzioso dinanzi alla Corte dell’Aja» (atti Camera n. 5434,
Commissione III Affari Esteri, seduta del 19 settembre 2012).
E ciò senza escludere le ipotesi in cui la CIG, come nel caso della sentenza del 3 febbraio 2012, abbia affermato
l’immunità dalla giurisdizione civile degli Stati in relazione ad azioni risarcitorie di danni prodotti da atti che siano configurabili
quali crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona, anche ove posti in essere
dalle forze armate dello Stato sul territorio dello Stato del foro. In tal modo la norma impugnata deroga anche a quanto
espressamente previsto dalla stessa Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei
loro beni, come risulta confermato dalla dichiarazione interpretativa depositata, unitamente all’adesione, dal Governo
italiano, nella quale si esclude espressamente l’applicazione della Convenzione e delle limitazioni in essa previste alla
regola dell’immunità nel caso di danni o lesioni prodotte dalle attività delle forze armate sul territorio dello Stato del foro.
L’obbligo del giudice italiano, stabilito dal censurato art. 3, di adeguarsi alla pronuncia della CIG del 3 febbraio
2012, che gli impone di negare la propria giurisdizione nella causa civile di risarcimento del danno per crimini contro
l’umanità, commessi iure imperii da uno Stato straniero nel territorio italiano, senza che sia prevista alcuna altra forma
di riparazione giudiziaria dei diritti fondamentali violati, si pone, pertanto, come si è già ampiamente dimostrato in
relazione alle precedenti questioni ( supra , punti 3. e 4.), in contrasto con il principio fondamentale della tutela giurisdizionale
dei diritti fondamentali assicurata dalla Costituzione italiana agli artt. 2 e 24 Cost. Come si è già osservato, il
totale sacrificio che si richiede ad uno dei principi supremi dell’ordinamento italiano, quale senza dubbio è il diritto al
giudice a tutela di diritti inviolabili, sancito dalla combinazione degli artt. 2 e 24 della Costituzione repubblicana, riconoscendo
l’immunità dello Stato straniero dalla giurisdizione italiana, non può giustificarsi ed essere tollerato quando
ciò che si protegge è l’esercizio illegittimo della potestà di governo dello Stato straniero, quale è in particolare quello
espresso attraverso atti ritenuti crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona.
Deve, pertanto, dichiararsi l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge n. 5 del 2013.
6.- L’affermazione della giurisdizione del giudice rimettente lascia impregiudicato il merito delle domande proposte
nei giudizi principali, il cui esame resta a lui riservato.
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La pretesa di danni avanzata dai ricorrenti, infatti, non rientra nel thema decidendum attribuito al giudizio di questa
Corte, per ciò stesso neppure la valutazione di ogni elemento di fatto o di diritto che ne confermi ovvero ne escluda il
fondamento.
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione della Repubblica
italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, firmata a New
York il 2 dicembre 2004, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno);
2) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 17 agosto 1957, n. 848 (Esecuzione dello Statuto
delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945), limitatamente all’esecuzione data all’art. 94 della
Carta delle Nazioni Unite, esclusivamente nella parte in cui obbliga il giudice italiano ad adeguarsi alla pronuncia
della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 3 febbraio 2012, che gli impone di negare la propria giurisdizione
in riferimento ad atti di uno Stato straniero che consistano in crimini di guerra e contro l’umanità, lesivi di diritti
inviolabili della persona;
3) dichiara non fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità costituzionale della norma
«prodotta nel nostro ordinamento mediante il recepimento, ai sensi dell’art. 10, primo comma, Cost.», della norma
consuetudinaria di diritto internazionale sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, sollevata,
in riferimento agli artt. 2 e 24 della Costituzione, dal Tribunale di Firenze, con le ordinanze indicate in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 22 ottobre 2014.
F.to:
Giuseppe TESAURO, Presidente
e Redattore
Gabriella Paola MELATTI, Cancelliere
Depositata in Cancelleria il 22 ottobre 2014.
Il Direttore della Cancelleria
F.to: Gabriella Paola MELATTI
T_140238
N. 239
Sentenza 22 ottobre 2014
Giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale.
Ordinamento penitenziario - Benefici penitenziari per i condannati per taluni delitti in assenza di collaborazione
con la giustizia - Detenzione domiciliare speciale a favore delle condannate madri di minori di età non superiore
a dieci anni.
– Legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e
limitative della libertà), art. 4 -bis , comma 1.
–
51
JUDGMENT NO. 238 - YEAR 2014
ITALIAN REPUBLIC
IN THE NAME OF THE ITALIAN PEOPLE
THE CONSTITUTIONAL COURT
Composed of:
President Giuseppe TESAURO; Judges: Sabino CASSESE, Paolo Maria NAPOLITANO,
Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo
CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo
CORAGGIO, Giuliano AMATO,
Delivered the following
JUDGMENT
in the cases concerning the constitutionality of Article 1 of Law No. 848 of 17 August 1957
(Execution of the Statute of the United Nations, signed in San Francisco on 26 June 1945) and
of Article 1 (recte: Article 3) of Law No. 5 of 14 January 2013 (Accession by the Italian
Republic to the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States and their
Property, signed in New York on 2 December 2004, as well as provisions for the amendment
of the domestic legal order), brought by the Tribunal of Florence through Orders Nos. 84, 85
and 113 of 21 January 2014, and published in the Official Gazette of the Italian Republic Nos.
23 and 29, First Special Series, Year 2014.
Having regard to the appearance of S.F., A.M. and others, and B.D., as well as the
intervention of the President of the Council of Ministers;
having heard in the public hearing of 23 September 2014 the Judge-Rapporteur Giuseppe
Tesauro;
having heard Mr Joachim Lau, attorney for S.F., for A.M. and others, and for B.D., and Ms
Diana Racucci, state attorney for the President of the Council of Ministers.
Conclusions in Point of Fact
1. By means of three identical orders adopted on 21 January 2014 (Orders Nos. 84, 85, and
113/2014), the Tribunal of Florence raised the question of constitutionality:
0, para. 1
Justice (ICJ) in its Judgment of 3 February 2012, insofar as it denies the jurisdiction [of civil
courts] in the actions for damages for war crimes committed jure imperii by the Third Reich,
at least in part in the State of the Court seized;
2) of Article 1 of Law No. 848 of 17 August 1957 (Execution of the United Nations Charter,
signed in San Francisco on 16 June 1945), insofar as, through the incorporation of Article 94
of the U.N. Charter, it obliges the national judge to comply with the Judgment of the ICJ,
which established the duty of Italian courts to deny their jurisdiction in the examination of
52
actions for damages for crimes against humanity, committed jure imperii by the Third Reich,
at least in part in Italian territory;
3) of Article 1 (recte: Article 3) of Law No. 5 of 14 January 2013 (Accession by the Italian
Republic to the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States and their
Property, signed in New York on 2 December 2004, as well as provisions for the amendment
of the domestic legal order), insofar as it obliges the national judge to comply with the
Judgment of the ICJ, even when it established the duty of Italian courts to deny their
jurisdiction in the examination of actions for damages for crimes against humanity,
committed jure imperii by the Third Reich in Italian territory, in relation to Articles 2 and 24
of the Constitution.
These norms are questioned in relation to Articles 2 and 24 of the Constitution. They are said
to conflict with the principle of absolute guarantee of judicial protection, enshrined in Article
24 of the Constitution, as they preclude the judicial examination of the case and compensation
for damages for the gross violations of human rights suffered by the victims of war crimes
and crimes against humanity, committed in the territory of the Italian State (which has the
duty to ensure judicial protection) by another State in the exercise of its sovereign powers
(jure imperii). The principle of absolute guarantee of judicial protection is a supreme principle
of the Italian constitutional order and, as such, constitutes a limit to the introduction [in the
domestic legal order] of generally recognized norms of international law (under Article 10,
para. 1 of the Constitution), as well as of norms contained in treaties establishing international
organizations furthering the ends envisaged by Article 11 of the Constitution, or deriving
from such organizations.
1.1 The referring judge indicates that he was seized:
with regard to the first case, by Mr F.S., in order to obtain compensation from the Federal
Republic of Germany for damages suffered during World War II. F.S. was abducted by
German military forces in Italian territory and deported to Mauthausen on 8 June 1944. He
was only set free on 25 June 1945, after untold sufferings;
with regard to the second case, by the legitimate heirs of Mr L.C., in order to obtain
compensation from the Federal Republic of Germany for damages suffered by L.C. during
World War II. L.C. was abducted in Italian territory by German military forces on 8
September 1943 and deported to Germany to slave labor. He was killed in one of the
concentration camps of Kahla (Thuringia) in Germany and, according to the International Red
Cross, was buried in a mass grave together with six thousand prisoners reduced to slavery;
with regard to the third case, by Mr D.B., in order to obtain compensation from the Federal
Republic of Germany for damages suffered during World War II. D.B. was abducted by
German military forces in Italian territory on 9 September 1943. [He was taken prisoner] in
Verona (where he had been hospitalized) and deported to slave labor. He was segregated in
the Zeitz concentration camp, a subcamp of Buchenwald, and was then transferred to the
Hartmannsdorf Stammlager IVF concentration camp, and then again to Granschutz, where he
was eventually set free by Allied forces at the end of the war.
The referring judge recalls that the Federal Republic of Germany filed appearances in the
cases and raised the lack of jurisdiction of Italian judicial authorities. [The Federal Republic
of Germany] requested that the judge apply the Judgment of the ICJ of 3 February 2012 and
therefore did not accept to proceed to examine the merits of the case. Hence, the referring
judge raised the aforementioned question of constitutionality of the norms that required the
Tribunal to deny its jurisdiction.
53
1.2. The Tribunal of Florence notes that the subject-matter of the cases is the examination of
whether the [Italian] legal order (which conforms to generally recognized norms of
international law) requires that the courts of the State in which the international crime has
been committed deny the examination of actions for damages even in cases of war crimes and
crimes against humanity, in breach of fundamental rights, perpetrated in [Italian] territory by
a foreign State, although in the exercise of sovereign powers.
The referring judge points out that the nature of the acts forming the subject-matter of the
claims, amounting to international crimes, and their potential to breach fundamental rights are
uncontested. He also recalls that, before the ICJ rendered its Judgment, the Court of Cassation
had affirmed the non-absolute character of the immunity of foreign States from civil
jurisdiction recognized by international law. [The Court of Cassation had indeed] held that
immunity can be limited even when the State exercises its sovereign powers, insofar as the
acts complained of constitute crimes against humanity, which are considered international
crimes (Judgments No. 5044/2004 and No. 14202/2008).
The referring judge notes, however, that the Court of Cassation changed its jurisprudence
after the Judgment of the ICJ of 3 February 2012. In that Judgment, the ICJ held that
proceedings for torts allegedly committed on the territory of another State by its armed forces
State] is accused of serious violations of international human rights law. The Court of
Cassation aligned itself with the ruling of the ICJ and held that Italian courts lacked
No.
5044/2004 have remained isolated and have not been upheld by the international community,
of which the ICJ is the highest manifestation. Therefore thnger be
In line with this orientation, [the Legislator] passed Law No. 5 of 14 January 2013 (Accession
by the Italian Republic to the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of
States and their Property, signed in New York on 2 December 2004, as well as provisions for
the amendment of the domestic legal order), which explicitly excludes (in Article 3) the
jurisdiction of Italian courts for war crimes committed by the Third Reich, including in
instances of ongoing proceedings.
The Tribunal of Florence points out that the ICJ maintained that it was not necessary to
examine the interference between fundamental human rights and the principle of sovereignty
of the State accused of an unlawful act. The ICJ held that there was no conflict between
substantive jus cogens norms and norms considered to have a formal or procedural character
(such as the norms of immunity), since they operate at different levels. Hence, the referring
judge submits that, while on the one hand Italian courts cannot interpret the imperative and
non-derogable character of jus cogens, since the International Court of Justice has exclusive
and absolute competence over the matter, on the other hand Italian courts cannot be denied
the competence to assess whether the indiscriminate grant of immunity to States to the
detriment of the victims [of gross human rights violations] complies with the Italian
Constitution, as well as with complementary sources thereof (including supranational
sources). In other words, [Italian courts have competence to assess] whether or not the
receptiveness [of the Italian legal order] to external legal orders (as enshrined in Articles 10,
11, and 117 of the Constitution) is to some extent limited, with the consequence of affecting,
in the case at issue, the preliminary question raised by the Federal Republic of Germany.
According to the referring judge, it can be doubted that the immunity of States (European
Union States in particular) still allows, by effect of international customs existing prior to the
entry into force of the Constitution and of the Charter of Fundamental Rights of the European
54
Union, for the indiscriminate denial of judicial protection of fundamental rights violated by
war crimes and crimes against humanity, in breach of inviolable human rights.
The ICJ itself acknowledged that this situation results in the concrete and irreversible
violation of judicial protection of the rights infringed, and nevertheless it considered that the
violation of substantive jus cogens norms (fundamental human rights infringed by a
widespread practice of war crimes and crimes against humanity) does not conflict with the
norms of international law of state immunity of procedural nature. In light of this, the
Tribunal of Florence questions that, as far as domestic law is concerned, the principle of
sovereign equality of States (in particular, its corollary in matters of immunity) can justify the
sacrifice of judicial protection of fundamental rights, in cases where judicial protection is
invoked against a State different from the State of the Court seized which committed an
international crime, albeit in the exercise of sovereign powers.
[The referring judge acknowledges] that, following the ruling of the ICJ, which does not leave
any discretion on the matter, domestic courts do not have competence to establish whether or
not the criminal acts committed by the Third Reich in occupied Italian territory can be
considered jure imperii under international law. Nevertheless, the referring judge submits that
the absolute character of international immunity cannot entail that the individuals affected are
denied any possibility of judicial examination and remedy, both of which, in the case at issue,
are also denied by the German legal order.
The Tribunal of Florence recalls that, since an early Judgment (No. 48/1979), the
Constitutional Court has upheld that, in case of conflict between generally recognized norms
of international law (incorporated in the Italian legal order by virtue of Article 10, para. 1 of
the Constitution) and fundamental principles of the Italian legal order, the latter shall prevail.
In a later decision (Judgment No. 73/2001), this Court as the referring judge recalls
recognized norms of international law and international treaties is limited by the necessity to
preserve its identity; thus, first of all, by the values ensh
Therefore, [the referring judge contends that] the fundamental principles of constitutional
order and inalienable human rights constitute a limit to the introduction of generally
recognized norms of international law (to which the Italian legal order conforms under Article
10, para. 1 of the Constitution), as well as of norms contained in treaties establishing
international organizations furthering the ends envisaged by Article 11 of the Constitution, or
deriving from such organizations.
Considering that the principle in Article 24 of the Constitution is one of the supreme
principles of the Italian constitutional order, instrinsically connected to the
principle of democracy itself and to the duty to ensure a judge and a judgment to anyone,
(Judgment No. 18/1982), the referring judge questions the
constitutionality of the customary norm [of immunity]. [According to the referring judge], the
norm of customary international law at issue (as defined by the ICJ) cannot prevail over the
supreme principle of absolute guarantee of judicial protection, when fundamental rights were
violated as a result of a crime against humanity, committed in the State of the Court seized,
even if that crime was committed by another State in the exercise of sovereign powers.
In short, according to the referring judge, Italian courts cannot follow the ruling of the ICJ and
therefore deny their jurisdiction. Italian courts cannot leave the protection of individuals to the
dynamics of the relationships between the political organs of the States involved, since these
organs have not been able to come up with a solution for decades. If judicial adjudication and
compensation for the perverse actions perpetrated by the Third Reich were denied, the right to
an effective remedy would be irretrievably sacrificed.
Moreover, the referring judge clarifies that he had to raise the question of constitutionality as
a result of the ruling of the Constitutional Court in Judgment No. 311/2009. [In that
55
referral to the international norm does not operate, and thus the international norm does not
constitute a parameter under Article 117, para. 1 of th Therefore, since
can be no effect on the lawfulness of the external norm itself, this results in the
unconstitutionality of the law of adaptation
In light of the above, the Tribunal of Florence refers the question of constitutionality to this
Court. The Tribunal considers that the question of constitutionality of the domestic norm
(created by virtue of Article 10, para. 1 of the Constitution, in conformity with the
international custom, the formation of which took place before the entry into force of the
Italian Constitution) which, in case of actions for damages for war crimes, denies the
jurisdiction of the State where the unlawful acts had, at least in part, detrimental effects, is not
manifestly ill-founded.
The referring judge further notes that Article 94 of the United Nations Charter which
provides that
has been incorporated into the domestic legal
order through of a law of ratification sub-constitutional in nature but by virtue of a
constitutional norm (i.e., Article 11 of the Constitution). Hence, it has binding effects in the
domestic legal order only to the extent that it is compatible with the Constitution.
Accordingly, the referring judge submits that the question of constitutionality also concerns
Law No. 848/1957, insofar as it incorporates the United Nations Charter, in particular Article
94, and thus obliges all state organs to comply with the judgments of the ICJ, including the
Judgment of 3 February 2012.
For the same reasons, the referring judge also questions Article 3 of Law No. 5/2013, which
regulates the duty of the national judge to comply with the ruling of the ICJ that denied the
jurisdiction of Italian courts in the examination of action for damages for crimes considered
jure imperii, committed by the Third Reich in Italian territory.
Lastly, the Tribunal of Florence clarifies that the constitutionality of each questioned
provision bears independent relevance in the main judgment, as any of these norms, even
taken individually, can exclude the exercise of its jurisdiction.
2. The President of the Council of Ministers, represented and defended by the Avvocatura
Generale dello Stato Avvocatura
the cases. The President requested that the question of constitutionality be declared
inadmissible and/or ill-founded.
Firstly, the Avvocatura contends that the question raised is inadmissible, because it entails a
constitutional review of the customary norm of immunity, the formation of which took place
before the adoption of the Constitution. [According to the Avvocatura], this norm cannot be
subject to constitutional review in light of consistent jurisprudence of the Constitutional
Court, which is said to have stated that constitutional review of customary international norms
is only allowed in the case of norms formed after the Constitution entered into force (in
alleged support of this argument, Judgments Nos. 48/1979, 471/1992, 15/1996, and 262/2009
are recalled).
The President of the Council of Ministers further contends that the issue of jurisdiction
logically needs to be addressed preliminary to the examination of the merits of the case. The
establishment of jurisdiction of the territorial State merely on the basis of a claim filed for
compensation for damages, caused by acts in breach of substantive jus cogens norms, results
ptable reversal of the relationship of logical priority between distinct procedural
In the merits, the Avvocatura calls attention on the fact that the Constitutional Court
(allegedly) affirmed that Article 10, para. 1 of the Constitution incorporates generally
56
recognized norms of international law and thus grants them the status of constitutional law.
This Court is said to have resolved the alleged conflict between immunity and the right of
judicial protection, protected by Article 24 of the Constitution, by applying the principle of
lex specialis, i.e. by recognizing that the limitation to the principle provided by Article 24 of
the Constitution can be justified in light of the prevailing interests implied in the need to
accord immunity from territorial jurisdiction to foreign States. Given the reasonableness of
the scope of the right of defence in view of the need to respect the immunity of the foreign
State, the questions of constitutionality of the impugned provisions are said to be ill-founded.
[The Avvocatura further contends that] the duty to respect the immunity of the foreign State is
confirmed by other (impugned) provisions, in particular by Article 94 of the UN Charter
(incorporated into the Italian legal order by Law No. 848/1957), which obliges each Member
State to comply with the decisions of the ICJ, as well as by Article 3 of Law No. 5/2013,
which complements [Article 94 of the UN Charter] itself.
The duty of Italy to conform to customary international law, as well as to the decisions of the
ICJ (as established in the aforementioned Article 94 of the UN Charter) is said [by the
Avvocatura] to be confirmed by Article 11 of the Constitution as well, since this Article
obliges Italy to respect customary international law, the content of which is defined by the ICJ
in the judgments Italy has to comply with under the UN Charter.
3. The claimants in the main proceedings filed appearances in all three cases (Orders Nos.
84, 85, and 113/2014) and have requested that the Constitutional Court accept the questions
raised by the Tribunal of Florence.
3.1. Firstly, the defense of the claimants in the main proceedings recalls that the actions for
damages were only filed after sixty-seven years because of the moratorium the Federal
Republic of Germany and the Allies had agreed upon. Italy was bound to respect the
moratorium as well, by virtue of Article 18 of the Peace Treaty. The defense further notes
that, since the end of the moratorium, requests for compensation have been rejected by the
Federal Republic of Germany, which has also denied any other form of redress for the crimes
committed by the Third Reich and its government.
With specific regard to the questions raised by the Tribunal of Florence, the defense of the
claimants in the main proceedings makes a number of preliminary observations.
The defense recalls that on 26 June 1945, in San Francisco, in response to serious human
rights violations, the States of the international community undertook to respect human rights
and fundamental freedoms, without distinction as to race, sex, language, or religion (Article 1,
para. 3 and Article 55 (c) of the UN Charter). Among these rights was the right of access to
justice (Article 14 of the International Covenant for Civil and Political Rights of 19 December
1966), which later became a cornerstone of the international system of protection of human
Basic principles and Guidelines on
the Right to a Remedy and Reparation for Victims of Gross Violations of International
Human Rights Law and Serious Violations of International Humanitarian Law
the conflict between human rights protection and the principle of non-interference in internal
affairs (to which the issue of jurisdictional immunity of States is connected) cannot be
resolved to the detriment of fundamental rights.
Hence, the defense contends that Law No. 5/2013 is unconstitutional not only because it is in
violation of Article 24 of the Constitution, but also because it conflicts with international law,
which protects fundamental rights, including the right of access to a court with jurisdiction
over the matter.
57
Therefore, the defense of the claimants requests that the Constitutional Court accept the
questions of constitutionality raised by the Tribunal of Florence, also in order to avoid that the
ICJ be accused of exceeding its competence.
The defense further contends that, according to current international law, Italian courts have
jurisdiction. Therefore, the questioned provisions conflict with Articles 10 and 117 of the
Constitution as well, insofar as they exclude the jurisdiction of Italian courts in cases of
actions for damages for crimes against humanity committed by German military forces during
World War II. As far as [the questioned provisions] affect the right of private parties to bring
cases before a court of law in order to protect their rights under civil and administrative law,
they conflict with customary and conventional international law.
In light of the above, the defense of the actors in the main proceedings requests that the
Constitutional Court declare the unconstitutionality of Law No. 5/2013 for contravening
Articles 24, 11, and 117 of the Constitution, and thus recognize the jurisdiction of Italian
courts (thereby also excluding any indirect effects of the Judgment of the ICJ of 3 February
2012).
[omissis]
4. At the public hearing, the parties to the proceedings and the President of the Council of
Ministers requested that the Court uphold the submissions laid down in their written
pleadings.
Conclusions in Point of Law
1. The Tribunal of Florence questions the constitutionality of certain provisions that require
that the Tribunal deny its jurisdiction (as argued by the defendant) with regard to three
proceedings brought against the Federal Republic of Germany (FRG). [These proceedings
were initiated] by three Italian citizens in order to obtain compensation for damages suffered
during World War II, when they were captured by German military forces and deported to
Germany to slave labor in concentration camps.
More specifically, the Tribunal of Florence questions the constitutionality of:
incorporation, by virtue of Article 10, para. 1 of
of immunity of States from the civil jurisdiction
of other States, as interpreted by the International Court of Justice (ICJ) in its Judgment
Germany v. Italy of 3 February 2012, insofar as it considers war crimes and crimes against
humanity, in breach of inviolable human rights, committed in Italy and Germany against
Italian citizens in the period 1943 to 1945 by Third Reich troops, to be acts jure imperii and
thus excluded from the jurisdiction of civil courts;
2) Article 1 of the Law of Adaptation to the Charter of the United Nations (Law No. 848 of
of the United Nations, signed in San
o comply with the
Judgment of the ICJ, even when it established the duty of Italian courts to deny their
jurisdiction in the examination of action for damages for crimes against humanity, committed
jure imperii by the Third Reich in Italian territory;
3) Article 1 (recte: Article 3) of Law No. 5 of 14 January 2013 (Accession by the Italian
Republic to the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States and their
Property, signed in New York on 2 December 2004, as well as provisions for the amendment
58
of the domestic legal order), which obliges the national judge to comply with the judgment of
the ICJ and thus to deny their jurisdiction in future cases concerning acts committed jure
imperii by a foreign State, even when those acts costitute gross violations of international
humanitarian law and of fundamental rights, such as the war crimes and crimes against
humanity committed in Italy and in Germany against Italian citizens in the period 1943 to
1945 by Third Reich troops, [and which also obliged the national judge] to allow the revision
(revocazione) of final judgments that did not recognize the immunity.
The aforementioned norms are questioned in relation to Articles 2 and 24 of the Constitution.
They are said to conflict with the principle of the absolute guarantee of judicial protection,
enshrined in Article 24 Constitution, since they preclude the judicial examination of the
action for damages for the gross violations of human rights suffered by the victims of war
crimes and crimes against humanity, committed by another State, albeit in the exercise of
sovereign powers (jure imperii). The principle of absolute guarantee of judicial protection is a
supreme principle of the Italian constitutional order and, as such, constitutes a limit to the
introduction [in the domestic legal order] of generally recognized norms of international law
under Article 10, para. 1 of the Constitution, as well as of norms contained in treaties
establishing international organizations furthering the ends envisaged by Article 11 of the
Constitution (or deriving from such organizations) and subject of laws of adaptation.
The referring judge notes that the ICJ upheld, in its Judgment of 3 February 2012, the
ongoing existence of the customary international norm that establishes the immunity of States
from the civil jurisdiction of other States, for all acts indiscriminately considered jure imperii.
The ICJ thus excluded the formation of an exception with regard to acts jure imperii that can
be considered war crimes or crimes against humanity, in breach of fundamental human rights
as expressly recognized in the case at issue with regard to the episodes of deportation, slave
labor, and massacres, committed in Italy and in Germany against Italian citizens in the period
from 1943 to 1945 by Third Reich troops. The ICJ also denied the existence of a conflict
between substantive jus cogens norms (international human rights law) and procedural norms
(immunity of States from the jurisdiction of other States), as they operate at different levels.
Nevertheless, the Florentine judge,
as to the interpretation of international law, questions the constitutionality of the
domestic norm corresponding to the customary international norm which is limited by the
fundamental principles and constitutionally guaranteed inviolable rights, including the right to
judicial protection of inviolable rights as well as of the relevant incorporation provisions.
The referring ju
given an absolute character, as upheld by the ICJ, the individuals affected are denied any
possibility of judicial examination and remedy, both of which, in the case at issue, are also
denied by the German legal orderReferring Orders No. 84/2014, page 7; No. 85/2014, page
7; No. 113/2014, page 7).
Accordingly, [the referring judge] raises analogous concerns over the constitutionality of the
provisions contained both in the Law of Adaptation to the United Nations Charter (Article 1
of the Law No. 848/1957), and in the Law of Accession to the New York Convention (Article
3 of the Law No. 5 of 2013), insofar as they require, similarly to the aforementioned
customary international norm, that the judge deny their jurisdiction in compliance with the
Judgment of the ICJ.
Lastly, the Tribunal of Florence clarifies that the constitutionality of each questioned
provision bears independent relevance in the main judgment, as any of these norms, even
taken individually, can exclude the exercise of its jurisdiction.
59
Moreover, the referring judge limits the questions raised to the issue of the jurisdiction to
examine the claim for compensation for damages, and does not include the issue of
enforcement action.
As the claims and the arguments are identical in all three cases, they shall be discussed and
decided jointly.
2. Preliminarly, this Court shall assess the objections to admissibility of the questions of
constitutionality raised by the Tribunal of Florence.
2.1. With the first objection, the Avvocatura submits that the immunity from jurisdiction at
issue here is subject to a generally recognized norm of customary international law the
formation of which took place before the entry into force of the Italian Constitution, and
therefore cannot be subject to constitutional review. This Court is said to have stated, in its
Judgment No. 48 of 1979 (see para 2. of the Conclusions in Point of Fact) that constitutional
review of customary international norms is only allowed in the case of norms formed after the
Constitution entered into force.
The objection is ill-founded.
As a matter of fact, on the occasion mentioned by the Avvocatura, this Court examined
precisely the constitutionality of the customary international norm of immunity of diplomatic
-old custom of States in their reciprocal
concerning the execution order contained in Law No. 804/1967, in relation to Article 31,
paras. 1 and 3 of the Vienna Convention appears to be only formally correct because, in the
relevant part, the conventional provision is merely declaratory of the norm of general
international law described above. The [legal] basis for the question must thus be determined
in relation to that latter norm, and the actual subject-matter of the proceedings before the
Court concerns the compatibility between the domestic norm of adaptation to the international
the Conclusions in
Point of Law).
with regard to the generally recognized norms of international law that came into existence
after the entry into force of the Constitution, that the mechanism of automatic incorporation
envisaged by Article 10 of the Constitution cannot allow the violation of the fundamental
principles of our constitutional order, as it operates in a constitutional system founded on
the Conclusions in
Point of Law).
Regardless of whether the interpretation of the Decision No. 48/1979 made by the Avvocatura
is correct or not, this Court wishes to specifically confirm what it clearly noted in its
Judgment No. 1 of 1956:
to the Constitution, and not laws prior to it, cannot be accepted. From a textual standpoint,
both Article 134 of the Constitution and Article 1 of Constitutional Law No. 1 of 9 February
1948 address questions of constitutionality of laws, without any distinction. From a logical
standpoint, it is undeniable that the relationship between ordinary laws and constitutional
laws, as well as their respective status in the hierarchy of sources remain unchanged,
Hence, it must be recognized today that the principle set out in Judgment No. 1/1956,
according to which the control of constitutionality concerns both norms subsequent to the
republican Constitution and those prior to it, also applies to generally recognized norms of
60
international law automatically incorporated by Article, para. 1 of the Constitution,
irrespective of whether they formed before or after the Constitution.
Likewise, the norm subject to the referral made by Article 10, para. 1 of the Constitution to
customary international law, cannot be excluded from constitutional review only because
Article 134 of the Constitution does not explicitly envisage this specific possibility.
According to that provision, all laws, acts and norms that have the same legal effects as
formal laws (ordinary or constitutional), but came into being through means other than the
legislative process including the aforementioned [customary international] norms are
subject to centralized constitutional review. The scrutiny of this Court is excluded only for
acts that are hierarchically below the law, and do not enjoy the same legal force as the law.
In short, there is no reason, from a logical and systematic standpoint, to exclude the
constitutional review of international customs, or to limit it to customs subsequent to the
Constitution. The latter have the same legal force as customs previously formed, and both
[types of customary law] are limited by the respect of the identifying elements of the
constitutional order, i.e. the fundamental principles and inviolable human rights.
The first objection raised by the defense of the President of the Council of Ministers is
therefore ill-founded.
2.2. The second objection is founded on the assumption that the lack of jurisdiction cannot be
assessed on the basis of the scope of the international norm of state immunity for acts
considered jure imperiireversal of the
relationship of logical priority between distinct procedural and substantial judicial
assessments
This objection is not well-founded either, simply because an objection concerning jurisdiction
necessarily requires an examination of the arguments put forward in the claim, as formulated
by the parties.
2.3. Also, preliminarly, it has to be reaffirmed that the statements of the private party that
aimed at broadening the subject-matter of the cases by invoking additional constitutional
parameters, are inadmissible.
The subject-matter of an incidental constitutional review consists of the provisions and the
parameters as indicated in the referring orders (Judgment No. 32/2014; but also Judgments
No. 271/2011 and 56/2009). Therefore, the questions [of constitutionality] raised by the
claimants in the main proceedings (who appeared in the cases before this Court) in relation to
Article 117, para. 1 of the Constitution, as well as to the norms of international law invoked
by means of Article 117 itself, cannot be taken into consideration.
2.4. Lastly, it is appropriate to point out that, although the operative part of all three
referring orders indicates Article 1 of Law No. 5/2013 as one of the questioned provisions, it
is clear from the whole context of the three orders that the complaint does not concern Article
1, which contains the authorization to the accession to the United Nations Convention on
Jurisdictional Immunities of States and Their Property of 2 December 2004, but rather Article
3 of the same Law, insofar as it incorporated with ordinary adaptation procedure the
ruling of the ICJ as laid down in its Judgment of 3 February 2012.
Therefore, Article 3 of Law No. 5/2013 and not Article 1 is subject to constitutional
review. This is in line with consistent costitutional jurisprudence, according to which the
subject-matter of the dispute must be identified with regard to the questioned provision
keeping in mind the motivation of the orders and the context of the referral (ex plurimis,
Judgment No. 258/2012 and No. 181/2011; Order of the Court No. 162/2011).
61
3.
custom of immunity of States from the civil jurisdiction of other States, is ill-founded under
the terms set out below.
3.1. First, it should be noted that the referring judge excluded from the subject-matter
brought before this Court any assessment of the interpretation given by the ICJ on the norm of
customary international law of immunity of States from the civil jurisdiction of other States.
The Court, indeed, cannot exercise such a control. International custom is external to the
Italian legal order, and its application by the government and/or the judge, as a result of the
referral of Article 10, para. 1 of the Constitution, must respect the principle of conformity, i.e.
must follow the interpretation given in its original legal order, that is the international legal
order. In this case, the relevant norm has been interpreted by the ICJ, precisely with a view to
defining the dispute between Germany and Italy on the jurisdiction of the Italian judge over
acts attributable to the Federal Republic of Germany (FRG).
In its Judgment of 3 February 2012, the ICJ stated that, for the time being, there are
insufficient elements in international practice to infer the existence of a derogation from the
norm of immunity of States from the civil jurisdiction of other States for acts jure imperii in
case of war crimes and crimes against humanity, in breach of fundamental human rights.
[That such crimes were committed] was established by the ICJ and was also admitted by the
FRG itself.
The same Court also expressly recognized (see Judgment, page 144, para. 104) that the lack
of jurisdiction of the Italian judges entails the sacrifice of fundamental rights of the
individuals who suffered from the consequences of crimes committed by the foreign State.
This was confirmed by the defense of the FRG as well, which excluded the existence of other
judicial remedies for the victims of the aforementioned crimes (Reply of the FRG, 5 October
2010, page 11, para. 34). The ICJ pointed out that the opening of new negotiations is the only
means available to settle the dispute in international law.
It has to be recognized that, at the international law level, the interpretation by the ICJ of the
customary law of immunity of States from the civil jurisdiction of other States for acts
considered jure imperii is particularly qualified and does not allow further examination by
national governments and/or judicial authorities, including this Court. This principle was
clearly stated in Judgments Nos. 348 and 349/2007 in relation to the interpretation of the
norms of the European Convention on Human Rights and Fundamental Freedoms (ECHR)
given by the Strasbourg Court.
As a matter of fact, the referring judge does not question the interpretation given by the ICJ of
the international norm of immunity for acts considered jure imperii. The judge notes (with
concern) that the scope of the norm has been so defined by the ICJ. Further, he recalls that it
is uncontested that the acts attributed to the FRG are unlawful, and that they have been
qualified by the FRG itself and the ICJ as war crimes and crimes against humanity, in breach
of fundamental human rights nevertheless, this issue belongs to the merits of the main claim
and therefore falls outside the subject-matter brought before this Court.
That said, it is nevertheless clear that another issue has to be examined and resolved, namely
the envisaged conflict between the norm of international law (a norm that is hierarchically
equivalent to the Constitution through the referral of Article 10, para. 1 of the Constitution)
incorporated and applied in the domestic legal order, as interpreted in the international legal
order, and norms and principles of the Constitution, to the extent that their conflict cannot be
resolved by means of interpretation.
62
This is the case of the qualifying essential principles of the state constitutional order,
including the principles of protection of fundamental human rights. In those situations it is up
to the national judge, and in particular exclusively to this Court, to exercise the constitutional
review, in order to preserve the inviolability of fundamental principles of the domestic legal
order, or at least to minimize their sacrifice.
And this is precisely the subject-matter brought before this Court by the Tribunal of Florence
when it raised the questions of constitutionality cited above. The Tribunal asked to review the
compatibility of the international norm of immunity of States from the civil jurisdiction of
other States, as interpreted by the ICJ, with a fundamental principle of our constitutional
order, namely the right to a judge (Article 24), in conjunction with the principle of protection
of fundamental human rights (Article 2). It is indeed possible to review the [constitutional]
compatibility even when both norms as in the case at issue have constitutional status,
3.2 As was upheld several times by this Court, there is no doubt that the fundamental
principles of the cons
No.
-[controlimiti] to the entry of European Union law (ex
plurimis: Judgments No. 183/1973, No. 170/1984, No. 232/1989, No. 168/1991, No.
284/2007), as well as limits to the entry of the Law of Execution of the Lateran Pacts and the
Concordat (Judgments No. 18/1982, No. 32, No. 31 and No. 30/1971). In other words, they
stand for the qualifying fundamental elements of the constitutional order. As such, they fall
outside the scope of constitutional review (Articles 138 and 139 Constitution, as was held in
Judgment No. 1146/1988).
In a centralized constitutional review system, it is clear that this assessment of compatibility
pertains to the Constitutional Court alone, and not to any other judge, even with regard to
customary international law. The truth is, indeed, that the competence of this Court is
determined by the incompatibility of a norm with constitutional law this obviously includes
guarantees
inviolable human rights. The examination of this contrast is a task of the constitutional judge
alone. In this centralized constitutional review system, any different solution goes against the
exclusive competence given by the Constitution to this Court, which stated in its very first
1/1956).
Moreover this Court has reaffirmed, even recently, that it has exclusive competence over the
review of compatibility with the fundamental principles of the constitutional order and
principles of human rights protection (Judgment No. 284/2007). Further, precisely with
regard to the right of access to justice (Article 24 Constitution), this Court stated that the
respect of fundamental human rights, as well as the implementation of non-derogable
principles are safeguarded by the guaranteeing function assigned to the Constitutional Court
(Judgment No. 120/2014).
3.3 The customary international norm of immunity of States from the civil jurisdiction of
other States was originally absolute, since it included all state behaviors. More recently,
namely in the first half of the last century, this norm undertook a progressive evolution by
virtue of national jurisprudence, in the majority of States, up until the identification of acta
jure gestionis (an easily understandable expression) as the relevant limit. And it is well known
63
that this limit to the application of the norm of immunity was progressively established
mainly thanks to Italian judges (ex multis, Tribunal of Florence, 8 June 1906, Rivista di
Diritto Internazionale 1907, 379; Court of Cassation, 13 March 1926, idem 1926, 250; Court
of Appeal of Naples, 16 July 1926, idem 1927, 104; Court of Appeal of Milan, 23 January
1932, idem 1932, 549; Court of Cassation, 18 January 1933, idem 1933, 241) and to Belgian
judges (ex multis, Court of Cassation, 11 June 1903, Journal de Droit International Privé
1904, 136; Court of Appeal of Brussels, 24 June 1920, Pasicrisie Belge 1922, II, 122; Court
of Appeal of Brussels, 24 May 1933, Journal de Droit International 1933, 1034) the so-
-
In short, national judges limited the scope of the customary international norm, as immunity
from civil jurisdiction of other States was granted only for acts considered jure imperii. The
purpose was mainly to exclude the benefit of immunity at least when the State acted as a
private individual, as that situation appeared to be an unfair restriction of the rights of private
contracting parties.
This process of progressive definition of the content of the international norm has long been
established in the international community (Judgment No. 329/1992). It is of significant
importance that the evolution as described above originated in the national jurisprudence, as
national courts normally have the power to determine their competence, and leave to
international organs the recognition of the practice for the purposes of identifying customary
law and its evolution.
Since such a reduction of immunity for the purposes of protection of rights took place, as far
as the Italian legal order is concerned, thanks to the control exercised by ordinary judges in an
institutional system characterized by a flexible Constitution (in which the recognition of
rights was supported by limited guarantees only), the exercise of the same control in the
republican constitutional order (founded on the protection of rights and the consequent
limitation of powers, as guaranteed by a rigid Constitution) falls inevitably to this Court. It
falls exclusively to this Court to ensure the respect of the Constitution and particularly of its
fundamental principles, and thus to review the compatibility of the international norm of
immunity of States from the civil jurisdiction of other States with those principles. The result
is a further reduction of the scope of this norm, with effects in the domestic legal order only.
At the same time, however, this may also contribute to a desirable and desired by many
evolution of international law itself.
3.4 Furthermore, such a control is essential in light of Article 10, para. 1 of the Constitution,
which requires that this Court ascertain whether the customary international norm of
immunity from the jurisdiction of foreign States, as interpreted in the international legal order,
can be incorporated into the constitutional order, as it does not conflict with fundamental
principles and inv
incorporation, and thus the application, of the international norm would inevitably be
precluded, insofar as it conflicts with inviolable principles and rights.
This is exactly what has happened in the present case.
This Court has repeatedly observed that the fundamental principles of the constitutional order
include the right to appear and to be defended before a court of law in
rights guaranteed by Article 24, i.e. the right to a judge. This is especially true when the right
at issue is invoked to protect fundamental human rights.
In the present case, the referring judge aptly indicated Articles 2 and 24 of the Constitution as
inseparably tied together in the review of constitutionality required of this Court. The first
[Article 2] is the substantive provision, in the fundamental principles of the Constitutional
64
Charter, that safeguards the inviolability of fundamental human rights, including this is
crucial in the present case human dignity. The second [Article 24] is a safeguard of human
dignity as well, as it protects the right of access to justice for individuals in order to invoke
their inviolable right[s].
Although they belong to different fields, the substantial and the procedural, the two provisions
share a common relevance in matters of constitutional compatibility of the norm of immunity
of States from the civil jurisdiction of other States. It would indeed be difficult to identify
how much is left of a right if it cannot be invoked before a judge in order to obtain effective
protection.
As early as in Judgment No. 98/1965 concerning European Community law, this Court held
one of the inviolable human rights protected
by Article 2 Constitution. This is also clear from the consideration given to this principle in
Arti in Point of Law). More recently, this
s
of our constitutional order, instrinsically connected to the principle of democracy itself and to
the duty to ensure a judg (Judgment
No. 18/1982, as well as No. 82/1996).
With an eye to the effectiveness of judicial protection of fundamental rights, this Court also
with the recognition of the power to
Constitution. [This right is] inviolable in character and distinctive of a democratic State based
on the rule of law. (Judgment No. 26/1999, as well as No. 120/2014, No. 386/2004, No.
29/2003). Further, there is little doubt that the right to a judge and to an effective judicial
protection of inviolable rights is one of the greatest principles of legal culture in democratic
systems of our times.
Nonetheless, precisely with regard to cases of immunity from jurisdiction of States envisaged
by international law, this Court has recognized that, in cases involving foreign States, the
fundamental right to judicial protection can be further limited, beyond the limitations
provided by Article 10 of the Constitution. However, this limit has to be justified by reasons
of public interest potentially prevailing over the principle of Article 24 Constitution, one of
provision that establishes the limit has to guarantee a rigorous assessment of the [public]
interest in light of the concrete case (Judgment No. 329/1992).
In the present case, the customary international norm of immunity of foreign States, defined
in its scope by the ICJ, entails the absolute sacrifice of the right to judicial protection, insofar
as it denies the jurisdiction of [domestic] courts to adjudicate the action for damages put
forward by victims of crimes against humanity and gross volations of fundamental human
rights. This has been acknowledged by the ICJ itself, which referred the solution to this issue,
on the international plane, to the opening of new negotiations, diplomatic means being
considered the only appropriate method (para. 102, Judgment of 3 February 2012).
Moreover, in the constitutional order, a prevailing public interest that may justify the sacrifice
of the right to judicial protection of fundamental rights (Articles 2 and 24 Constitution),
impaired as they were by serious crimes, cannot be identified.
Immunity from jurisdiction of other States can be considered tenable from a legal standpoint,
and even more so from a logical standpoint, and thus can justify on the constitutional plane
the sacrifice of the principle of judicial protection of inviolable rights guaranteed by the
Constitution, only when it is connected substantially and not just formally to the sovereign
functions of the foreign State, i.e. with the exercise of its governmental powers.
65
Respect for fundamental principles and inviolable human rights, identifying elements of the
constitutional order, is the limit that indicates (also with a view to achieving the goal of
maintaining good international relations, inspired by the principles of peace and justice, for
whose realization Italy agrees to limitations of sovereignty by virtue of Article 11 of the
Constitution) the receptiveness of the Italian legal order to the international and supranational
order (Articles 10 and 11 of the Constitution), as this Court has repeatedly upheld (with
regard to Article 11 of the Constitution, Judgment No. 284/2007, No. 168/1991, No.
232/1989, No. 170/1984, No. 183/1973; with regard to Article 10, para. 1 of the Constitution,
Judgment No. 73/2001, No. 15/1996, No. 48/1979; also, Judgment No. 349/2007). This in
itself rules out that acts such as deportation, slave labor, and massacres, recognized to be
crimes against humanity, can justify the absolute sacrifice in the domestic legal order of the
judicial protection of inviolable rights of the victims of those crimes.
The immunity of the foreign State from the jurisdiction of the Italian judge granted by
Articles 2 and 24 Constitution protects the [sovereign] function [of State]. It does not protect
behaviors that do not represent the typical exercise of governmental powers, but are explicitly
considered and qualified unlawful, since they are in breach of inviolable rights, as was
recognized, in the present case, by the ICJ itself, and before that Court by the FRG (see
above, para. 3.1). These rights are deprived of an effective remedy, as acknowledged in the
ICJ Judgment. The ICJ stated
Germany in accordance with international law may preclude judicial redress for the Italian
-opening of negotiations.
Therefore, in an institutional context characterized by the centrality of human rights,
emphasized by the receptiveness of the constitutional order to external sources (Judgment No.
349/347), the denial of judicial protection of fundamental rights of the victims of the crimes at
issue (now dating back in time), determines the completely disproportionate sacrifice of two
supreme principles of the Constitution. They are indeed sacrificed in order to pursue the goal
of not interfering with the exercise of the governmental powers of the State even when, as in
the present case, state actions can be considered war crimes and crimes against humanity, in
breach of inviolable human rights, and as such are excluded from the lawful exercise of
governmental powers.
Lastly, it has to be noted that the right to a judge established by the Italian Constitution, as in
all democratic systems, requires effective judicial protection for individual rights (on the
effectiveness of judicial protection of rights under Article 24 Constitution see, inter alia, the
recent Judgments No. 182/2014 and No. 119/2013; see also Judgment No. 281/2010 and No.
77/2007).
This Court had in the past recognized, as mentioned above, that the judicial control system in
the Community legal order appeared to satisfy the requirements of judicial protection
equivalent to those set out by Article 24 Constitution (Judgment No. 98/1965). However, this
Court evaluated in a different manner the practice of the EU Court of Justice of delaying the
beneficial effects of a judgment in the preliminary ruling also for the parties that had invoked
the later recognized rights. As a result, the function of the reference for a preliminary ruling
was indeed frustrated and the effectiveness of the requested judicial protection was strongly
reduced, in violation for the purposes of the review of this Court of the requirements of
the right to a judge established by the Italian Constitution (Judgment No. 232/1989, which led
the EU Court of Justice to change its jurisprudence on that matter).
It is equally important [to recall the ruling of] the EU Court of Justice concerning the action
for annullment of a Council regulation that provided for the freezing of assets of individuals
included in a list of alleged terrorists drawn up by a body of the United Nations Security
Council (the Sanctions Committee). First, the EU Court of Justice rejected the argument of
the Court of First Instance that essentially held that the Community judicature lacked
66
jurisdiction. [On the contrary, the EU Court of Justice] held that [the Community judicature]
must ensure the review of the lawfulness of all Union acts, including review of [Union
measures] designed to give effect to resolutions of the United Nations Security Council. The
Court then held that the obligations imposed by an international agreement cannot prejudice
the principle that all Union acts must respect fundamental rights.
As a result, the Community regulation was annulled, insofar as it violated the principle of
effective judicial protection, since the United Nations system lacks an adequate mechanism of
review of the respect of fundamental rights (EU Court of Justice, Judgment of 3 September
2008, cases C-402 P and 415/05 P, paras. 316 ff., 320 ff.)
3.5. In the present case, the impossibility of effective judicial protection of fundamental
rights, acknowledged by the ICJ and confirmed before that Court by the FRG, makes apparent
the contrast between international law, as defined by the ICJ, and Articles 2 and 24 of the
Constitution.
This contrast, insofar as the international law of immunity of States from the civil jurisdiction
of other States includes acts considered jure imperii that violated international law and
fundamental human rights, obliges this Court to declare that, to the extent that international
law extends immunity to actions for damages caused by such serious violations, the referral of
Article 10, para. 1 of the Constitution does not operate.
Consequently, insofar as the law of immunity from jurisdiction of States conflicts with the
aforementioned fundamental principles [of the Constitution], it has not entered the Italian
legal order and, therefore, does not have any effect therein.
The question posed by the referring judge with regard to the norm
by the
international law of immunity of States from the civil jurisdiction of other States is, therefore,
ill-founded. International law, to which our legal order conforms under Article 10, para. 1 of
the Constitution, does not include the norm of immunity of States from civil jurisdiction in
case of actions for damages for war crimes and crimes against humanity, in breach of
inviolable human rights. These rights are therefore not deprived of the necessary effective
judicial protection.
4. Different conclusions can be drawn with regard to the question of constitutionality of
Article 1 of the Law of Adaptation to the United Nations Charter (Law No. 848 of 17 August
1957). That provision is said to be in breach of Articles 2 and 24 of the Constitution, insofar
as it gives execution to the United Nations Charter, and in particular Article 94, which
sion of
conform to the Judgment of the ICJ even when it established (as in the present case) the duty
of Italian courts to deny their jurisdiction in case of acts of the [foreign] State that constituted
serious violations of international humanitarian law and of fundamental rights, as is the case
of war crimes and crimes against humanity.
4.1 The question is well-founded under the terms set out below.
Articl
San Francisco on 26 June 1945, whose goal was to maintain international peace and security.
cipal judicial
organ (Article 92), whose decisions are binding on each Member State in any case to which it
is a party (Article 94). This binding force produces effects in the domestic legal order through
the Special Law of Adaptation (authorization to ratification and execution order). It
constitutes one of the cases of limitation of sovereignty the Italian State agreed to in order to
67
favour those international organizations, such as the UN, that aim to ensure peace and justice
among the Nations (Article 11 of the Constitution), always within the limits, however, of
respect for the fundamental principles and inviolable rights protected by the Constitution
(Judgment No. 73/2001). Hence, the obligation to comply with the decisions of the ICJ,
imposed by the incorporation of Article 94 of the United Nations Charter, cannot include the
Judgment by which the ICJ obliged the Italian State to deny its jurisdiction in the examination
of actions for damages for war crimes and crimes against humanity, in breach of fundamental
human rights, committed jure imperii by the Third Reich in Italian territory.
In any case, the conflict between the Law of Adaptation to the United Nations Charter and
Articles 2 and 24 of the Constitution arises exclusively and specifically with regard to the
Judgment of the ICJ that interpreted the general international law of immunity from the
jurisdiction of foreign States as to include cases of acts considered jure imperii and classified
as war crimes and crimes against humanity, in breach of inviolable human rights. As has been
provision (Article 1 of the Law of
Adaptation) cannot be opposed to this principle, insofar as it binds the Italian State, and thus
Italian courts, to comply with the Judgment of the ICJ of 3 February 2012, which obliges
Italian courts to deny their jurisdiction in the examination of actions for damages for crimes
against humanity, in blatant breach of the right to judicial protection of fundamental rights.
In any other case, it is certainly clear that the undertaking of the Italian State to respect all of
the international obligations imposed by the accession to the United Nations Charter,
including the duty to comply with the judgments of the ICJ, remains unchanged.
The impediment to the incorporation of the conventional norm [Article 94 of the United
Nations Charter] to our legal order albeit exclusively for the purposes of the present case
has no effects on the lawfulness of the external norm itself, and therefore results in the
declaration of unconstitutionality of the special law of adaptation, insofar as it contrasts with
the abovementioned fundamental principles of the Constitution (Judgment No. 311/2009).
This is consistent with the constant practice of this Court, as significantly emerges from
Judgment No. 18/1982, where this Court upheld, inter aliaunconstitutionality of Article
1 of the Law No. 810 of 27 May 1929 (Execution of the Treaty, of the Four Annexes, and of
the Concordat, signed in Rome, between the Holy See and Italy, on 11 February 1929), so far
as it concerns the execution of Article 34, para. 4, 5 and 6 of the Concordat, and of Article 17
of the Law No. 847 of 27 May 1929 (Provisions for the Implementation of the Concordat of
11 February 1929 between the Holy See and Italy, in Matters of Marriage), to the extent that
these provisions state that the Court of Appeal can render enforceable under civil law the
ecclesiastical dispensation for the unconsummated marriage, and order the indication in the
inter alia, Judgment No.
223/1996, No. 128/1987, No. 210/1986, and No. 132/1985).
The remainder of the Law of Adaptation No. 848/1957 continues to be undisputably in full
force and effect.
Hence, Article 1 of the Law of Adaptation No. 848/1957 has to be declared unconstitutional,
so far as it concerns the execution of Article 94 of the United Nations Charter, exclusively to
the extent that it obliges Italian courts to comply with the Judgment of the ICJ of 3 February
2012, which requires that Italian courts deny their jurisdiction in case of acts of a foreign
State constituting war crimes and crimes against humanity, in breach of inviolable human
rights.
5. Lastly, the question of constitutionality of Article 3 of Law No. 5/2013 has to be
examined. On the basis of arguments similar to those put forward in support of her other
questions (see above, paras. 3 and ff.), the referring judge questions, with regard to Articles 2
68
and 24 of the Constitution, the constitutionality of the aforementioned Article [3 of the Law
No. 5/2013], to the extent that it obliges the national judge to comply with the Judgment of
the ICJ even when, as in the case at issue, it requires the national judge to deny their
jurisdiction in the examination of the action for damages for crimes against humanity,
committed by the Third Reich in Italian territory. [According to the referring judge], that
provision conflicts with the principle of judicial protection of inviolable rights, enshrined in
Articles 2 and 24 of the Constitution, insofar as it precludes judicial examination and
compensation for damages for gross violations of human rights suffered by victims of war
crimes and crimes against humanity, committed in the territory of the Italian State (which has
the duty to ensure judicial protection) by another State, albeit in the exercise of sovereign
powers.
5.1. The question is well-founded.
The questioned provision falls within the scope of Law No. 5/2013, by which Italy authorized
the accession and the full execution of the United Nations Convention on Jurisdictional
Immunities of States and Their Property, adopted in New York on 2 December 2004. That
Convention, which shall enter into force thirty days after the date of deposit of the thirtieth
instrument of ratification, aims to incorporate in a treaty the generally recognized principle of
customary international law of jurisdictional immunity of States, and to define its scope
through the identification of cases in which State immunity cannot be invoked (such as, e.g.,
commercial transactions, contracts of employment, and personal injuries and damage to
property
.
Hence, the Italian legislator incorporated through Law No. 5/2013 the aforementioned
Convention into the domestic legal order and thus became bound to respect all its provisions.
Article 1, as mentioned above, provided for the authorization to accession, whereas Article 2
provided for the execution order. Moreover, [the Legislator] included the questioned Article
the United Nations
when the ICJ, in a judgment settling a dispute in which Italy is a party,
excluded the possibility of subjecting certain specific conducts of another State to civil
jurisdiction, the judge before whom a dispute concerning the same conducts has been brought
shall declare ex officio at any stage of the proceedings their lack of jurisdiction, even when
they have already rendered an interlocutory judgment with final effect as to the existence of
jurisdiction [sentenza non definitiva passata in giudicato] in which they upheld their
jurisdiction. 2. The final judgments contrary to the judgment of the ICJ referred to in para. 1,
even when the latter has been passed subsequently, can be impugned for revision
[revocazione] for lack of civil jurisdiction, in addition to the grounds provided for by Article
395 of the Code of Civil Procedure. In such circumstances, Article 396 of the Code of Civil
This is essentially a provision of ordinary adaptation that executes the Judgment of the ICJ of
3 September 2012. In other words, this article specifically regulates the obligation of the
Italian State to comply with all of the rulings by which the ICJ excluded certain conducts of a
foreign State from civil jurisdiction. It requires that the judge declare ex officio at any stage of
the proceeding their lack of jurisdiction, and also provides for an additional ground for the
revision [revocazione] of final judgments when they conflict with the ruling of the ICJ.
The Parliamentary proceedings clearly show that this article was adopted (shortly after the
judgment of the ICJ of 3 February 2012) in order to ensure explicitly and immediately respect
Commission Foreign Affairs, meeting of 19 September 2012).
69
And this without excluding the cases in which the ICJ, as in the Judgment of 3 February 2012,
upheld the immunity of States from civil jurisdiction in cases of actions for damages for acts
regarded as war crimes and crimes against humanity, in breach of inviolable human rights,
even if they were committed by the armed forces of a [foreign] State on the territory of the
State of the court seized.
As such, the impugned law also derogates from the what has been explicitly established in the
United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States and their Property. This is
confirmed by the interpretative declaration deposited by the Italian government at the time of
the accession, which explicitly excludes the application of the Convention and its limitations
to the norm of immunity in case of damages or injuries caused by the activity of armed forces
in the territory of the State of the court seized.
The duty of the Italian judge established in the questioned Article 3 to comply with the
ruling of the ICJ of 3 February 2012 (which requires that Italian courts deny their jurisdiction
in the examination of the action for damages for crimes against humanity, committed jure
imperii by a foreign State in Italian territory, without any other form of judicial redress for the
fundamental rights violated) contrasts as has been extensively demonstrated above with
regard to the other questions [of constitutionality] (see above, paras. 3. and 4.) with the
fundamental principle of judicial protection of fundamental rights guaranteed by Articles 2
and 24 of the Constitution. As observed above, the absolute sacrifice of the right of judicial
protection of fundamental rights one of the supreme principles of the Italian legal order,
enshrined in the combination of Articles 2 and 24 of the republican Constitution resulting
from the immunity from Italian jurisdiction granted to the foreign State, cannot be justified
and accepted insofar as immunity protects the unlawful exercise of governmental powers of
the foreign State, as in the case of acts considered war crimes and crimes against humanity, in
breach of inviolable human rights.
Therefore, Article 3 of Law No. 5/2013 has to be declared unconstitutional.
6. The declaration of jurisdiction of the referring judge is without prejudice to the merits of
the main proceedings, whose examination is a duty of the referring judge.
The claim for damages filed by the applicants is not included in the subject-matter brought
before this Court, nor is any assessment of matters of facts or of law that may confirm or deny
the validity of their claim.
FOR THESE REASONS
THE CONSTITUTIONAL COURT
1) declares the unconstitutionality of Article 3 of Law No. 5 of 14 January 2013 (Accession of
the Italian Republic to the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States
and their Property, signed in New York on 2 December 2004, as well as provisions for the
amendment of the domestic legal order);
2) declares the unconstitutionality of Article 1 of Law No. 848 of 17 August 1957 (Execution
of the United Nations Charter, signed in San Francisco on 26 June 1945), so far as it concerns
the execution of Article 94 of the United Nations Charter, exclusively to the extent that it
obliges the Italian judge to comply with the Judgment of the ICJ of 3 February 2012, which
requires that Italian courts deny their jurisdiction in case of acts of a foreign State constituting
war crimes and crimes against humanity, in breach of inviolable human rights;
70
3) declares ill-founded, under the terms set out in the reasoning, the question of
constitutionality of the norm created in our legal order by the incorporation, by virtue of
f
States from the civil jurisdiction of other States, raised in relation to Articles 2 and 24 of the
Constitution by the Tribunal through the Orders mentioned above.
So decided in Rome, at the seat of the Constitutional Court, Palazzo della Consulta, on 22
October 2014.
Giuseppe TESAURO, President and Drafter
Gabriella Paola MELATTI, Registrar
Deposited in the Registry on 22 October 2014.
Gabriella Paola MELATTI, Director of the Registry
71
Annex 6
Overview of cases brought against Germany before
Italian courts since Judgment No. 238/2014
72
The following table lists cases brought against Germany in relation to violations of international humanitarian law by the German
ReichduringWorldWarIIsinceJudgment238/2014oftheItalianConstitutionalCourt. As Germany is not necessarily aware of all
cases that have been brought against it, this list is likely incomplete. Any reference in the list to or service
of does not constitute an acknowledgement of the legality of suchprocess byGermany.
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
1 Rossi et al
v. Germany
3224/2014 Court of Fermo 3 April 2015 To be
determined by
the Tribunal
Pending
2 Laurelli et al
v. Germany
323/2015 Court of Isernia 15 May 2015 To be
determined
by the Tribunal
Judgment rendered
against Germany; date
and compensation
awarded unknown
3 Lauro
v. Germany
2550/2015 Court of Cosenza 9 July 2015 To be
determined
by the Tribunal
Pending
73
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
4 Tarullo at al
v. Germany
1676/2015 Court of Ascoli
Piceno
18 August 2015 To be
determined by
the Tribunal
Pending
5 Bove
v. Germany
Unknown to
Germany
Court of Cosenza 26 October 2015 To be
determined by
the Tribunal
Claim dismissed for
reason other than
immunity,
date of judgment
unknown to Germany
6 Neroni et al
v. Germany
947/2015 Court of Fermo 26 October 2015 To be
determined by
the Tribunal
Pending
74
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
7 Ugolini
v. Germany
Unknown to
Germany
Court of Rome 18 November
2015
To be
determined by
the Tribunal
Pending
8 Pedicino
v. Germany
45834/2015 Court of Rome 20 January 2016 To be
determined by
the Tribunal
Pending
9 Fratto
v. Germany
Unknown to
Germany
Court of Bolzano 8 June 2016 To be
determined by
the Tribunal
Claim dismissed for
reason other than
sovereign immunity,
date of judgment
unknown to Germany
75
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
10 Cavallina
v. Germany
6966/2016 Court of Rome 5 July 2016 100,000 Euros Judgment rendered by
the Court of Appeals
of Rome against
Germany on 4
November 2020 to pay
100,000 Euros in
compensation plus
interest, and 19,571
Euros in costs
11 Colonna
v. Germany
19011/2016 Court of Rome 21 November
2016
30,000 Euros
plus 4%
interest
annually
Pending
76
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
12 Zito
v. Germany
56749/2016 Court of Rome 22 November
2016
30,000 Euros
plus 4%
interest
annually
Judgment rendered
against Germany on 22
June 2017 to pay
71,127.70 Euros in
compensation plus
costs
13 Legramante
v. Germany
290/2017 Court of Pesaro 12 April 2017 To be
determined by
the Tribunal
Pending
14 Del Grosso
v. Germany
3507/2016 Court of 15 June 2017 150,223 Euros Pending
77
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
15 Municipality of
Borgo Ticino et al
v. Germany
2476/2017 Court of Novara 31 August 2017 Unknown to
Germany
Pending
16 Tacconi
v. Germany
1398/2017 Court of Verona 3 May 2018 50,000 Euros Pending
17 Polimeni
v. Germany
36404/2018 Court of Rome 11 May 2018 Unknown to
Germany
Pending
18 Di Costanzo v.
Germany
2454/2018 Court of Cassino 16 May 2018 (date
of filing)
Unknown to
Germany
Pending
19 Barbizzi et al
v. Germany
2383/2018 Court of Ascoli
Piceno
12 February 2019 Unknown to
Germany
Pending
78
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
20 Bottaro
v. Germany
2325/2019 Court of Messina 26 August 2019 50,000 Euros
plus 4%
interest
Pending
21 Quarantelli
v. Germany
1303/2020 Court of Parma 14 October 2020 To be
determined by
the Tribunal
Pending
22 Astrali
v. Germany
10803/2020 Court of Bologna 4 November 2020 To be
determined by
the Tribunal
Pending
23 Buscetta
v. Germany
876/2018 Court of Sciacca 9 December 2020 260,000 Euros
plus interest
Pending
24 Jelincic
v. Germany
Unknown to
Germany
Court of Udine 11 August 2021 500,000 Euros Pending
79
No. Parties Case file no. Court where case
filed
Date of filing or
(attempted)
service of process
Compensation
claimed
Status
as of April 2022
25 Palma, Trevisan
v. Germany
8241/2020 and
7851/2021
Court of Venice 12 August 2021 300,000 Euros
plus interest
Pending
80
Annex 7
Overview of judgments rendered by Italian courts
against Germany since Judgment No. 238/2014
81
The following table lists decisions rendered by Italian domestic courts against Germany in relation to violations of international
humanitarian law by the German Reich during World War II since Judgment 238/2014 of the Italian Constitutional Court. As
Germany is not necessarily aware of all judgments rendered against it, this list is likely incomplete. Any reference in the list
to a judgment against Germany does not constitute an acknowledgement of the legality of such judgments.
No. Parties Case file no. Judgment
No.
Date of
filing or
(attempted)
service of
process
Court issuing
judgment
Date of
judgment
Compensation awarded
1 Simoncioni
v. Germany
14049/2011 2469/2015 6 June 2010 Court of
Florence
6 July 2015 30,000 Euros plus interest
since 1945, plus 6,000
Euros in costs
2 Bergamini
v. Germany
14049/2011 2468/2015 9 September
2011
Court of
Florence
6 July 2015 50,000 Euros plus interest
since 1945, plus 6,000
Euros in costs
3 Alessi et al
v. Germany
1300/2012 4345/2015 7 March 2012 Court of
Florence
7 December
2015
100,000 Euros plus interest
since 1945, plus 10,000
Euros in costs
82
No. Parties Case file no. Judgment
No.
Date of
filing or
(attempted)
service of
process
Court issuing
judgment
Date of
judgment
Compensation awarded
4 Donati
v. Germany
14740/2009 691/2016 4 February
2010
Court of
Florence
22 February
2016
650,000 Euros plus interest
since 1944, plus 16,083
Euros in costs
5 Gamba et
al v.
Germany
13760/2016 15812/2016 6 June 2007 Supreme
Court of
Appeals
3 May 2016 Remand to Court of
Bergamo
6 De Nisco
v. Germany
3977/2008 1883/2016 13 August
2009
Court of
Benevento
21 July 2016 50,000 Euros plus 3,972
Euros in costs
7 Rabizzoni
v. Germany
1931/2011 579/2016 22 July 2011 Court of
Piacenza
16
December
2016
55,000 Euros plus interest,
plus 22,000 Euros in costs
83
No. Parties Case file no. Judgment
No.
Date of
filing or
(attempted)
service of
process
Court issuing
judgment
Date of
judgment
Compensation awarded
8 Zito
v. Germany
56749/2016 Unknown to
Germany
22 November
2016
Rome
22 June 2017 71,127.70 Euros plus costs
9 Barbagallo
v. Germany
Unknown to
Germany
Unknown to
Germany
12 May 2009 Court of
Catania
5 November
2017
75,166 Euros plus 14,930
Euros in costs
10 Frascà
v. Germany
Unknown to
Germany
Unknown to
Germany
24 September
2009
Court of
Rome
13 June 2018 Unknown to Germany
84
No. Parties Case file no. Judgment
No.
Date of
filing or
(attempted)
service of
process
Court issuing
judgment
Date of
judgment
Compensation awarded
11 Acciarri et
al
v. Germany
Unknown to
Germany
Unknown to
Germany
Filed 2009
and refiled in
April 2015
(exact dates
unknown to
Germany)
Court of
Fermo
20 October
2018
Unknown to Germany
12 Pedicino
v. Germany
Unknown to
Germany
Unknown to
Germany
20 January
2016
Court of
Rome
4 March
2019
20,000 Euros
13 Macerelli et
al
v. Germany
Unknown to
Germany
Unknown to
Germany
12 March
2012
20 July 2019 5,937,873.69 Euros
85
No. Parties Case file no. Judgment
No.
Date of
filing or
(attempted)
service of
process
Court issuing
judgment
Date of
judgment
Compensation awarded
14 Cavallina
v. Germany
6966/2016 5446/2020 5 July 2016
Rome
4 November
2020
100,000 Euros plus interest,
plus 19,571 Euros in costs
15 Laurelli et
al
v. Germany
323/2015 Unknown to
Germany
15 May 2015 Court of
Isernia
1 Dec. 2020 At least 13 million Euros
plus costs
86
Annex 8
List of German State-owned properties
(Italian original and English translation)
87
Parts of the plot of the Deutsches Archäologisches Institut Rom (German
Archaeological Institute Rome)(Foglio 472,
Particella 255);
One sub-lot of the Goethe Institut Rom (German Cultural Institute Rome)
(Foglio 578, Particella 3, Subalterno 502);
One sub-lot of the Deutsches Historisches Institut Rom
(GermanHistorical Institute Rome)(Foglio 438,
Particella 200, Subalterno 508)
Three sub-lots of the Deutsche Schule Rom (German School
Rome)
88
89
90
91
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Reason for verification
Applicant PGNLLB on behalf of 80187150588
Transcription note
General Register No. 134703
no. T1 274654 of 24 Sep 2021
Search start 24 Sep 2021 16:14:28
.60
Special register no. 91955 Submission no.58 of 22 Dec 2020
Section A - Particulars
Title data
Description COURT ORDER
Date 23 Nov 2020 File number 27880
Public official COURT OF ROME Tax code 802 553 70589
Offices ROME (RM)
Convention data
Type EXECUTIVE OR CAUTIONARY ACT
Description 726 MINUTES ATTACHMENT OF PROPERTY
Automatic land registration NO
Other data
There are no empty parts in Section D relating to Sections A, B and C
Summary data
Negotiating units 1 Parties in favour 5 Parties against 1
Section B - Real Estate
Negotiating Unit no 1
Real Estate no 1
Municipality H501 - ROME (RM)
Cadastre of BUILDINGS
Urban section - Sheet 472 Parcel 255 Subordinate -
Type B6 - LIBRARIES, MUSEUMS, Description-
GALLERIES, ACADEMIES
Address VIA SARDEGNA No. 79/81
Floor S2-5
Real Estate no 2
Municipality H501 - ROME (RM)
Cadastre of BUILDINGS
Urban section - Sheet 578 Parcel 3 Subordinate 502-
Type A2 - RESIDENTIAL
HOUSING
Description 5.5 rooms
Address VIA SAVOIA No. 15
92
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Reason Verification
Applicant PGNLLB on behalf of 80187150588
Transcription note
General Register No. 134703
no. T1 274654 of 24 Sep 2021
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.60
Special register no. 91955 Submission no.58 of 22 Dec 2020
Floor 3
Real Estate no 3
Municipality H501 - ROME (RM)
Cadastre of BUILDINGS
Urban section - Sheet 438 Parcel 200 Subordinate 508
Type B6 - LIBRARIES,
MUSEUMS,
Description -
GALLERIES, ACADEMIES
Address VIA AURELIA ANTICA House
number
391
Floor S1T1
Real Estate no 4
Municipality H501 - ROME (RM)
Cadastre of BUILDINGS
Urban section - Sheet 438 Parcel 5 Subordinate 5-
Type A4 - COUNCIL
HOUSING
Description 6.5 rooms
Address VIA AURELIA ANTICA No. 401
Floor GROUND
Real Estate no 5
Municipality H501 - ROME (RM)
Cadastre of BUILDINGS
Urban section - Sheet 438 Parcel 5 Subordinate 6-
Type A4 - COUNCIL
HOUSING
Description 6.5 rooms
Address VIA AURELIA ANTICA No. 401
Floor GROUND
Real Estate no 6
Municipality
Cadastre
H501 - ROME
(RM)
BUILDINGS
Urban section - Sheet 438 Parcel 5 Subordinate 3
Type D8 - CONSTRUCTED
BUILDINGS
Description -
FOR COMMERCIAL USE
Address VIA AURELIA ANTICA House
number
401
Floor T1-2
Section C - Parties
In favour
Party no. 1 As IN FAVOUR
Surname GIORGIO First name ELISA
Born on 02 MAY 1960 in MODENA (MO) 93
Sex F Tax code GRG LSE 60E42 F257 J
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/5
94
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Reason Verification
Applicant PGNLLB on behalf of 80187150588
Transcription note
General Register No. 134703
no. T1 274654 of 24 Sep 2021
Search start 24 Sep 2021 16:14:28 Fee paid
.60
Special register no. 91955 Submission no.58 of 22 Dec 2020
Party no. 2 As IN FAVOUR
Surname GIORGIO First name LUCIANO
Born on 16AUG1964 in MODENA (MO)
Sex M Tax Code GRG LCN 64M16 F257 F
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/5
Party no. 3 As IN FAVOUR
Surname GIORGIO First name MARIA TERESA
Born on 15DEC1952 in ARIANO IRPINO (AV)
Sex F Tax code GRG MTR 52T55 A399 S
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/5
Party no. 4 As IN FAVOUR
Surname GIORGIO First name ROBERTO
Born on 21MAR1956 in CARPI (MO)
Sex M Tax Code GRG RRT 56C21 B819 D
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/5
Party no. 5 As IN FAVOUR
Surname GIORGIO First name VITTORINO
Born on 17OCT1957 in MODENA (MO)
Sex M Tax Code GRG VTR 57R17 F257 V
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/5
Vs.
Party no. 1 As CONTRARY
Name or business name FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
Offices ROME (RM)
Tax code 80426950582
With regard to negotiation unit no 1 For the right of PROPERTY
For the share of 1/1
Section D - Additional information
Other aspects that are considered useful for the purposes of property registry service
95
Annex 9
Extracts from the land register
Deutsches Archäologisches Institut Rom
(German Archeological Institute Rome)
Via Sardegna 79/81 (Foglio 472, Particella 255)
(Italian original)
96
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 13/01/2022 - Ora: 09.14.32
Visura storica per immobile Visura n.: T46804 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 13/01/2022
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 472 Particella: 255
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in GERMANIA 80426950582* (1) Proprieta` per 1/1
Unità immobiliare dal 27/09/2016
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 472 255 1 B/6 7 17633 m³ Totale: 4794 m² Euro 33.694,72 VARIAZIONE NEL CLASSAMENTO del 27/09/2016
protocollo n. RM0572034 in atti dal 27/09/2016 VARIAZIONE
DI CLASSAMENTO (n. 175912.1/2016)
Indirizzo VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 472 - Particella 255
Situazione dell'unità immobiliare dal 09/11/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 472 255 1 B/6 7 17633 m³ Totale: 4794 m² Euro 33.694,72 Variazione del 09/11/2015 - Inserimento in visura dei dati di
superficie.
Indirizzo , VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
Annotazioni classamento e rendita proposti (D.M. 701/94)
Segue
97
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 13/01/2022 - Ora: 09.14.32
Visura storica per immobile Visura n.: T46804 Pag: 2
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 13/01/2022
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/04/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 472 255 1 B/6 7 17633 m³ Euro 33.694,72 (ALTRE) del 28/04/2015 protocollo n. RM0277981 in atti dal
28/04/2015 ED. SU AREA URB. - PORZIONE DI UIU (n.
72099.1/2015)
Indirizzo , VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
Annotazioni classamento e rendita proposti (D.M. 701/94)
Situazione degli intestati dal 27/03/2017
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in GERMANIA 80426950582 (1) Proprieta` per 1/1
DATI DERIVANTI DA ISTRUMENTO (ATTO PUBBLICO) del 27/03/2017 protocollo n. RM0185774 Voltura in atti dal 07/04/2017 Repertorio n.: 3564 Rogante: FORLINI ANDREA Sede: ROMA
Registrazione: UU Sede: ROMA n: 8870 del 31/03/2017 COMPRAVENDITA (n. 22889.1/2017)
Situazione degli intestati dal 28/04/2015
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000 fino al 08/10/1970
DATI DERIVANTI DA (ALTRE) del 28/04/2015 protocollo n. RM0277981 in atti dal 28/04/2015 Registrazione: ED. SU AREA URB. - PORZIONE DI UIU (n. 72099.1/2015)
Situazione degli intestati dal 08/10/1970
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 EVANGELISCHE KIRCHE IN DEUTSCHLAND con sede in GERMANIA 97905200586 (1t) Proprieta` per l`area 1/1 fino al 27/03/2017
2 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in GERMANIA 80445110580 (1s) Proprieta` superficiaria per 1/1 fino al 27/03/2017
DATI DERIVANTI DA ISTRUMENTO (ATTO PUBBLICO) del 08/10/1970 protocollo n. RM0633586 Voltura in atti dal 26/10/2016 Repertorio n.: 85957 Rogante: MARCO PANVINI Sede: ROMA
Registrazione: PU Sede: ROMA Volume: 1370 n: 10155 del 12/10/1970 ISTRUMENTO (n. 65586.1/2016)
Situazione dell'unità immobiliare che ha originato il precedente dal 28/04/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 472 52 501 area urbana 668 m² VARIAZIONE del 22/11/1993 protocollo n. RM0277981 in atti
dal 28/04/2015 RIPRES DICH FABBR URB PROT
89103/93-PREALLINEAMENTO (n. 89103.1/1993)
Indirizzo VIA SARDEGNA n. 79 piano: T;
Segue
98
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 13/01/2022 - Ora: 09.14.33
Visura storica per immobile Visura n.: T46804 Pag: 3
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 13/01/2022
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/04/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 472 52 501 area urbana 668 m² VARIAZIONE del 06/08/1987 protocollo n. RM0277981 in atti
dal 28/04/2015 DEMOLIZIONE PORZIONE FABBRICATOPREALLINEAMENTO
(n. 95054.1/1987)
Indirizzo , VIA SARDEGNA n. 79 piano: T;
Situazione degli intestati dal 06/08/1987
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000 fino al 28/04/2015
DATI DERIVANTI DA VARIAZIONE del 06/08/1987 protocollo n. RM0277981 in atti dal 28/04/2015 Registrazione: DEMOLIZIONE PORZIONE FABBRICATO-PREALLINEAMENTO (n. 95054.1/1987)
Per ulteriori variazioni richiedere le visure storiche dei seguenti immobili soppressi, originari del precedente:
- foglio 472 particella 52 subalterno 1
- foglio 472 particella 52 subalterno 1
- foglio 472 particella 52 subalterno 2
- foglio 472 particella 52 subalterno 3
- foglio 472 particella 52 subalterno 4
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
Fine
99
Ultima planimetria in atti
Data: 10/04/2019 - n. T136851 - Richiedente: Telematico
Data: 10/04/2019 - n. T136851 - Richiedente: Telematico
Totale schede: 1 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A4(210x297) - Fattore di scala non utilizzabile
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 10/04/2019 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Elaborato planimetrico >
RM0277981 28/04/2015
100
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
101
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
102
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
103
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
104
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
105
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
106
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
107
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 13/01/2022 - n. T79448 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 8 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 13/01/2022 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 472 - Particella: 255 - Subalterno: 0 >
VIA SARDEGNA n. 79 n. 81 piano: S2-5;
RM0277981 28/04/2015
108
Annex 10
Extracts from the land register
Goethe Institut Rom (German Cultural Institute Rome)
Via Savoia 15 (Foglio 578, Particella 3, Subalterno 502)
(Italian original
109
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.32.24
Visura storica per immobile Visura n.: T101803 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 578 Particella: 3 Sub.: 502
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80426950582* (1) Proprieta` per 1/1
Unità immobiliare dal 09/11/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 578 3 502 2 A/2 5 5,5 vani Totale: 136 m²
Totale escluse aree
scoperte**: 133 m²
Euro 2.215,60 Variazione del 09/11/2015 - Inserimento in visura dei dati di
superficie.
Indirizzo VIA SAVOIA n. 15 piano: 3;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 578 - Particella 3
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/07/2005
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 578 3 502 2 A/2 5 5,5 vani Euro 2.215,60 VARIAZIONE NEL CLASSAMENTO del 28/07/2005
protocollo n. RM0571741 in atti dal 28/07/2005 VARIAZIONE
DI CLASSAMENTO (n. 85521.1/2005)
Indirizzo , VIA SAVOIA n. 15 piano: 3;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Segue
110
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.32.25
Visura storica per immobile Visura n.: T101803 Pag: 2
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/07/2004
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 578 3 502 2 A/2 5 5,5 vani Euro 2.215,60 VARIAZIONE del 28/07/2004 protocollo n. RM0584748 in atti
dal 28/07/2004 FRAZIONAMENTO PER TRASFERIMENTO
DI DIRITTI- DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI
INTERNI (n. 52730.1/2004)
Indirizzo , VIA SAVOIA n. 15 piano: 3;
Annotazioni classamento proposto (D.M. 701/94)
Situazione degli intestati dal 08/03/2005
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80426950582 (1) Proprieta` per 1/1
DATI DERIVANTI DA ISTRUMENTO (ATTO PUBBLICO) del 08/03/2005 Nota presentata con Modello Unico in atti dal 10/03/2005 Repertorio n.: 50508 Rogante: PANVINI ROSATI MASSIMO MA Sede:
ROMA Registrazione: DONAZIONE ACCETTATA (n. 19160.1/2005)
Situazione degli intestati dal 28/07/2004
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 ASSOCIAZIONE SCOLASTICA GERMANICA IN ROMA(DETSCHE SCKULVEREIN) (1) Proprieta` per 1000/1000 fino al 08/03/2005
DATI DERIVANTI DA VARIAZIONE del 28/07/2004 protocollo n. RM0584748 in atti dal 28/07/2004 Registrazione: FRAZIONAMENTO PER TRASFERIMENTO DI DIRITTI- DIVERSA
DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI (n. 52730.1/2004)
Situazione dell'unità immobiliare che ha originato il precedente dal 03/05/1988
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 578 2 VARIAZIONE del 03/05/1988 in atti dal 22/05/1998 FUSIONE
,VA. SP. INT, (n. 47306/1988)
3
Indirizzo VIA SAVOIA n. 15;
Notifica - Partita 5034 Mod.58 -
Segue
111
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.32.25
Visura storica per immobile Visura n.: T101803 Pag: 3
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Situazione degli intestati dal 03/05/1988
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 ASSOCIAZIONE SCOLASTICA GERMANICA IN ROMA(DETSCHE SCKULVEREIN) (1) Proprieta` per 1000/1000 fino al 28/07/2004
DATI DERIVANTI DA VARIAZIONE del 03/05/1988 in atti dal 22/05/1998 Registrazione: FUSIONE ,VA.SP.INT, (n. 47306/1988)
Per ulteriori variazioni richiedere le visure storiche dei seguenti immobili soppressi, originari del precedente:
- foglio 578 particella 2 subalterno
- foglio 578 particella 3 subalterno
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
** Si intendono escluse le "superfici di balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, comunicanti o non comunicanti"
(cfr. Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate 29 marzo 2013).
Fine
112
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 23/09/2021 - n. T140997 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 23/09/2021 - n. T140997 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 1 - Formato di acquisizione: A4(210x297) - Formato stampa richiesto: A4(210x297)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 578 - Particella: 3 - Subalterno: 502 >
VIA SAVOIA n. 15 piano: 3;
RM0584748 28/07/2004
113
Annex 11
Extracts from the land register
Deutsches Historisches Institut Rom
(German Historical Institute Rome)
Via Aurelia Antica 391 (Foglio 438, Particella 200, Subalterno 508)
(Italian original)
114
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 08/09/2021 - Ora: 10.09.09
Visura storica per immobile Visura n.: T64746 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 08/09/2021
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 438 Particella: 200 Sub.: 508
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA 80445110580* (1) Proprieta` per 1000/1000
Unità immobiliare dal 09/11/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Totale: 5715 m² Euro 53.840,21 Variazione del 09/11/2015 - Inserimento in visura dei dati di
superficie.
Indirizzo VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 200
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 234
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 235
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/10/2011
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Euro 53.840,21 VARIAZIONE NEL CLASSAMENTO del 28/10/2011
protocollo n. RM1229256 in atti dal 28/10/2011 VARIAZIONE
DI CLASSAMENTO (n. 171303.1/2011)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Segue
115
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 08/09/2021 - Ora: 10.09.09
Visura storica per immobile Visura n.: T64746 Pag: 2
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 08/09/2021
Situazione dell'unità immobiliare dal 28/10/2010
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Euro 53.840,21 DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI del
28/10/2010 protocollo n. RM1283282 in atti dal 28/10/2010
DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI (n.
143035.1/2010)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita proposti (D.M. 701/94)
Situazione dell'unità immobiliare dal 26/01/2009
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Euro 53.840,21 VARIAZIONE NEL CLASSAMENTO del 26/01/2009
protocollo n. RM0099283 in atti dal 26/01/2009 VARIAZIONE
DI CLASSAMENTO (n. 4943.1/2009)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita non rettificati entro dodici mesi dalla data di iscrizione in atti della dichiarazione (D.M. 701/94)
Situazione dell'unità immobiliare dal 25/01/2008
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Euro 53.840,21 DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI del
25/01/2008 protocollo n. RM0113360 in atti dal 25/01/2008
DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI (n.
6711.1/2008)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita proposti (D.M. 701/94)
Segue
116
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 08/09/2021 - Ora: 10.09.09
Visura storica per immobile Visura n.: T64746 Pag: 3
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 08/09/2021
Situazione dell'unità immobiliare dal 20/09/2007
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 200 508 5 B/6 U 23693 m³ Euro 53.840,21 VARIAZIONE del 20/09/2007 protocollo n. RM1051167 in atti
dal 20/09/2007 FUSIONE- DIVERSA DISTRIBUZIONE
DEGLI SPAZI INTERNI (n. 84403.1/2007)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
Annotazioni classamento e rendita proposti (D.M. 701/94)
Situazione degli intestati dal 20/09/2007
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000
DATI DERIVANTI DA VARIAZIONE del 20/09/2007 protocollo n. RM1051167 in atti dal 20/09/2007 Registrazione: FUSIONE-DIVERSA DISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI INTERNI (n. 84403.1/2007)
Per ulteriori variazioni richiedere le visure storiche dei seguenti immobili soppressi, originari del precedente:
- foglio 438 particella 200 subalterno 502
- foglio 438 particella 200 subalterno 506
- foglio 438 particella 200 subalterno 507
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
Fine
117
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 4 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A4(210x297)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 08/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 200 - Subalterno: 508 >
VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
RM1283282 28/10/2010
118
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 4 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A4(210x297)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 08/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 200 - Subalterno: 508 >
VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
RM1283282 28/10/2010
119
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 4 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A4(210x297)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 08/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 200 - Subalterno: 508 >
VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
RM1283282 28/10/2010
120
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data: 08/09/2021 - n. T73686 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 4 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A4(210x297)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 08/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 200 - Subalterno: 508 >
VIA AURELIA ANTICA n. 391 piano: S1-T-1-2-3-4;
RM1283282 28/10/2010
121
Annex 12
Extracts from the land register
Deutsche Schule Rom
(German School Rome),
Via Aurelia Antica 401
(Folio 438, Particella 5, Subaltern 3, 5 and 6)
(Italian original)
122
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.36.56
Visura storica per immobile Visura n.: T105413 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 438 Particella: 5 Sub.: 3
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580* (1) Proprieta` per 1000/1000
Unità immobiliare dal 15/09/2021
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 3 5 D/8 Euro 380.066,00 VARIAZIONE del 15/09/2021 protocollo n. RM0330240 in atti
dal 15/09/2021 AGGIORNAMENTO PLANIMETRICO (n.
143030.1/2021)
Indirizzo VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
Notifica Partita Mod.58
effettuata con prot. n. RM0583859/2006 del 19/07/06 - -
Annotazioni di stadio: acquisizione planimetria
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 5
Situazione dell'unità immobiliare dal 14/06/2006
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 3 5 D/8 Euro 380.066,00 VARIAZIONE del 02/08/1988 protocollo n. RM0487549 in atti
dal 14/06/2006 AMPLIAMENTO (n. 80856.1/1988)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
Notifica RM0583859/2006 Partita - Mod.58 -
Segue
123
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.36.56
Visura storica per immobile Visura n.: T105413 Pag: 2
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Situazione dell'unità immobiliare dal 14/06/2006
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 3 5 D/8 Euro 377.940,00 EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985
protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006
EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
Situazione degli intestati dal 09/08/1985
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000
DATI DERIVANTI DA EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985 protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006 Registrazione: EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
Fine
124
* Scala originale non disponibile. *
Ultima planimetria in atti
Data presentazione:02/08/1988 - Data: 23/09/2021 - n. T141866 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
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125
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VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
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* Scala originale non disponibile. *
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Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 5 - Subalterno: 3 >
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131
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Ultima planimetria in atti
Data presentazione:02/08/1988 - Data: 23/09/2021 - n. T141866 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data presentazione:02/08/1988 - Data: 23/09/2021 - n. T141866 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 9 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 5 - Subalterno: 3 >
VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
132
* Scala originale non disponibile. *
Ultima planimetria in atti
Data presentazione:02/08/1988 - Data: 23/09/2021 - n. T141866 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data presentazione:02/08/1988 - Data: 23/09/2021 - n. T141866 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 9 - Formato di acquisizione: A3(297x420) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 5 - Subalterno: 3 >
VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T-1-2-S1-S2;
133
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.37.23
Visura storica per immobile Visura n.: T105765 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 438 Particella: 5 Sub.: 5
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580* (1) Proprieta` per 1000/1000
Unità immobiliare dal 09/11/2015
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 5 5 A/4 3 6,5 vani Totale: 174 m²
Totale escluse aree
scoperte**: 174 m²
Euro 973,52 Variazione del 09/11/2015 - Inserimento in visura dei dati di
superficie.
Indirizzo VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T;
Notifica RM0583859/2006 Partita - Mod.58 -
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 5
Situazione dell'unità immobiliare dal 14/06/2006
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 5 5 A/4 3 6,5 vani Euro 973,52 EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985
protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006
EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Indirizzo , VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T;
Notifica RM0583859/2006 Partita - Mod.58 -
Segue
134
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.37.23
Visura storica per immobile Visura n.: T105765 Pag: 2
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Situazione degli intestati dal 09/08/1985
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000
DATI DERIVANTI DA EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985 protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006 Registrazione: EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
** Si intendono escluse le "superfici di balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, comunicanti o non comunicanti"
(cfr. Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate 29 marzo 2013).
Fine
135
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data presentazione:09/08/1985 - Data: 23/09/2021 - n. T141873 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data presentazione:09/08/1985 - Data: 23/09/2021 - n. T141873 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 1 - Formato di acquisizione: fuori standard (250X377) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 5 - Subalterno: 5 >
VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T;
136
Ufficio Provinciale di Roma - Territorio
Servizi Catastali
Data: 23/09/2021 - Ora: 10.38.13
Visura storica per immobile Visura n.: T106455 Pag: 1
Situazione degli atti informatizzati dall'impianto meccanografico al 23/09/2021
Dati della richiesta Comune di ROMA ( Codice: H501)
Provincia di ROMA
Catasto Fabbricati Foglio: 438 Particella: 5 Sub.: 6
INTESTATO
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580* (1) Proprieta` per 1000/1000
Unità immobiliare dal 14/06/2006
N. DATI IDENTIFICATIVI DATI DI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA
Sezione Foglio Particella Sub Zona Micro Categoria Classe Consistenza Superficie Rendita
Urbana Cens. Zona Catastale
1 438 5 6 5 A/4 3 6,5 vani Euro 973,52 EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985
protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006
EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Indirizzo VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T;
Notifica RM0583859/2006 Partita - Mod.58 -
Mappali Terreni Correlati
Codice Comune H501 - Sezione A - Foglio 438 - Particella 5
Situazione degli intestati dal 09/08/1985
N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI
1 REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA con sede in ROMA 80445110580 (1) Proprieta` per 1000/1000
DATI DERIVANTI DA EDIFICAZIONE SU AREA URBANA del 09/08/1985 protocollo n. RM0487517 in atti dal 14/06/2006 Registrazione: EDIFICAZIONE SU AREA URBANA (n. 65459.1/1985)
Unità immobiliari n. 1 Tributi erariali: Euro 0,90
Visura telematica
* Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria
Fine
137
10 metri
Ultima planimetria in atti
Data presentazione:09/08/1985 - Data: 23/09/2021 - n. T141875 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Data presentazione:09/08/1985 - Data: 23/09/2021 - n. T141875 - Richiedente: PRLFNC40C27H501A
Totale schede: 1 - Formato di acquisizione: fuori standard (250X377) - Formato stampa richiesto: A3(297x420)
Catasto dei Fabbricati - Situazione al 23/09/2021 - Comune di ROMA (H501) - < Foglio: 438 - Particella: 5 - Subalterno: 6 >
VIA AURELIA ANTICA n. 401 piano: T;
138
Annex 13
Federal Republic of Germany and Italy,
Cultural Agreement (with exchange of letters) and
Exchange of etters onstituting an greement
elating to the forementioned greement 1961
(German and Italian originals and English translation)
available at:
United Nations Treaty Series Vol. 1577 I-27532, p. 179 et seq.
139
No. 27532
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
and
ITALY
Cultural Agreement (with exchange of letters). Signed at
Bonn on 8 February 1956
Exchange of letters constituting an agreement relating to the
above-mentioned Agreement. Rome, 12 July 1961
Authentic texts: German and Italian.
Registered by the Federal Republic of Germany on 5 September 1990.
REPUBLIQUE FEDERALE D'ALLEMAGNE
et
ITALIE
Accord culturel (avec 6change de lettres). Signe a Bonn le
8 f~vrier 1956
Echange de lettres constituant un accord relatif a 'Accord
susmentionn6. Rome, 12 juillet 1961
Textes authentiques : allemand et italien.
Enregistrs par la R4publiquef~dirale d'Allemagne le 5 septembre 1990.
Vol. 1577, 1-27532
140
180 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks 1990
[GERMAN TEXT - TEXTE ALLEMAND]
KULTURABKOMMEN ZWISCHEN DER BUNDESREPUBLIK
DEUTSCHLAND UND DER ITALIENISCHEN REPUBLIK
Der Pr&sldent
der Bundesrepublik Deutschland
und
der Prisident der Italienischen Republik
in deam Wunsche. durch freundschaftliche Zusammenarbeit
uad gegeneitigen Austausch eine bessere Kenntnit
des kulturellen, kastlerischen und wissenschaftlichen
Schaffens sowie der Lebensformen des anderen
Landes im aigenen Lande zu f6.rdern und
in dean Bewuftsein, gleichzeutig der gemeinsamen
Sadue der europiisdaen Kultur zu dienen.
sind fibereingekommen, ein Abkommen abzuschleten
und haben daher zu ihren Bevollmachtigten ernanni:
Der Prtsident der Bundesrepublik Deutschland-
Herr Dr. Heinrich von Brentano,
Bundesminuster des Auswartigen,
Der Prtsident der Italienischen Repubhk.
Herrn Professor Dr. Gaetano Martino,
Minister fur Auswartige Angelegenheuten,
die nach Austausch ihrer in guter und geh6ruger Form
belundenen Vollanachten folgendes vereinbart haben"
Artikel I
Jeder der Hohen Vertragschhlieenden Teile trifft geeignete
MaBnahmen, um das Studium der Sprache, der
Kultur, der Literatur und der Geschichte des anderen
Landes und aller dieses Land betreffenden Fragen an
Hochschulen und anderen Lehranstalten des eigenen
Landes durch die Schaffung von Lehrstuhlen und
Lektorenstellen und durch die Abhalitung von Kursen
tund Vortriigen zu erletchtern und zu unterstutzen
Artikel 2
Die Hoben Vertragschlietenden Teile sorgen nach
M6glchkeit ffir die Verbesserung und die Erweiterung
des Unterrichts der italieoischen Sprache an den deutschen
1-6heren Sahulen und der deutschen Sprache an
den italieniscien Hoheren Schulen. wobei sie audi die
Ausbildung und Fortbildung der beiderseitigen Lehrkrafte
durch geeignete MaBnahmen fordern
Die Regierung der Bundesrepublik Deutschland wird
sach dafur eansetzen, dat iam Gebiet der Bundesrepublik
Deutschland an Hoheren Sciulen und in kaufmannusdsen
Berufsfachschulen freiwillige oder. wo es angangig ast,
pflichtmllhige Lehrgange und Arbeutsgemenschaften in
italuenischer Sprache engerichtet werden. Die von den
Schulern in diesem Unterricht erzielten Leistungen werden
bet Versetzungen und Prufungen angemessen gewertet.
Die Regierung der Italienischen Republik wird sich
dafur eunsetzen, dalt den Unterricht der deutschen
Spradue um Lehrplan der italienischen Schulen die Stellung,
die er gegenwartig einnummt. erhalten bleibt und
den jeweuligen Bedurfnissen gemall welter ausgebaut
ward
Artikel 3
Jeder der Hohen Vertragschliefenden Teile kann, die
Genehmigung des anderen Teils vorausgesetzt, seine
gegenwartig bestehenden wissensciaftlichen und kulturellen
Institute im anderen Lande weiterhin unterhalten
und gegebenenfalls net II nstitute grunden. wenn e" sich
dabe an die allgememen. in dean Lande gultigen Vorschriften
halt, die fur die Einritung und Tatigkeit
solcher Institute malgeblich sind. Die generelle Bezeichnung
.Institute' bezieht sich auch auf Schulen, R'bliotheken
und Filmarchive, die den in diesem Abkommen
V'fgesehenen Zwecken dienen.
Die Hohen VertragschlieBenden Teile gewahren sich
gegenseitig jegliche Unterstutzung sowohl bei der Grundung
von Instituten als auch fur die Tatjgkeit dieser
Institute. Sue gewahren sich am Rahmen ihrer Gesetzgebung
Einfuhrerleichterungen fur die notwendigen Ausstattungsgegenstande
wie Bucher, Zeitschruften, Schallplatten,
Filme, Projektions- und Rundfunkapparate, Bilder
und anderes Ausstattungsmaterial.
Artikel 4
Die Hohen VertragschlieBenden Teile fordern den
gegenseiligen Austausch von Hochschulprofessoren und
anderem Lehrpersonal, Forschern, Studenten, KIinstlern
und freberuflich Tatigen sowte ganz allgemein von Personen,
welche kulturelle Titigkeuten ausuben.
Artikel 5
Die Hohen VertragschlieBenden Teile richten Stupendien
emn, die es ihren Staatsangehorigen ermoglichen, um
anderen Lande Studien oder Forschungen zu beginnen
oder fortzusetzen oder ihre kulturelle. kunstlerische oder
wissenschattliche Vorbildung abzuschieten und ro vervollkommnen.
Unter deutschen Staatsangehb6rigen sind Deutsche im
Sinne des Artikels 116 Absatz I des Grundgesetzes der
Bundesrepublik Deutschland ru verstehen.
Artikel 6
Die Hohen Vertragschietenden Teale unterstutzen
moglichst enge Beziehungen zwischen den wissenschaftlichen.
kulturellen und kunstlerischen Enrichtungen und
Vereinigungen uhrer beiden Lander, um dadurch die Zusammenarbett
auf dem Gebiet des geistagen, kunstlerischen,
wssenscaftlichen, staatsburgerlichen und soztalen
Lebens zu fordern.
Artikel 7
Die Hohen Vertragsdliefenden Teile prfifen die Vorauasetzutgen
Wr die M6glchkeit. die in einem Lande
bestandenen Prudfungen und die entsprechenden Prilfungen
im anderen Lande f3r die Zulassung zum Hochsdulstudlum
und air die Verleibung akademischer Grade als
glechwertig auzuerkennen.
Vol. 1577, 1-27532
141
1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait~s 181
Arttkel 8
Jeder der Hohen Vertragsdleenden Teile fordert die
Einrictung und den Ausbau von Ferlenkursen fiar Lehrkr&
fte sowie fHr junge Akademiker und Studenten des
anderen Landes.
Artikel 9
Zur Vertlefung der kulturellen und beruflichen Zusammenarbeit
beider Under f6rdern die Hohen Vertragschliellenden
Teile durch Einladungen und Austausch von
Frelplitlzen gegenseitige Besuche ausgewahlter Gruppen
von Wissenschaftlem. Technikern oder Kifnstlern sowie
die Teinahme an wissenschaftlichen, kfinstlerischen oder
kulturellen Tagungen. welche in beiden L.Andern stattfiaden.
Artlkel 10
Die Hohen. Vertragseslieienden Teile setzen sich ir
Rahmen der flar ale geltenden Recdtsvorsduriften dafilr
ein daJl die in ihrem Lande ver6ffentlchten Schulbidcher
kelne UnrichLigkelten fiber Geschichte und Lebensformen
des saderen Lande, enthalten.
Arttikel It
Um die Bibliotheken der beiden Lnder mit den bedeutendsten
wissenschaftlichen, kiinstlerischen und literartschen
Ver6ffentlichungen auszustatten, fdrdern die
Hohen Vertragsdslieenden Teile den Austausch dieser
Ver6ffentltihungen und den Leihverkehr zwischen Universititen,
Hochschulen, Akademien und anderen wissenschaftlicben,
kfinstlerischen und kulturellen Einrichtungen
beider Under.
Artikel 12
Die Hohen Vertragschlieenden Teile gewahren sich
gegenseitige Unterstiltzung, um eine bessere Kenntnis
der Kultur des anderen Landes im eigenen Lande zu erreichen
durch
a) die Verbreitung von Bichern. Zeitschriften, Veroffentlichungen
und Reproduktionen von Kunstwerken;
b) Vortrage und Konzerte;
c) Kunstausstellungen und ahnliche Veranstaltungen,
d) Theatervorstellungen;
e) Rundfunktibertragungen, Filmvorluhrungen. Schallplatten-
und Tonbandaufnahmen und alle anderen
zweckdienlichen tedsnischen Hilfsmittel.
Artikel 13
Zur Durchffihrung dieses Abkommens wird eine Standige
Gemiscte Kommission gebildet. die aus acht Mitgliedern
besteht.
Die Kommission gliedert sich In eine deutsche und eine
italienische Gruppe von je vier Mitgliedern. Die deutsche
Gruppe hat ilren Sitz in Bonn, die italienische Gruppe
hat thren Satz in Rom.
Des Auswartige Amt der Bundesrepublik Deutschland
ernennt im Benehmen mit den beteiligten Bundesministern
und den Kultusministern der Lander in der Bundesrepublik
Deutschland die Mitglieder der deutschen
Gruppe; das italienische Ministerium fur Auswartlge Angelegenheiten
ernennt im Benehmen mit dea Erziehungsministerium
die Mitglieder der italienischen Gruppe.
Artikel 14
Die Standige Gemischte Konmission tritt mindestens
einmal im Jahr zu einer Vollsitzung zusammen. und zwar
abwechselnd in der Bundesrepublik Deutschland und in
Italien; ein neuntes Mitglied fuhrt dann den Vorsitz, und
zwar der Bundesminister des Auswartigen oder ein von
thn beauftragter Vertreter, wenn die Kommission in der
Bundesrepublik Deutschland zusammentritt, und der itahenische
Minister fur AuswArtige Angelegenheiten oder
ein von ihan beauftragter Vertreter, wenn sie in Italien
zusammentritt.
Artikel 15
Eine der ersten Aufgaben der StAndigen Gemisdaten
Kommission wird seth0 ins einzelne gehende Vorschlige
zur erleichterten Durchdnhrung der in diesem Abkommen
vorgesehenen MaBnahmen auszuarbeiten.
Ste Waird vor allem prfafen, ob die GewAhrung gegenseitiger
v6lliger Befreiung von der Grundsteuer fWIr
solchen Grundbesits mgtich ist, der Eigentuam der gemn&
Artikel 3 dieses Abkommens In beldan LUndern bestehenden
brw. nodi zu grfindenden Institute ist und der
als Satz der Institute verwendet wird.
Diese Vorsdhlge bilden, falls sie von den Hoben Vertragschlielenden
Teilen gebilligt werden. Gegenstand
von Notenwechseln, die als Zusatz zu diesem Abkommen
gelten.
In der Folgezeit wird die Stindige Gemischte Kommission
die Ergebnisse des Abkommens und seiner etwaigen
Erweiterungen prifen und den Hoben Vertragsdilieenden
Toilen alle Anderungen vorschlagen, die sie fir notwendig
h Ilt.
In der Zeit zwischen den einzelnen Sitzungen der Sthndigen
Gemischten Kommission k6nnen Anderungen auch
von einer der beiden Gruppen vorgeschlagen werden.
Artikel 16
Dieses Abkommen gilt auch fur das Land Berlin, sofern
nicht die Regierung der Bundesrepublik Deutschland gegenuber
der Regierung der Italienischen Republik innerhalb
von drei Monaten nach Inkrafttreten des Abkommens
eine gegenteilige Erklhrung abgibt.
Artikel 17
Dieses Abkommen bedarf der Ratifikation. Die Ratifi.
kationsurkunden sollen in Rom ausgetauscht werden. Das
Abkommen trilt einen Monat nach Austausch der Ratifikationsurkunden
in Kraft.
Vol. 1577. 1-27532
142
182 United Nations - Treaty Series 9 Nations Unies - Recueil des Trait6s 1990
Artikel 18
Dieses Abkommen bleibt fur einen Zeitraum von
fWnf Jahren in Kraft. Falls es nicht von einem der Hohen
VertragschheBenden Teile spatestens sechs Monate vor
Ablauf des genanaten Zeitraumes gekundigt wird. bleibt
es danach his zum Ablauf von sechs Monaten von dem
Zeitpunkt an in Kraft, an dem einer der Hohen Vertragschlieenden
Teile dem anderen die Kundigung mltgeteilt
hat.
ZU URKUND DESSEN haben die unterzelchneten BevollmAichtigten
dieses Abkommen mit ihren Unterschriften
und mit hien Siegeln versehen.
GESCHEHEN zu Bonn am 8. Februar 1956 in zwei
Urschriften. jede in deutscher und italienischer Sprache,
wobei der Wortlaut Jeder Sprache gleichermalen verbindlich
ist
Fur die Bundesrepublik Deutschland:
VON BRENTANO
FUr die Italienische Republik:
G. MARTINO
Vol. 1577, 1-27532
143
186 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traites
EXCHANGES OF LETTERS - tCHANGES DE LETTRES
I
DER BUNDESMINISTER DES AUSWARTIGEN
Bonn, den 8. Februar 1956
Herr Ministerl
Da es notwendig ersdieint festzulegen, welche Erleiditerungen in Artikel 3
des in Bonn am 8 Februar 1956 unterzeichneten Deutsdi-Italienischen Kulturabkommens
auf dem Zollgebiet vorgesehen sind, habe ich die Ehre, Ew. Exzellenz
folgendes vorzuschlagen:
a) Die Bundesregierung gewAhrt nach MaBgabe ihrer geltenden Gesetze die
Befreiung von Z611en und allen anderen Abgaben, die aniABliich der Einfuhr
erhoben werden, fdr Ausstattungsgegenstinde, Lehrmaterial, Studienmaterial
und Material fur wissenschaftliche Forsd-ungen, die fur die Grf.ndung und
die laufenden Arbeiten der im obengenannten Artikel 3 erwi.hnten italienuschen
Kulturinstitute in der Bundesrepublik Deutschland:
Italienisdies Kultirinstitut, Hamburg,
Italienisches Kulturinstitut, K61n,
Italienisdies Kulturinstitut, Mjnchen,
Italienischer .Centro Culturale", Stuttgart,
angefordert werden, sowie der Institute, die in Zukunft im gegenseitigen
Einvernehmen an Stelle bereits bestehender Institute eingerichtet oder aber
zusatzlich neu gegruindet werden k6nnen.
Ausgenommen sind solche Gebiihren, die Mur das Titigwerden der Zollverwaltung
aulerhalb der iublichen Amtsstelle und Amtszeit erhoben
werden.
b) Die italienisdie Regierung gewahrt nach MaBgabe ihrer geltenden Gesetze
die Befreiung von Z61len und alien anderen Abgaben, die anliBlich der
Einfuhr erhoben werden, ffir Ausstattungsgegenstinde, Lehrmaterial, Studienmaterial
und Material ffir wissenschaftlide Forschungen, die fur die
Grindung und die laulenden Arbeiten der im obengenannten Artikel 3
erwAhnten deutschen Kulturinstitute in Italien:
Deutsches Arch&ologisches Institut, Rom,
Deutsches Historisches Institut, Rom,
Bibliothek Hertziana, Rom,
Deutsches Kunsthistorisches Institut, Florenz,
Villa Massimo, Rom,
Deutsche Bibliothek, Rom,
Villa Romana, 'Florenz,
Hauser Baldi und Serpentara, Olevano bei Rom,
Deutsche Schule, Rom,
Deutsche Schule, Mailand,
Istituto Giulia, Mailand,
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1990
144
1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitis 187
angefordert werden, sowie der Institute, die In Zukunlt in gegenseitigem
Einvernehmen an Stele bereits bestehender Institute eingerichtet oder aber
zusatzlich neu gegriindet werden k6nnen.
Ausgenommen sind solche Gebiihren, die fiir das T&tigwerden der Zollverwaltung
auBerhalb der iblichen Amtsstelle und Amtszeit erhoben
werden.
Wenn Ew. Exzellenz mir mitteilt, daB Ihre Regierung das Vorstehende genehmigt,
wird dieses Sdireiben und die Antwort, die Ew. Exzellenz mir dazu
iibermitteln wird, ein Abkommen zwichen unseren beiden L&ndern bilden.
Genehmigen Ew. Exzellenz den Ausdruck meiner ausgezeichneten Hochachtung.
VON BRENTANO
Seiner Exzellenz
dem AuBenminister der Italienischen Republik
Herm Professor Dr. Gaetano Martino
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1990 United Nations - Treaty Series a Nations Unies - Recueil des Traitks 183
[ITALIAN TEXT - TEXTE ITALIEN]
ACCORDO CULTURALE TRA LA REPUBBLICA FEDERALE DI
GERMANIA E LA REPUBBLICA ITALIANA
II PresIdente
delta Repubblica Federale di Germania
ed
il Presidente della Repubblica Italiana
desiderosi di promuovere, mediante un'amichevole collaborazione
e reciproct scambi. la maggiore conoscenza
nei rispettivi Paesi delle altivitt culturah, artistidie,
scientifice e delle forme di vita dell'altro Paese;
consapevoli di servire al tempo stesso Ia cause comune
della culture europea;
banno convenuto di stipulare allo scopo un Accordo ed
hanno a tal fine designato quali loro Plenipotenziari:
11 Presldente della Repubblica Federale di Germania:
IOn. Dolt. Heinrich von Brentano.
Ministro Federale per gh Allari Esteri,
I1 Presidente della Repubblica [taliana:
iOn. Prof. Gaetano Martino,
Ministro per gh Aflari Esteri,
i quail, dopo aver riconosciuto in debita forma i rispettivi
pieni poteri, hanno convenuto quanto segue,
Articolo I
Ciascuna delle Alte Parti Contraenti prenderA i provve.
dimenti opportunt affinch6 nelle Universit, e negli altrt
Istituti di istruzione del proprio Paese, mediante
l'istituzione di cattedre, lettorati. corsi, conferenze,
venga agevolato e incoraggiato to studio della lingua,
dell'arte. delta letteratura, della storia dell'altro Paese,
cosi come di ogni altro argomento che a quel Paese si
riferisca.
Articolo 2
Le Alte Parti Contraenti provvederanno. a seconda della
possblit&. a mighorare e sviluppare tinsegnamento delta
lingua itatiana nelle scuole secondarie tedesdie e della
lingua tedesca nelle scuole secondarie Italiane, favorendo
anche con misure appropriate ia preparazione e it perlezionamento
dei professori.
11 Governo Federale di Germania si adopererh a che
nelle scuole secondarse e nelle scuole professionali commerciali
del territorio della Repubblica Federale di Germania
vengano istituiti corsi facoltativi o, ove possibile,
obbligatori e *psccoh gruppi di studio' per Ia lingua
italiana. I risultati ottenuti dagli allievi in tale insegnamenlo
saranno adeguatamente valutati agli effetti delle
promozioai e degh esami.
II Governo della Repubblica Italiana si adoperer, a
mantenere e, a seconda delle necessit- pratiche, a sviluppare
ulteriormente ]a posizione dhe ha attualmente Finsegnamento
della lingua tedesca nei programmi delle
scuole Jtaliane.
Articolo 3
Ciascuna delle Alte Parti Contraenti, previa intesa e
gradmmento dell'altra Parte Contraente, potr, mantenere
i propri Istituti scientifici e culturali esistenti eel terrtorio
dell'aitro Paese e potr& ancie fondarne dei nuovi
contormandosi, per ci6 die attiene alla costituzione ed
at funzionamento di siffatti Istituti, alle norme vigentl
net liaogo in cui gh Istituti stessi hanno sede. Nella definizione
generica di "Istituti" s'intendono comprese
anche le scuole, le bsblioteche, I filmoteche destinate
agLi scopi previsti del presente Accordo.
Le Alte Parti Contraenti si accorderano reclprocamente
ogni appoggio sin per quanto concmne I creazone
di istituti he per quento riguarda anche I'attivith
di tali Istituti. Esse si accorderanna, in conlorm.1A ella
loro legislazione vigente, facllitazloni per l'importaidone
dell'attrezzatura necessaria agL Istltuti stessi, come per
es. libri, periodici, disdl, pellicole clnematografldie, apparecdsi
di proiezione e radiofonld. quadri ed altro mate.
riale per esposizione.
Artlcolo 4
Le Alte Parti ContraetU promuoveranno, ira I loro
Paesi, scambi di professori di Universith e dl altro personale
insegnante, di studiosi, studenti, artisti, liberi professanisti
ed in genere di persone ,he esplicano attivith
culturaLi.
Articolo 5
Le Alte Parti Contraenti Istitulranno horse di studio
die consentano as rispettivi connazlonali di Inlilare o
proseguize studi o ricerche, a di completare e perfezionare
la Iora preparazione culturale, artisticao a cientiflca
nell'altro Paese.
Per "cittadinl tedeschl sono da intendersi i tedesdil nel
senso dell'Art. 116 comma 1 della Legge Fondamentale
della Repubblica Federale di Germania.
Articolo 6
Le Alte Pari Contraenti incoraggeranno I piil strettli
rapport fra Ie Accademle e le nltre Associazioni sclentifidie,
culturali e artistiche del due Paesi a fine di sviluppare
Ia collaborazione net campo della vita intellettuale,
artistica, scientifica, cevica e sociale.
Articolo 7
Le Alte Parti Contraenti esamineranno le condizioni
nelle quail sia possibile riconoscere lequipollenza tra
gli esami'sostenuti in uno del Paesi e quelli che vi corrispondono
nell'altro Paese, a fini dell'ammissione agli
studi universitarl e del conferimento del relativi gradi
accademici.
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146
184 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks 1990
Articolo 8
Ciascuna delle Alte Parti Contreentl favorirh l'istituzione
e lo sviluppo di corsi di vacanze per insegnanti
nonchik per giovani laureati e studenti dell'altro Paese.
Articolo 9
Le Alte Parti Contraenti. al fine di sviluppare Ia collaborazione
culturale e professionale tra i due Paesi,
favoriranno, attraverso inviti e scarabi di ospitalith.
visite reciprodie di gruppi scelti di studiosi, tecruci ed
artisti nonch ]a partecipazione ai congressi scientifici,
artistici e culturah che abbiano luogo net due Paest
Articolo 10
Le Alte Parti Contraenti si adopereranno nei limiti consentU
dalle rispettive legislazioni interne, a che I manuali
scolastici pubblicati in ciascun Paese non coutengano
inesattezze relativamente alla storia e alle forme
di vita dellaltro Paese.
Articolo 11
Le Alte Parti Contraenti, allo scopo di provvedere le
blbliotedhe des due Paesi delle ptii importanti pubblicazioni
scientifiche, artistidie e letterarie, promuoveranno
lo scambio di tali pubblicazioni ed it prestito tra UniversitA,
Istitutli superior, Accademie e altre istituzioni scientifiche.
art stidhe e culturali dei due Pesi.
Articolo 12
Le Alte Parti Contraenti si presteranno reciproco appoggio,
allo scopo di assicurare Ia mighore conoscenza,
ciascuna nel proprio Paese. della cultura dell'altro per
mezzo:
a) della diffusione di ibri, periodici, pubblicazioni,
riproduzioni di opere d'arte;
b) di conferenze e concerti:
c) di mostre d arte e manifestazioni analoghe.
d) di rappresentazioni teatrah;
e) di trasmissioni radiofonidie, prolezioni cinematograficie,
incisioni su distil e registrazioni su nastro
sonoro, e di ogni altro mezzo tecnico adatto allo
scopo
Articolo 13
Per l'esecuzione del presente Accordo sarA costituita
una Commissione mista permanente, composts di otto
membri.
Tate commissione si comporrh di due sezion, ciascuna
di quaturo membri: t'una costituita di membri tedesdiL.
con sede a Bonn; raltra di membn italian, con sede a
Roma.
II Ministero per gli Aflari Ester, della Repubblica Federale
di Germania, dopo aver sentito i Ministri federall
interessati ed i Ministri della Pubblica Istruzione del
Lnder della Repubblica Federale di Germania, nomineri
i membri delta sezione tedesca; il Ministero italiano per
gli Affari Esteri, d'intesa col Ministero della Pubblica
Istruzione, noriner& i membri della sezione italiana.
Articolo 14
La Commissione mista permanente st riunirh almeno
una volta all'anno, alternativamente nella Repubblica
Federale di Germania ed in Italia, in seduta plenaria,
sotto Ia presidenza di uon nono membro che sarh il MI.-
nistro federale degli Affari Esteri o persona da lul dalegata,
quando ]a Commissione si riunirA nella Repubblica
Federale di Germania, ed it Ministro italiano degl Affar
Esteri o persona da lui delegata, quando Ia Commilsaione
si riunir in Italia.
Articolo 15
Uno dei primi compiti della Commissione mista ponmanente
sari queUo di elaborare proposte particolareggiate
per facilitare lesecuzione dele misure contemplate mel
presente Accordo.
Essa esamioer, soprattutto I& poassbtlife d1 acadJ e
lesenzione reciproca del tributi direti *l benimbill
di proprieth degli Istitutl. gMs creat o da uww ad
due Paes., ed adiblU a sede degli Istituti setha tmp-.
plicazione dell'Art. 3 del presente Accordo.
Tall proposte, quando slano appro'vae della AM P40
Contraenti. formeranno oggetto di scAmbl di me a
seranno consideratf come lntegrazione del preost.
Accordo.
La CominIsslone mista permanente emazaaM m =ao
tempo i risultaU del presente Accordo a dell. RVenIsa
integrazioni apportate e proporri alle Alta Part Contraenti
tutte le modifldhe cIe riterri necessarie.
Negli intervalli tra le rlunionl della Commissioe Mst
permanente potranno essere proposte modlfliche s.che d
ciascuna sezione.
Arttcolo 16
I1 presente Accordo vale anche per i L d Zertinao
a meno che il Governo della Repubblica Pederale di Geemania
non trasmetta al Governo della Repabblica Itahana
una didhiarazione in senso contrarlo entro tre mesl
dall'entrata in vigore del presente Accordo.
Articolo 17
It presente Accordo sar ratificato ed entrerb In vigore
un mese dopo Io scambio delle ratifiche che avri luogo
a Roma.
Artlcolo 18
It presente Accordo rester, in vigore per un periodo
di almeno cinque anni. In seguito, e qualora non venga
denunziato da una delle Alte Parti Contrsenti almeno sel
mest prima della scadenza di detto periodo, rimarr , in
vigore fino a sel mesi dopo la data in cui una delle Part
avrh notificato Ia sue denuncia all'altra Parte.
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1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks 185
IN FEDE DI CHE. i sottoscritti Plenipotenziari hanno FATTO a Bonn. l'otto febbraio 1956, in duplice origifirmato
il presente Accordo e vi hanno apposto i propri nale, in lingua tedesca e in lingua italiana. ambedue i
sigilli. testi facendo ugualmente fede.
Per la Repubblica Federale di Germania:
VON BRENTANO
Per la Repubblica Italiana:
G. MARTINO
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188 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitis 1990
II
IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI
8 Febbraio 1956
Signor Ministro,
ho l'onore di confermare ricevuta della Sua lettera in data odierna, il cui
testo A il seguente:
'In relazione all'opportunitA di precisare quali siano nel campo doganale le
facilitazioni previste dall'articolo 3 dell'Accordo culturale italo-tedesco sottoscritto
a Bonn in data odierna, ho l'onore di proporre a Vostra Eccellenza
quanto segue:
a) il Governo Italiano conceder - in conformitA alla legislazione vigente -
Iesenzione dai dazi e da tutti gli altri tributi dovuti per l'importazione di
merci relativamente agli oggetti di arredamento, al materiale didattico, di
studio, scientifico richiesto per la costituzione ed ii funzionamento degli
Istituti di Cultura tedesdii in Italia, menzionati nel suddetto articolo 3, e
cio&:
l'Istituto Archeologico Germanico in Roma,
VlIstituto Storico Germanico in Roma,
la Bibioteca Hertziana in Roma,
l'Istituto Germanico di Storia dell'Arte in Firenze,
la Villa Massimo in Roma,
la Biblioteca Germanica in Roma,
la Villa Romana in Firenze,
le Case Baldi e Serpentara In Olevano Romano,
la Scuola Germanica in Roma,
la Scuola Germanica in Milano,
l'IsUtuto Giulia in Milano
nonch di quelli che In futuro potranno di comune accordo sostituirsi o
aggiungersi ad essi.
Non sono compresi nelle suddette agevolazioni i diritti sussidiari percepiti
per I'atUvitA svolta dalla Ammtntstrazione doganale fuori dai propri
Uffici o fuori dell'orario d'ufficio.
b) 11 Governo Federale concederA - in conformitA alla legislazione vigente -
1'eseuzione dal dazi e da tutU gli altri tributi dovuti per l'importazione di
merci relativamente agli oggetti di arredamento, al materiale didattico,
scientifico richiesto per la costituzione ed il funzionamento degli Istituti
Italiani di Cultura nella Repubblica Federale, menzionati nel suddetto articolo
3, e ciob:
l'Istituto Italiano di Cultura in Amburgo,
l'stituto Italiano di Cultura in Colonia,
'Istituto Italiano di Cultura in Monaco d Baviera,
ilC entro Culturale Italiano di Stoccarda
nonchb di quelli che in futuro potranno di comune accordo sostituirsi o
aggiungersi ad essi.
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United Nations - Treaty Series o Nations Unies - Recuell des Traitks
Non sono compresi nelle suddette agevolazioni i diritti sussidiari percepiti
per l'attivitA svolta dalla Amministrazione doganale fuori dai propri
Ufficl o fuori dell'orario d'ufficio.
Se l'Eccellenza Vostra mi comunicherA che il Suo Governo approva quanto
precede, la presenta lettera e ]a risposta che l'Eccellenza Vostra si compiaceri
di inviarmi costituiranno un Accordo in materia tra i nostri due Paesi.,
Ho l'onore di comunicarLe dhe il Governo Italiano 6 d'accordo sul contenuto
della Sua lettera predetta e che considera la Sua lettera con la mia risposta in
data odierna come un accordo intervenuto tra i nostri due Paesi.
Voglia gradire, Signor Ministro, l'espressione della mia piu1 alti considerazione.
G. MARTINO
A Sua Eccellenza
il Ministro per gli Affari Esteri
Dr. Heinrich von Brentano
Bonn
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190 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait6s 1990
[TRANSLATION - TRADUCTION]
CULTURAL AGREEMENT' BETWEEN THE FEDERAL REPUBLIC
OF GERMANY AND THE ITALIAN REPUBLIC
The President of the Federal Republic of Germany and
The President of the Italian Republic
Being desirous of promoting, through friendly cooperation and reciprocal
exchanges, a better knowledge in their own country of the cultural, artistic and
scientific activities and the way of life of the other country;
Being aware of serving at the same time the common cause of European culture;
Have agreed to conclude an agreement and have for that purpose appointed as
their plenipotentiaries:
The President of the Federal Republic of Germany: Dr. Heinrich von Brentano,
Federal Minister of Foreign Affairs,
The President of the Italian Republic: Professor Gaetano Martino, Minister of Foreign
Affairs,
who, having exchanged their full powers, found in good and due form have agreed as
follows:
Article 1
Each High Contracting Party shall take appropriate measures to facilitate and
support the study of the language, culture, literature and history of the other country,
and of any other subject concerning that country, at universities and other educational
establishments in its own country, through the establishment of chairs and
lectureships and the organization of courses and lectures.
Article 2
The High Contracting Parties shall endeavour as far as possible to improve and
develop the teaching of the Italian language at German secondary schools and of the
German language at Italian secondary schools, and shall also promote the training
and further training of teachers in both countries.
The Government of the Federal Republic of Germany shall make efforts to
ensure that optional or, where feasible, compulsory Italian language courses and
study groups are set up at secondary schools and commercial vocational schools in
the territory of the Federal Republic of Germany. The performance of the pupils in
such courses shall be appropriately evaluated in connection with promotions and
examinations.
The Government of the Italian Republic shall make efforts to ensure that the
teaching of the German language is maintained at the current level in the curricula of
Italian schools and is further upgraded where the need arises.
I Came into force on 9 December 1957, i.e,, one month after the exchange of the instruments of ratification, which
took place at Rome on 9 November 1957, in accordance with article 17.
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United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitis
Article 3
Each High Contracting Party shall be entitled, with the approval of the other
Party, to maintain its existing scientific and cultural Institutes in the territory of the
other country and may also set up new Institutes, as appropriate, provided that it
observes that country's general regulations concerning the establishment and operation
of such Institutes. The general term "Institutes" also comprises schools, libraries
and film archives intended for the purposes covered by this Agreement.
The High Contracting Parties shall give each other all appropriate support in
connection with both the establishment and the activities of such Institutes. Within
the framework of their legislation they shall grant each other facilities for the import
of the necessary equipment and materials, such as books, periodicals, records, films,
projection and radio equipment, pictures and other materials for display.
Article 4
The High Contracting Parties shall promote the reciprocal exchange of university
professors and other teaching personnel, researchers, students, artists and professionals
and, in general, persons engaging in cultural activities.
Article 5
The High Contracting Parties shall institute study grants to enable their own
nationals to begin or to continue studies or research work or to improve and complete
their cultural, artistic or scientific training in the other country.
The term "German nationals" shall be construed to mean Germans as defined
in article 116, paragraph 1, of the Basic Law of the Federal Republic of Germany.
Article 6
The High Contracting Parties shall support the closest possible relations
between the academies and other scientific, cultural and artistic associations of
the two countries with a view to promoting cooperation in the intellectual, artistic,
scientific, civic and social spheres.
Article 7
The High Contracting Parties shall consider the conditions in which examinations
passed in one country and corresponding examinations passed in the other
country may be recognized as equivalent for the purpose of admission to university
studies and the awarding of academic degrees.
Article 8
Each High Contracting Party shall promote the establishment and development
of holiday courses for teachers and for young graduates and students of the other
country.
Article 9
In order to develop cultural and professional cooperation between the two
countries, the High Contracting Parties shall, through invitations and exchanges of
hospitality, promote reciprocal visits by select groups of scientists, technicians and
artists, as well as participation in scientific, artistic or cultural meetings taking place
in the two countries.
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192 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks 1990
Article 10
The High Contracting Parties shall endeavour, within the limits allowed by their
domestic legislation, to ensure that the school textbooks published in each country
contain no inaccuracies concerning the history and way of life of the other country.
Article 11
In order to equip the libraries of the two countries with the most significant
scientific, artistic and literary publications, the High Contracting Parties shall promote
the exchange of such publications, as well as loans between universities, institutes,
academies and other scientific, artistic and cultural establishments of the two
countries.
Article 12
The High Contracting Parties shall assist each other with a view to ensuring a
better knowledge in each country of the culture of the other country by means of:
(a) The dissemination of books, periodicals, publications and reproductions of
works of art;
(b) Lectures and concerts;
(c) Art exhibitions and similar functions;
(d) Theatre performances;
(e) Radio broadcasts, film showings, disc and tape recordings and other appropriate
technical means.
Article 13
For the purposes of implementing this Agreement a standing mixed commission,
composed of eight members, shall be formed.
The Commission shall consist of two sections, each having four members: a
German section with its headquarters in Bonn, and an Italian section with its headquarters
in Rome.
The Ministry of Foreign Affairs of the Federal Republic of Germany, after
consulting the Federal Ministers concerned and the Ministers of Culture, Education
and Church Affairs of the Ldinder of the Federal Republic of Germany, shall appoint
the members of the German section. The Italian Ministry of Foreign Affairs, in
agreement with the Ministry of Education, shall appoint the members of the Italian
section.
Article 14
The standing Mixed Commission shall meet at least once a year in plenary
session, alternately in the Federal Republic of Germany and in Italy, under the
chairmanship of a ninth member, who will be the Federal Minister of Foreign Affairs
or a person delegated by him when the Commission meets in the Federal Republic
of Germany, and the Italian Minister of Foreign Affairs or a person delegated by him
when the Commission meets in Italy.
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1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitis 193
Article 15
One of the first tasks of the standing Mixed Commission shall be to prepare
detailed proposals to facilitate the implementation of the measures provided for in
this Agreement.
In particular, it shall consider the possibility of reciprocally granting complete
exemption from the property tax on immovable property owned by the Institutes
already established or to be established in the two countries and used as the headquarters
of the Institutes in application of article 3 of this Agreement.
Such proposals, if approved by the High Contracting Parties, shall be the subject
of an exchange of notes which shall be annexed to this Agreement.
Subsequently, the standing Mixed Commission shall examine the results of the
Agreement and any extensions to it, and shall propose to the High Contracting
Parties any changes which it considers necessary.
In the intervals between meetings of the standing Mixed Commission, changes
may also be proposed by either of the two sections.
Article 16
This Agreement shall also apply to Land Berlin, unless the Government of the
Federal Republic of Germany notifies the Government of the Italian Republic to the
contrary within three months after its entry into force.
Article 17
This Agreement shall be ratified. The instruments of ratification shall be
exchanged at Rome. The Agreement shall enter into force one month after the
exchange of the instruments of ratification.
Article 18
This Agreement shall remain in force for a period of at least five years. Unless
it is denounced by one High Contracting Party at least six months before the expiry
of that period, it shall remain in force until six months have elapsed from the date on
which one High Contracting Party gives notice of denunciation to the other Party.
IN WITNESS WHEREOF, the undersigned plenipotentiaries have signed this
Agreement and have thereto affixed their seals.
DONE at Bonn on 8 February 1956 in duplicate in the German and Italian languages,
both texts being equally authentic.
For the Federal Republic of Germany:
VON BRENTANO
For the Italian Republic:
G. MARTINO
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194 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait6s
EXCHANGE OF LETTERS
I
THE FEDERAL MINISTER OF FOREIGN AFFAIRS
Bonn, 8 February 1956
Sir,
As it appears necessary to specify the customs facilities provided for in article 3
of the German-Italian Cultural Agreement signed at Bonn on 8 February 1956, I have
the honour to propose the following:
(a) The Federal German Government will grant, in accordance with its existing
legislation, exemption from customs duty and all other charges levied upon importation,
in the case of the furnishings and equipment, teaching materials, study materials
and materials for scientific research which are required for the establishment
and operation of the Italian Cultural Institutes in the Federal Republic of Germany,
referred to in the above-mentioned article 3:
The Italian Cultural Institute in Hamburg,
The Italian Cultural Institute in Cologne,
The Italian Cultural Institute in Munich,
The Italian Cultural Centre in Stuttgart,
as well as such Institutes as may by mutual agreement either be set up to replace
existing Institutes or be added to them.
Not included are such fees as may be charged for activities of the customs
authorities outside their normal place of work and working hours.
(b) The Italian Government will grant, in accordance with its existing legislation,
exemption from customs duty and all other charges levied upon importation, in
the case of the furnishings and equipment, teaching materials, study materials and
materials for scientific research which are required for the establishment and operation
of the German Cultural Institutes in Italy, referred to in the above-mentioned
article 3:
The German Archaeological Institute in Rome,
The German Historical Institute in Rome,
The Bibliotheca Hertziana in Rome,
The German Art History Institute in Florence,
The Villa Massimo in Rome,
The German Library in Rome,
The Villa Romana in Florence,
The Baldi and Serpentara Houses at Olevano, near Rome,
The German School in Rome,
The German School in Milan,
The Istituto Giulia in Milan,
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1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks 195
as well as such Institutes as may by mutual agreement be set up either to replace
existing Institutes or to be added to them.
Not included are such fees as may be charged for activities of the customs
authorities outside their normal place of work and working hours.
If you notify me that your Government agrees to the foregoing, this letter and
your reply shall constitute an agreement between our two countries.
Accept, Sir, etc.
VON BRENTANO
His Excellency Professor Gaetano Martino
Minister of Foreign Affairs
of the Italian Republic
Vol. 1577, 1-27532
156
196 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitts 1990
IL
THE MINISTRY OF FOREIGN AFFAIRS
8 February 1956
Sir,
I have the honour to acknowledge receipt of your letter of today's date, reading
as follows:
[See letter I]
I have the honour to inform you that the Italian Government agrees to the
contents of your letter and considers your letter and my reply of today's date to
constitute an agreement between our two countries.
Accept, Sir, etc.
G. MARTINO
His Excellency Dr. Heinrich von Brentano
Minister of Foreign Affairs
Bonn
Vol 1577,1 -27532
157
204 United Nations - Treaty Series e Nations Unies - Recueil des Traitks 1990
EXCHANGE OF LETTERS CON- ECHANGE DE LETTRES CONSSTITUTING
AN AGREEMENT' TITUANT UN ACCORD'RELARELATING
TO THE CUL- TIF A L'ACCORD CULTUREL
TURAL AGREEMENT OF DU 8 F1tVRIER 1956 ENTRE
8 FEBRUARY 1956 BETWEEN LA R1tPUBLIQUE FItD1tRALE
THE FEDERAL REPUBLIC OF D'ALLEMAGNE ET LA REPUGERMANY
AND THE ITAL- BLIQUE ITALIENNE2
IAN REPUBLIC
2
I
[GERMAN TEXT - TEXTE ALLEMAND]
BOTSCHAFT DER BUNDESREPUBLIK DEUTSCHLAND
DER BOTSCHAFTER
12. Juli 1961
Herr Minister!
Itd beehre rich, auf die im Artikel 3 des in Bonn am
8 Febrsar 556 zwisdien unseren beiden Landern abgechlossenen
Kulturabkonmsens enthatene Klausel Bezug
zu nehinen, die unter anderem die Verpfliitung betrift,
den in diesem Abkommnen voigesehenen Inshituten jede
moglidie Erleid.irteng in der Ausubung ihrer Tatjgkeit
zu gewahren sowie aut die in Artikel 15 enthaltene Klausel,
nads der zu den Aufgaben der Stiandigen Gemiscten
Komrmission. die gemall Artkel 13 des obigen Abkom.
mers gebildet .-urde, audi die Autgabe gehort, die Mogtidhkeit
zu iberprulen. daln sidi die beiden Regierungen
die gegenseilige Befretung son den direkten Steuern auf
das Jmmobiliar-ermogen ge.abren, das Eigentum der
schon bestehenden oder noch zu errichtenden Kulurinstitute
i$1. und das diesen Instituten als Stz dient.
Da die .orgenannte Gernisclte Kommission bei threr
Sitzung yor I]. Dezember 1958 einige Anregutgen hiL.
sid itic der son den beiden Regierungen nach dem Prinzp
der Gegenseitigkeit zu gewt'hrenden Steueserleidsteruagen
unterbrelet hat, .0rde Idc es fiir zwed, m&ig
halten, die Steuererleidcterungen uiiter Berjcksidtigung
dieser Anreg'ungen festzusetzen
Unter Bezugnaihme auf das Vorstebende beebre icd
rnich nun vortuschlagen. da., unter der Bedingung der
Gegenseitigkeit, zugunsten der im Kulturabkommen
anerkasinten Kulturinstitute und deter, die nodh bllnzukommen
konnen, unter Einsdilul der Gesellichaften .Sa.n
I Came into force by the exchange of letters, with effect
from t June 1965, in accordance with the provisions of
the said letters.
2 See p. 190 of this volume.
Vol. 15771, -27532
Paolo" und .Cabul*. die in Rom [tire kulturelle Tatigkeit
unter der Schirmherrsdhafdte r Bundesrepublik Deutschland
ausuben, lolgende Sleuererleid terungen rail Witkung
vot Tage des inkrafttretens des obigen Abkom.
iens gewahrt serden.
I
Betreung von den direkten Steuern. denen die Grundstudce
unserliegen, die den Instituten selbstg eh6ren und
ztr Ausubung ihrer Taiigkeit dienen, und z.ar sowohl
son den staatlien Steuesi (des Bundes und der Lander)
als audi son den ortlidien Steuern.
'I.
Betreiung von Steuern und Abgaben, und zwar so'oht
des Ssaates (des Bundes und der Lander). als audi von
den drtlihen Steuern und Ahgaben. denea der entgeltlide
oder urientgelthdse Erwerb von Grundstudken settenas
der genannten Institute unterliegi.
Die unter Zittet I und 11 angeftihrte Befreiu.ng findei
aucb ftur des Land Berlin An,.endung.
Sobald Ew. Exiellenz suir bestatigt taben. dab die it&-
lienisce Regierung diesen Vorsdiligen ihre Zustimmung
erteilt, wird dieses Schreiben und Ihr Antwortsdsreiben
ein Abkommen zwischen unseren beiden Regierungen
bilden.
Das Abkonmsen tritint Krafta m erssen Tag des Moncis,
der demjenigen tolqg, in des die beiden Regierungen
EntrA en vigueur par l'6change de lettres, avec effet au
le juin 1965, conformniment aux dispositions desdites
lettres.
2 Voir p. 197 du prdsent volume.
158
1990 United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait~s 205
sic den AbschluS des von ihrer Jewedllgen Gesetzgebung Genehmigen Sie, Exzellenz, den Ausdrud meiner vorgeforderten
DurdcfuhrungsveHal, rens mitgeteilt baben. ziiglidhen Hodcachtung.
KLAIBER
An Seine Exzellenz
den Herrn Minister
fur auswdrtige Angelegenheiten
Herrn Prof. Antonio Segni
Roma
Vol. 1577, 1-27532
159
United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Traitks
[TRANSLATION]
EMBASSY OF THE FEDERAL REPUBLIC
OF GERMANY
THE AMBASSADOR
12 July 1961
I have the honour to refer to the provision
in article 3 of the Cultural Agreement,
concluded between our two countries
at Bonn on 8 February 1956,
concerning inter alia the obligation to
afford the Institutes referred to in this
Agreement all possible facilities for carrying
out their work, and to the provision
in article 15, according to which one of
the functions of the standing Mixed
Commission established under article 13
of the above-mentioned Agreement is to
ascertain whether the two Governments
can grant each other exemption from direct
taxes on real estate which is the
property of cultural Institutes already
existing or soon to be built in the two
countries and which is used by these
Institutes as headquarters.
As the above-mentioned Mixed Commission
made a number of suggestions at
its meeting of 11 December 1958 on the
subject of tax concessions to be granted
by the two Governments on a basis of
reciprocity, I would consider it useful to
specify the tax concessions in the light of
those suggestions.
In view of the foregoing, I have the
honour to propose that the following
tax concessions should be granted with
effect from the day on which the abovementioned
Agreement enters into force,
on a basis of reciprocity, for the cultural
institutes recognized in the Agreement
and for such as may later be added, including
the "San Paolo" and "Cabul" societies
which carry out their cultural
work in Rome under the sponsorship of
the Federal Republic of Germany:
Vol. 1577. 1-27532
[TRADUCTION]
AMBASSADE DE LA REPUBLIQUE
FIDIRALE D'ALLEMAGNE
L' AMBASSADEUR
Le 12 juillet 1961
Monsieur le Ministre,
J' ai l'honneur de me r6f6rer i 1' Accord
culturel conclu A Bonn le 8 f6vrier 1956
entre nos deux pays et, notamment, aux
dispositions 6nonc6es A l'article 3 relatives,
entre autres, l'engagement d'accorder
aux instituts vis6s dans 'Accord
toute facilit6 dans l'exercice de leurs activit6s
et aux dispositions 6nonc6es A l'article
15 qui confient, entre autres, A la
Commission mixte permanente cr66e
conform6ment a l'article 13, la tAche
d'examiner la possibilit6, pour les deux
Gouvernements, sur une base de r6ciprocit6,
d'exon6rer de l'imp6t direct sur les
biens immobiliers les biens des instituts
existants ou 'a crder qui servent de si~ge
A ces instituts.
La Commission mixte permanente
ayant formul6, A sa r6union du 11 d6cembre
1958, un certain nombre de propositions
concernant les facilit6s fiscales
que les deux Gouvernements pourraient
accorder sur la base de la r6ciprocit6, il
me paraitrait appropri6 de ddfinir ces facilit6s
en tenant compte de ces propositions.
Je propose donc que les facilit6s fiscales
suivantes soient accord6es, A
compter de la date d'entr6e en vigueur de
l'accord, sur base de rfciprocit6, au
profit des instituts culturels reconnus
dans 1' Accord et de ceux qui sont A cr6er,
y compris les soci6ts « San Paolo > et
< Cabul qui exercent leur activit6 culturelle
i Rome sous le patronage de la
R6publique f6d6rale d'Allemagne.
160
United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait~s
I. Exemption, in respect of the properties
which belong to the institutes
themselves and are used for carrying out
their work, from the direct taxes to which
these properties are subject, and from
State (federal and Lander) and local
taxes.
II. Exemption from State (federal
and Lander) and local taxes and duties to
which acquisition of properties, free or
against payment, by the said institutes is
subject.
The exemption referred to under I
and II shall apply also to Land Berlin.
As soon as you have confirmed that
the Italian Government agrees to these
proposals, this note and your note in
reply shall constitute an Agreement between
our two Governments.
The Agreement shall enter into force
on the first day of the month following
the month in which the two Governments
had informed each other that the
implementation procedures required by
their respective legislation has been completed.
Accept, Sir, etc.
KLAIBER
His Excellency the Minister for Foreign
Affairs Professor Antonio Segni
Rome
I. Exon6ration de l'imp6t direct sur
les biens immobiliers qui appartiennent
en propre aux Instituts et servent A leurs
activit6s, l'imp6t direct incluant aussi
bien les imp6ts nationaux (de l'Etat
f6dral et des Lander) que les imp6ts
locaux.
II. Exon6ration des imp6ts et taxes,
nationaux (de l'Etat f6d6ral et des Lander)
ou locaux sur les mutations, A titre
on6reux ou non, concernant les terrains
acquis par les Instituts vis6s ci-dessus.
Les exon6rations vis6es aux rubriques
I et II s'appliquent aussi au Land Berlin.
Si la pr6sente proposition recontre
l'agr6ment du Gouvernement italien, je
propose que la pr6sente lettre et votre
r6ponse constituent, ds r6ception de
celle-ci, un accord entre nos deux Gouvernements.
Cet accord entrera en vigueur le premier
jour du mois qui suivra celui au
cours duquel nos deux Gouvernements
se seront notifi6s que les formalit6s de
droit interne n6cessaires A son entr6e en
vigueur ont td remplies.
Veuillez agr6er, etc.
KLAIBER
Son Excellence le Ministre des affaires
6trangres Monsieur Antonio Segni
Rome
Vol. 1577, 1-27532
161
United Nations - Treaty Series a Nations Unies - Recueil des Trait6s
II
[ITALIAN TEXT - TEXTE ITALIEN]
IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI
Rom, 12 luglio 1961
Sgnor Ambascielore.
,o I onore do accusare reces ula della lettera do V E.
in data odierna del seguenie tenore
Hc Ionore do riferirmi alia clausola di cut all Art 3
dell Accordo Culturale concuso Ira i sostri due Paesl in
F.3nn. 18 febbraio 1956. relaiva, Ira altro, all i pegno
do accordare ogni possibile factlhlazione per quanta con.
,cerne Yat ltia degli Isituti pres asti dall accordo. ed a
quelle dell'art. 15 secondo la quale Ira i compiti della
Cormrissione Mista permanente istituita con I Art 13 dell
Accordo predetto, e compreso quello do esaminare )a
possibitib :be i due Governi si concedano Yesenzione
teciproca det tributi diTeti sui ben) irr obil do proprieta
degh Istituti culturah, gia creati o da creare nei
diie Paesi. ed adibiti a sede degh Istlulit siessi.
Considerato die )a Comnimssione Msta piedetra nelle
riunione dell 11 dicembre 1958 ha lorulao elcuni suggerimenti
circa le agevolazioni fiscali da concedere dal
due Covern. sulla base della reciprocit, riterrei opportuna
die le agevolazioni stesse siano siabilite tenendo
canto di tali suggerumenti.
In relazione a quanta sopra ho l'onore di proporre die,
a condizione do recipbocita di trattamento, siano concessa
a favore degli lstituti culturah considerat dall'Accordo
• di quelli die ad essi potranno aggiungersi - comprese
Ira essi le societh - San Paolo - e - Cebul -. dhe svolgono
in Rome attivlth culturali sotto it patron to della Repubblica
Federale do Germania - le seguenti agevolazion
tributarie con effetto dall'entrate in vigore dell'Accordo
sopraciteto:
]esenzione dale imposte dirette sia erarieli (federal
e regional|) sia locali dhe colpiscono gli immobili do propriet
degh Istitutl stessi adibiti ai loro scopi istituzionali,
leseozione delle imposte e tasse sla er-anal (federali
e regionali) sia locali eui traslerimenti a titolo oneroso o
gratuito dei bent immobili die verranno ccquisteli dagh
Istiltuti suddetti.
Le esenzioni di cui ai numeri precedenti si epplicano
andie al Land do Berlino.
Not appena V.E mi avrb data conferma dhe i] Governo
italiano di it suo assenso alle anzidette proposte. questa
letterea la Sue lettera do risposla costitulranno un Accordo
Ira I raostri due Governi de entreri in vigore il
primo giorno del mese successlo a quello in cut ciascuno
del due Covern avb vor.icato all'altro 'avenoto
perfezlon mento della procedura uchiesta dalle propria
legislezione per Ia sue essecutztone.,
Ho 'onore dl confermare a V E. the ii Coserno itatiano
approve quanta precede e considera pertanto I* letiera
dl V.E a la presenle risposta come costituenti tn accordo
Ira I nostri Paesi
Voglia gradire, Signor Ambasciatore. t'espressione
della nile plrf alta considerazlone.
SEGNI
A Sua eccellenza
il Dott. Manfred Klaiber
Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania
Roma
Vol. 1577. 1-27532
162
United Nations - Treaty Series * Nations Unies - Recueil des Trait(s
[TRANSLATION]
MINISTRY OF FOREIGN AFFAIRS
Rome, 12 July 1961
Sir,
I have the honour to acknowledge receipt
of your letter of today's date, which
reads as follows:
[See letter I]
I have the honour to confirm that the
Italian Government agrees to the foregoing
and therefore considers that your
letter and this letter of reply shall constitute
an Agreement between our two
countries.
Accept, Sir, etc.
[TRADUCTION]
LE MINISTERE DES AFFAIRES
I9TRANGtRES
Rome, le 12 juillet 1961
Monsieur I'Ambassadeur,
J'ai l'honneur d'accuser r6ception de
votre lettre de ce jour dont le texte est le
suivant :
[Voir lettre I]
Je confirme A Votre Excellence que
les dispositions ci-dessus rencontrent
l'agr6ment du Gouvernement italien et
considbre que votre lettre et la pr6sente
reponse constituent un accord entre nos
deux Gouvernements.
Veuillez agr6er, etc.
SEGNI
His Excellency
Dr. Manfred Klaiber
Ambassador of the Federal Republic of
Germany
Rome
SEGNI
Son Excellence
Monsieur Manfred Klaiber
Ambassadeur de la R6publique f6d6rale
d'Allemagne
Rome
Vol.1 577,1 -27532
1990
163
Annex 14
Judgment of the Court of Bologna, Giorgio v. Germany
No. 2892/2011, 21 June 2011
(Italian original and English translation)
164
165
166
167
168
169
170
171
172
[n.o.t. stamps and hand-written notes were not translated]
ITALIAN REPUBLIC
IN THE NAME OF THE ITALIAN PEOPLE
CIVIL COURT OF BOLOGNA SECTION THREE
in the person of the sole judge Chiara GRAZIOSI
has pronounced the following
JUDGMENT
in the civil action of first instance, docket no. 5058/2009
filed by:
LUCIANO GIORGIO
ROBERTO GIORGIO
VITTORINO GIORGIO
ELISA GIORGIO
MARIA TERESA GIORGIO
all heirs of ANGELANTONIO GIORGIO
with counsel of record SALVATORE GUZZI and GIORGIO
FREGNI of the Modena Bar, with domicile for purposes of service
with them at VIA TOVAGLIE 6 - BOLOGNA, at the office of
attorney PAOLO MARANESI;
PLAINTIFFS
Civil Court of Bologna - Docket no. 12362/2000
Signed By: GUZZI SALVATORE Issued By: NAMIRIAL CA QUALIFIED SIGNATURE Serial#: 12358b8be62a8437
173
VERSUS
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
In the person of the accredited Ambassador pro tempore in Italy, with
counsel of record ACHILLE ACCOLTI GIL and AUTUSTO
DOSSENA of the Florence Bar, with domicile for service of process
at VIA S. STEFANO 25, BOLOGNA, at the office of attorney
ANDREA AUFIERO,
DEFENDANT
ITALIAN REPUBLIC,
in the person of the Prime Minister,
with domicile for service of process at VIA GUIDO RENI 4 -
BOLOGNA, at the AVVOCATURA DELLO STATO (attorney
;
DEFENDANT
regarding:
MATTER: 145999 Other cases of non-contractual liability not
included under other matters (Art. 2043 Italian Civil Code and special
provisions
_______________________________________________________
Civil Court of Bologna Docket no. 12362/2000
174
CONCLUSIONS
Counsel for the plaintiffs requests and concludes:
as in appearance for resumption of proceedings
Counsel for the defendant Federal Republic of Germany requests and concludes:
as per the brief under Art. 183, paragraph VI Italian Civil Procedure Code no. 1
The Avvocatura dello Stato does not present conclusions.
Civil Court of Bologna Docket no. 12362/2000
175
Docket no. 5058/2009
GROUNDS FOR THE DECISION
As a partial judgment has already been pronounced, the remainder of the issue to be decided
revolves exclusively around a determination of the total damages incurred by Angelantonio
Giorgio. In this regard, a Court-appointed expert report was ordered, which was criticised by
defence counsel because the expert gathered information from Giorgio
currently plaintiffs in the action.
However, it should also be noted that Art. 194 Italian Civil Procedure Code establishes that the
expert may also perform investigative activities, and thus not limit himself to solely evaluating data
already obtained; in particular, he may be authorised to request clarifications from the partiesand
to obtain information from third parties. In the question presented to the Court-appointed expert in
this action, he is authorised to perform all investigations he deems appropriate, and this can
therefore be linked to the Court- s from the current
plaintiffs, which thus does not compromise the report nor render it unreliable.
Moreover, and it should be emphasised that, even without information from the two plaintiffs, the
documentation on which the Court-appointed expert was able to base his report would have been
sufficient in itself, considering what was already common knowledge, to come to the conclusion
the expert reached, that is the causal link between the inhuman treatment endured by Angelantonio
Giorgio when he was little more than a boy (from 19 to 21 years of age) and the mental condition
that afflicted him for the rest of his life, at first to a limited degree compatible with normal life
(which to some extent was also successful, considering that he received an academic
qualification, worked as a teacher, married, and had five children), and then gradually emerging,
in particular as can be seen from the certificates and reports in the record, when Giorgio was older
and left his employment.
176
It is common knowledge that retirement can have the effect of triggering pathological situations
that were previously held back by an active life in which the person feels recognised for their social
usefulness. Added to this was the fact, again shown in the record, of becoming a widower (which
occurred in 1995), which is also known to be an aggravating factor.
One should also consider the concurrence of conditions that are not etiologically attributable to the
war, but whose gravity (especially blindness, from this standpoint) could easily influence
conditions such as depression and abnormal isolation from social life. In summary, the
psychopathological situation manifested as paranoid psychosis, with a serious anxiety-depression
syndrome with aspects of social withdrawal and hypochondria and was ed by
progressive senile vascular dementia, accompanied by other physical ailmentsreport, p. 42). And
then again, from a certain standpoint it should also be noted that
after age 60 can only have contributed to the multiple serious physical conditions that appear to
have tormented him, especially during the last twenty years of his life (vascular disease resulting
in heart conditions and dementia, serious diabetes and diabetic neuropathy, obesity, polyarthritis
and blindness).
Such a situation, which can be deduced directly from the medical documents even without the
is not possible to assess
automatically based on tables, as proposed by the plaintiff to determine damages, as various factors
were interwoven and progressed, , i.e. 85, as a
reference for applying the 2011 Court of Milan Tables [Tabelle di Milano i.e. tables used to
determine compensation for bodily injury], is an effectively equitable choice and thus subject
to dispute (but the defendant does not specifically contest it). Moreover, in any case where there is
non-pecuniary injury, liquidation always has its limits, due to the fact that there is an ontological
difference between the injury and the compensatory instrument (most recently Ct. of Cass., section
III, 7 June 2011 no. 12408, which holds that, in the case of
177
non-pecuniary injury, due to the difference between the interest harmed (for example health
or well-being) and the compensatory instrument (money), it is ontologically impossible to
make liquidation exactly match the non-financial harm to the injured party. And in this case,
as the defendant raises no specific objection regarding the age and having overall evaluated
the structure of the case, it can be found that using the age of 85 as the basis for calculation
adequately offsets the fact that the condition existed even prior to that that is at ages which,
according to the point of the Milan Tables, would have been more ly as the pathology
at first did not reach the maximum percentage that it certainly can be found to have done at
. The Court-appointed expert quantified this percentage of
permanent bodily injury as 60%, and neither the record, the part defences, nor the
documents contain anything that would justify a diversion from the medical legal consultant
clearly and extensively justified assessment.
So, with regard to bodily injury, applying the 2011 Milan Tables 345,489 is
currently owed.
The plaintiff also requests damages for pain and suffering, which it determines to be 50% of
bodily injury. It should be considered that through personalisation, the 2011 Milan Tables
include full non-pecuniary damages, which in this case would be a maximum of 25%. The
previously cited Court of Cassation case no. 12408 of 2011 finds that the Milan Tables may
be used as a single national table, based on the San Martino cases. In addition, it uses equity
(which of necessity must be used to compensate non-financial injury, due to the
aforementioned ontological discrepancy between the injury, which is non-financial, and the
compensatory instrument, which is financial) to affirm as a principle of law that is not only a
rule of the specific case but also an instrument of equality, i.e. that
liquidation of non-financial damages that all trial courts will adopt uniform
evaluation parameters, which in the absence of legal provisions, should be identified as
Signed By: GUZZI SALVATORE Issued By: NAMIRIAL CA QUALIFIED SIGNATURE Serial#: 12358b8be62a8437
178
the tables prepared by the Court of Milan, to be adjusted based on the specific case
Following this stopping point to the letter, therefore, one may not exceed 25% of bodily injury for
what was once called pretium doloris.
While considering the clear authoritativeness of nomophylactic case law [i.e. which ensures
compliance with the law and its uniform interpretation], of necessity the judge must recognise the
details of the specific case precisely by virtue of constitutional principles, as under Art. 3 Italian
Constitution, unequal situations cannot be treated the same way.
So, even if the criteria for liquidation of non-financial damages were dictated by ordinary law, if
in the trial they conflict with said constitutional provision, they could not be applied
if the case is not previously scrutinised for constitutionality, which question may also be raised on
. A fortiori, the Milan Tables cannot be considered binding, as they are not
legislative in nature, and precisely because nomophylactic activity is meant to ictate the criteria
required to guarantee a uniform interpretationof the law, it cannot promulgate what it can only
guide in interpreting, that is assume legislative content, as would effectively occur upon a
pronouncement, regardless of how authoritative and exhaustive, that dictates that the principle of
equity must include a detailed, specific and binding content like the Milan Tables.
The Court notes that the above indeed bears reference to the details of the case in question, in
which the injury was inflicted through a crime against humanity during armed conflict. It is evident
that the Milan Tables were not set up for injuries arising in such exceptional situations, but rather
for injuries due to events related to everyday situations (traffic accidents, medical malpractice,
common crimes, that is governed by the Italian Criminal Code).
Ad abundantiam, we note that the physical and psychological suffering that a person may endure
is not sustainable as ontologically it always corresponds to a percentage, under 100%, of permanent
bodily injury in a strict sense.
Signed By: GUZZI SALVATORE Issued By: NAMIRIAL CA QUALIFIED SIGNATURE Serial#: 12358b8be62a8437
179
There may indeed be cases when, for example, a person must endure an ordeal of medical
treatments and surgeries that, even if quite painful, in the end manage to achieve a highly positive
result and thus to greatly, i.e. disproportionately compared to the pain suffered, limit the permanent
physical injury. A situation of particularly intense psychological pain may also arise due to the
nature of the unlawful act endured and this, as is common knowledge, is among other possibilities
the case in question here.
So concretely evaluating the injury due to physical and psychological suffering, the Court considers
172,444 as requested, that is 50% of pure bodily injury.
So statutory interest for late payment from the time of the offense to payment in full is currently
1219 Italian Civil Code. As this is a permanent offense
(essentially unlawful imprisonment and slavery), the commencement date is the end of the unlawful
act, that is liberation (8 May 1945).
The Court-; legal costs are borne by the
losing party, liquidated as per the holding.
FOR THESE REASONS
1. the defendant is ordered to compensate the adverse party in the amount of ,232, plus
statutory penalty interest from 8 May 1945 to payment in full;
2. the defendant is ordered to reimburse the adverse party for legal costs, for a total of
,000,
3. the defendant charged with paying the Court-
during the course of the proceedings.
Bologna, 20 June 2011 The Sole Judge
(signed)
Signed By: GUZZI SALVATORE Issued By: NAMIRIAL CA QUALIFIED SIGNATURE Serial#: 12358b8be62a8437
180
Annex 15
Judgment of the Appellate Court of Bologna, Giorgio v. Germany,
No. 2120/2018, 7 August 2018
(Italian original and English translation)
181
pagina 1 di 3
N. R.G. 391/2010
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA
2 SEZIONE CIVILE
La Corte di Appello nelle persone dei seguenti magistrati:
dott. Maria Cristina Salvadori Presidente
dott. Giampiero Fiore Consigliere
dott. Antonella Palumbi Consigliere Relatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile in grado di appello iscritta al n. r.g. 391/2010 promossa da:
MICHAEL H. STEINER (C.F. ), con i
ACCOLTI GIL ACHILLE (CCGCHLL) C/O AVV. AUFIERO ANDREA - VIA S. STEFANO, 25
BOLOGNA;
APPELLANTE
contro
GIORGIO LUCIANO EREDE DI GIORGIO ANGELANTONIO (C.F. GRGLCN64M16F257F),
(GZZSVT63H06F839A) C/O AVV. PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE, 6 40124 BOLOGNA;
GIORGIO ROBERTO EREDE DI GIORGIO ANGELANTONIO (C.F. GRGRRT56C21B819D),
ATORE
(GZZSVT63H06F839A) C/O AVV. PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE, 6 40124 BOLOGNA;
GIORGIO VITTORINO EREDE DI GIORGIO ANGELANTONIO (C.F.
GRGVTR57R17F257V
SALVATORE (GZZSVT63H06F839A) C/O AVV. PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE, 6 40124
BOLOGNA;
GIORGIO ELISA EREDE DI GIORGIO ANGELANTONIO (C.F. GRGLSE60E42F257J), con il
C/O AVV. PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE, 6 40124 BOLOGNA;
GIORGIO MARIA TERESA EREDE DI GIORGIO ANGELANTONIO (C.F.
GRGMTR52T55A399S
SALVATORE (GZZSVT63H06F839A) C/O AVV. PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE, 6 40124
BOLOGNA;
Firmato Da: BIANCHI ILARIA Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Firmato Da: SALVADORI MARIA CRISTINA Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 - Firmato Da: PALUMBI ANTONELLA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
Sentenza n. 2120/2018 pubbl. il 07/08/2018
RG n. 391/2010
182
pagina 2 di 3
REPUBBLICA ITALIANA IN PERSONA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI (C.F. 80188230587AVVOCATURA STATO DI BOLOGNA
APPELLATO
IN PUNTO A:
CONCLUSIONI
Le parti hanno concluso come da
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE
Con atto di citazione notificato il 7.2.2010 la Repubblica Federale di Germania proponeva appello
avverso la sentenza n. 12/2009 con cui il Tribunale di Modena dichiarava la propria incompetenza sulla
domanda risarcitoria formulata da Giorgio Angelantonio, per essere territorialmente competente, ai
sensi degli artt. 25 cpc e 33 RD n. 1611/1933, il Tribunale di Bologna
di difetto di giurisdizione fondata sul principio di immunità
dello Stato estero.
Si costituivano gli Eredi di Giorgio Angelantonio nonché la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i
La causa veniva posta in deci 13.3.2008, con assegnazione dei termini per
comparse conclusionali e memorie di replica.
***
Con la gravata sentenza, il Tribunale di Modena, nel pronunciarsi sulla eccezione della Repubblica
Italiana, chiamata in causa dalla Repubblica Federale di Germania, ha declinato la propria competenza
in ordine alla domanda risarcitoria proposta da Giorgio Angelantonio, indicando quale giudice
competente per territorio il Tribunale di Bologna e compensando integralmente le spese tra le parti:
queste sono le uniche statuizioni della sentenza, non censurate da alcuna delle parti.
Né può ritenersi che laffermazione, di cui pure si legge nella sentenza del Tribunale, dellinsussistenza
del , rappresenti una statuizione
idonea ad acquistare autorità di giudicato: tale eventualità è infatti ravvisabile solo con riferimento ad
una decisione sul merito della domanda che necessariamente presuppone la giurisdizione del giudice
(Cass. n. 16779/2005, n. 3020/1990, n. 2428/1984), mentre nel caso di specie la
disamina della questione da parte del giudice di prime cure non si rapporta ad alcuna statuizione di
merito ma è compiuta solo in funzione della decisione sulla competenza, senza pregiudizio quindi per
l'esito definitivo della controversia.
Ne consegue il difetto di interesse volta a
far dichiarare a in relazione alla
domanda risarcitoria proposta da Giorgio Angelantonio per tutti i danni subiti a seguito della
deportazione in Germania e del, in quanto la relativa
questione, essendo contenuta in una pronuncia di mero rito e non rapportandosi ad una statuizioe sul
merito della domanda, non è idonea al giudicato sostanziale.
Le spese seguono la soccombenza, come da dispositivo (importi minimi, attesa la non difficoltà delle
questioni trattate, dello scaglione di riferimento più basso per causa di valore indeterminabile).
P.Q.M.
La Corte, definitivamente pronunciando, ogni altra istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così
dispone:
Firmato Da: BIANCHI ILARIA Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Firmato Da: SALVADORI MARIA CRISTINA Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 - Firmato Da: PALUMBI ANTONELLA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
Sentenza n. 2120/2018 pubbl. il 07/08/2018
RG n. 391/2010
183
pagina 3 di 3
I
II condanna alla refusione in favore delle parti appellate delle spese di lite del presente
grado, che liquida per ognuna 1.889,00 per compenso, oltre al 15% di spese forfettarie ed oltre
accessori di legge.
Bologna, 24.7.2018
Il Consigliere estensore Il Presidente
dott. Antonella Palumbi dott. Maria Cristina Salvadori
Firmato Da: BIANCHI ILARIA Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Firmato Da: SALVADORI MARIA CRISTINA Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 - Firmato Da: PALUMBI ANTONELLA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
Sentenza n. 2120/2018 pubbl. il 07/08/2018
RG n. 391/2010
184
Judgment no. 2120/2018 published on 07/08/2018
Docket no. 391/2010
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Firmato Da: BIANCHI ILARIA Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Firmato Da: SALVADORI MARIA CRISTINA Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 - Firmato Da: PALUMBI ANTONELLA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
ft
Docket no. 391/2010
ITALIAN REPUBLIC
IN THE NAME OF THE ITALIAN PEOPLE
APPELLATE COURT OF BOLOGNA
CIVIL SECTION TWO
The Appellate Court, in the persons of the following magistrates:
Maria Cristina Salvadori Presiding
Giampiero Fiore Judge
Antonella Palumbi Drafting Judge
has pronounced the following
JUDGMENT
in the civil appellate action listed under docket no. 391/2010 filed by:
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY IN THE PERSON OF AMBASSADOR MICHAEL H.
STEINER (tax number ), with counsel of record AUGUSTO DOSSENA and ACHILLE ACCOLTI
GIL (CCGCHLL) C/O ATTORNEY ANDREA AUFIERO - VIA S. STEFANO 25, BOLOGNA;
APPELLANT
versus
LUCIANO GIORGIO, HEIR OF ANGELANTONIO GIORGIO (tax number
GRGLCN64M16F257F), with counsel of record GIORGIO FREGNI and SALVATORE GUZZI
(GZZSVT63H06F839A) C/O ATTORNEY PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE 6, 40124
BOLOGNA;
ROBERTO GIORGIO HEIR OF GIORGIO ANGELANTONIO (tax number
GRGRRT56C21B819D), with counsel of record FREGNI GIORGIO and SALVATORE GUZZI
(GZZSVT63H06F839A) C/O ATTORNEY PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE 6 40124
BOLOGNA;
VITTORINO GIORGIO HEIR OF ANGELANTONIO GIORGIO (tax number
GRGVTR57R17F257V), with counsel of record GIORGIO FREGNI and SALVATORE GUZZI
(GZZSVT63H06F839A) C/O ATTORNEY PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE 6, 40124
BOLOGNA;
ELISA GIORGIO HEIR OF ANGELANTONIO GIORGIO (tax number GRGLSE60E42F257J),
with counsel of record GIORGIO FREGNI and SALVATORE GUZZI (GZZSVT63H06F839A) C/O
ATTORNEY PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE 6, 40124 BOLOGNA;
MARIA TERESA GIORGIO HEIR OF GIORGIO ANGELANTONIO (tax number
GRGMTR52T55A399S), with counsel of record GIORGIO FREGNI and SALVATORE GUZZI
185
Judgment no. 2120/2018 published on 07/08/2018
Docket no. 391/2010
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Signed By: BIANCHI ILARIA Issued By: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Signed By: SALVADORI MARIA CRISTINA Issued By: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 Signed By: PALUMBI ANTONELLA Issued By: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
(GZZSVT63H06F839A) C/O ATTORNEY PAOLO MARANESI VIA TOVAGLIE 6, 40124
BOLOGNA;
ITALIAN REPUBLIC, IN THE PERSON OF THE PRIME MINISTER (tax number
80188230587), represented by AVVOCATURA STATO DI BOLOGNA (Attorney Generals Office of
Bologna)
RESPONDENT
REGARDING:
CONCLUSIONS
The parties concluded as per the record of hearing to consider final arguments.
COURSE OF PROCEEDINGS AND GROUNDS FOR THE DECISION
In a summons served on 7 February 2010, the Federal Republic of Germany appealed judgment no.
12/2009 in which the Court of Modena declared that it had no jurisdiction to hear the claim for damages
filed by Angelantonio Giorgio, as under Articles 25 Italian Civil Procedure Code (CPC) and 33 of
Royal Decree no. 1611/1933, territorial jurisdiction lies with the Court of Bologna: the appellant
objected to the judgment because it did not uphold the plea of lack of jurisdiction based on the principle
of immunity of the foreign State.
The heirs of Angelantonio Giorgio and the Office of the Prime Minister filed an appearance, the former
contesting the grounds for the appeal and the latter its admissibility.
The action was set for judgment at the hearing of 13 March 2008, with an assignment of deadlines for
concluding statements and reply briefs.
***
The appeal is denied.
In the judgment appealed, the Court of Modena, in pronouncing on the objection of the Italian Republic,
which was sued by the Federal Republic of Germany, ruled that it did not have jurisdiction to decide on
the claim for damages filed by Angelantonio Giorgio, indicating that the court that had territorial
jurisdiction was the Court of Bologna and apportioning all legal costs among the parties: these were the
only rulings in the judgment, and none of the parties objected to them.
Nor can it be held that the affirmation, which also appears in the Courts judgment, that there was no
jurisdictional immunity of the Federal Republic of Germany, is a ruling with the force of res judicata:
this could only be found for a decision on the merits of the claim, which necessarily presupposes the
jurisdiction of the court that issued it (Cass. no. 16779/2005, no. 3020/1990, no. 2428/1984), while in
this case the court of first instances review of the question did not involve any ruling on the merits but
was rather solely a function of the decision on jurisdiction, and thus did not affect the final outcome of
the dispute.
It follows that the appellant lacks legal interest to file this appeal to obtain a declaration of the
jurisdictional immunity of the Federal Republic of Germany with regard to the claim for damages filed
by Angelantonio Giorgio for all injuries incurred as a result of deportation to Germany and subjection
to forced labour after 8 September 1945, as the relative question, being contained in a merely
procedural ruling with no ruling on the merits of the claim, does not rise to the level of substantive res
judicata.
The losing party bears the costs, as per the holding (as the questions addressed are not difficult, these
are the minimums of the lowest bracket of reference for actions with indeterminable value).
FOR THESE REASONS
The Court, in a final ruling, with all other motions and objections disregarded or absorbed, rules as
follows:
186
Judgment no. 2120/2018 published on 07/08/2018
Docket no. 391/2010
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Signed By: BIANCHI ILARIA Issued By: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 39bb64a577464f2b
Signed By: SALVADORI MARIA CRISTINA Issued By: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 112bce0fd3cc13e00cc073a24a4cbb39 Signed By: PALUMBI ANTONELLA Issued By: POSTECOM CA3 Serial#: 1081ef
I the appeal is denied;
II the appellant is ordered to reimburse the respondents court costs for these proceedings, which it
determines at ,889.00 for each one as remuneration, plus 15% of standard expenses and other
additional statutory costs.
Bologna, 24 July 2018
The Drafting Judge The Presiding Judge
Antonella Palumbi Maria Cristina Salvadori
187
Annex 16
Judgment of the Appellate Court of Rome, Cavallina v. Germany,
No. 5446/2020, 4 November 2020
(Italian original and English translation)
188
189
190
191
192
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194
195
196
Judgment no. 5446/2020 published on 04 Nov. 2020
Docket no. 6966/2016
File no. 5610/2020 of 04 Nov.2020
1
[n.o.t. stamps and handwritten notes were not translated as requested]
Italian Republic
In the Name of the Italian People
The Appellate Court of Rome
Specialized Corporate Section
Composed of magistrates
Roberto Reali, Presiding;
Francesco Ferdinandi, Drafting Judge;
Raffaella Troncì, Judge;
Has issued the following
Judgment
In proceeding docket no. 6966/16
Between
Diego Cavallina, with counsel of record Giovanna Gerardo and Fabio Anselmo
Tax number: CVC DGI 47 (illegible) 806P
Appellant
Federal Republic of Germany
Respondent-Not Appearing
Ministry of Foreign Affairs, represented by the Avvocatura dello Stato (attorney generals office)
Tax number: 80213330584
Respondent-Cross Appellant
This judgment does not involve matters that by law fall under the jurisdiction of the corporate
section.
Conclusions: as per the record of 3 December 19
Grounds for the decision
-Diego Cavallina appealed the order under Art. 702 ter Italian Civil Procedure Code (CPC)
issued by the Court of Rome on 11 October 16, which denied the claim for damages he filed
against the Federal Republic of Germany in his capacity as heir of Gualberto Gavallina [sic], for
the deceaseds deportation and internment in
197
2
Judgment no. 5446/2020 published on 04 Nov. 2020
Docket no. 5966/201.6
File no. 5610/2020 of 04 Nov. 2020
various concentration camps during the well-known wartime events, complaining that the Court,
through mishandling of preliminary investigations, ruled that there was no adequate proof of the
unlawful acts complained of committed against Gualberto Cavallina; nevertheless, to support the
claim, he produces new documents, arguing that under Art. 702 quater CPC, they are
admissible because they are indispensable for purposes of the decision.
-The Federal Republic of Germany did not appear, but through its Embassy in Italy, it remitted a
note dated 17 January 2017, which, referring to another note dated 5 January 2015 sent to the
Ministry of Foreign Affairs (also attached), states that the proceeding is a violation of the
principles of international law, affirmed by the International Court of Justice in the judgment of 3
February 2012; and that therefore it will not file additional documents.
-The Ministry of Foreign Affairs, which had already appeared in the lower court case, appeared
before the Court with a cross-appeal regarding the classification of its joinder as a dependent
supporting joinder rather than an autonomous supporting joinder, and regarding failure to admit
pleas concerning the statute of limitations, inadmissibility of the right to compensation based on
the Bonn Agreements, and extinction of the action based on Art. 77 of the peace treaty.
-The Courts grounds should be summarised here. The lower court ruled that the Ministrys
joinder was admissible, calling it a dependent supporting joinder, based on the legally relevant
interest in maintaining good diplomatic relations between the two States, and in particular based
on the obligation set out in the judgment of the International Court of Justice on 3 February 2012
ordering the Italian State to remedy the prejudice caused to the Federal Republic of Germany by
pronouncements handed down in violation of the principle of immunity of States. Therefore, after
scrutinizing the case law, marked by the aforementioned judgments of the ICJ, decision no.
238/14 of the Italian Constitutional Court, and decision no. 21948/15 of the Court of Cassation
sitting en banc, the Court concluded, based on Italian Supreme Court case law, that the Italian
court had full jurisdiction, which was to be considered to prevail over the principle of immunity of
the foreign State from civil jurisdiction when inviolable human rights are being asserted, as in
this case; adding that the Italian court also has jurisdiction
198
Judgment no. 5446/2020 published on 04 Nov. 2020
Docket no. 6966/2016
File no. 5610/2020 of 04 Nov. 2020
3
under Art. 3 first paragraph of Law 218/95, given that the Federal Republic of Germany has a
representative, its Ambassador in Italy, who is authorised to appear before the courts. In
procedural terms, the Court also denied the various motions the administration raised at the trial
level (statute of limitations, inadmissibility and extinction based on the cited treaties), observing
that a dependent supporting joinder party lacks the power to stand in for the defendant to
present arguments against the plaintiffs claim that were not presented by the defendant itself,
as in this case, where the Federal Republic of Germany has not appeared; moreover, the Court
also ruled that said questions were unfounded on the merits. Nevertheless, the Court denied
the claim for damages, holding that there was not adequate proof of Cavallinas deportation and
internment. In this regard, the Court noted that the plaintiff had produced: 1) a statement from
the partisans association of 5 October 1945, which stated that Cavallina was caught and taken
to Germany; 2) a letter from the Red Cross International Tracing Service, which mentioned
Cavallinas internment; 3) a Wikipedia page regarding the Natzweiler concentration camp. The
Court ruled that this documentation was generic and insufficient, in particular observing, with
regard to the document under point 2), that rather than a letter with no certification value, the
plaintiff could easily have produced a copy of the information from the archives and documents
consulted by the ITS (which holds an archive of Nazi persecutions), in order to prove the
deceaseds internment.
-Before proceeding with an examination of the grounds for the appeal, we should note that no
consideration whatsoever should be given to the aforementioned note the Embassy of the
Federal Republic of Germany remitted to this Court, as under the Italian legal system the
parties may communicate with the judge only through legal counsel.
-An examination of the cross-appeal appears to be logically preliminary.
-In limine, it would be appropriate to note that in the absence of an appeal in this regard, the
question of jurisdiction cannot be newly addressed and discussed; so the arguments available
to the Court on the jurisdiction of Italian courts remain unchanged.
199
Judgment no. 5446/2020 published on 04 Nov. 2020
Docket no. 6966/2016
File no. 5610/2020 of 04 Nov. 2020
4
-The cross-appeal cannot be granted. The administrations grievance appears fundamentally
unfounded, based on the erroneous classification of the joinder as a dependent supporting
joinder rather than an autonomous supporting joinder. According to the classic definition, an
autonomous supporting joinder is the joinder of a third party who from the start could have filed
an action or be sued as a co-defendant of one of the parties. It nevertheless appears clear that
these conditions are in no way met in this case, as the Italian Republic could in no way have
been sued for the events and reasons complained of by Cavallina, which consisted of another
States acts of delicta imperii. Therefore the Ministrys joinder cannot be considered an
autonomous supporting joinder; so the classification offered by the Court in terms of dependent
supporting joinder must remain, with all consequences on the admissibility of the Ministrys
joinder, in the absence of any challenge from Cavallina in this regard. That stated, it follows that
the Ministrys appeal must be denied with regard to the statute of limitations, inadmissibility, and
extinction arguments disregarded by the Court, as a dependent supporting joinder party has no
autonomous power to file an appeal when the party it supports did not in turn avail itself of the
right to file an appeal, except for questions concerning matters that specifically regard the
classification of the joinder (Cass. 5744/11). Therefore, any additional discussion on statute of
limitations and extinction questions disregarded by the lower court must be precluded, and
these questions cannot be newly raised before this Court.
-Before examining the main appeal, we must address the question, not expressly discussed in
the lower court decision, of whether Diego Cavallina is actually an heir of Gualberto Cavallina.
In various parts of the decision, the Court expressly affirmed that the plaintiff is the son of
Gualberto Cavallina (pp. 10 and 11). Therefore, in the absence of any objection challenging
this, the existence of this filial relationship may not be questioned. So, according to the sound
guidance of the Italian Supreme Court, the party who has a legal title granting the right of
succession (like the son of the deceased) is not required to prove that he has accepted the
inheritance, when he presents legal claims that,
200
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5
as in this case, manifest the intention to accept the inheritance (Cass. 21288/11). Therefore, the
plaintiffs status as heir cannot be questioned. Thus, at this stage of the proceedings it appears
superfluous to examine the admissibility of plaintiffs declaration in lieu of affidavit regarding his
status as heir, or the evidentiary value of that declaration.
-The principal appeal is well-founded.
We have seen that the Court denied the claim due to lack of evidence. We agree with the
Courts conclusions with regard to the lack of adequate evidence, albeit for some different
reasons. Indeed, the Wikipedia page and the statement from the Trieste section of the
Partisans Association dated 5 October 1945 do not adequately demonstrate anything
conclusive regarding Cavallinas deportation and internment, including with regard to the
relative period, as one can see (if nothing else) that the Wikipedia page contains information on
the Natzweiler concentration camp (one of those where Cavallina was allegedly interned), but
contains no reference to Cavallina; while the statement of the Partisans Association only
generically reports the circumstance that on 25 November 1944 Cavallina was supposedly
caught and taken to Germany, without specifying subsequent internment in a concentration
camp. With regard to the ITS letter, the reasons for its evidentiary inadequacy lie not in the
Courts observations, which are indeed formalistic, but in the fact that strictly speaking, it
regards Gualtiero Cavallina and not Gualberto Cavallina; so despite the same birth date (26
April 23), it may be that these are different persons; adequate information is needed to
overcome this discrepancy to find that the apparently different names refer to a single
individual. So, based on the documents produced during the lower court proceedings, Cavallina
did not provide proof that his claim for damages was well-founded. Nor can the appellant
legitimately assert that the circumstances of the deportation and subsequent internment are not
contested, as well-settled case law holds that the non-contestation principle does not apply in a
case where the defendant fails to appear (and the FRG should be considered to have failed to
appear despite its remittance of the aforementioned note to this Court).
201
Judgment no. 5446/2020 published on 4 Nov. 2020
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6
Nevertheless, Cavallina produced additional documentation at this stage of the proceedings. In
particular, with the appeal he has produced: a) a statement from the Prefect of Ferrara, dated
13 May 1964, that acknowledges that Gualtiero Cavallina was a civilian returning from
deportation, as he was captured on 25 November 1944 and interned in various concentration
camps until 27 June 1945, the date of his repatriation; and b) extract from the Official Journal of
the Italian Republic of 22 May 1968, containing lists of names of claims granted to indemnify
Italian citizens who suffered Nazi persecution, which also include Gualberto Cavallina, born in
Berra on 26 April 1923, deported to Dachau, Natzweiler, Leonberg. At the hearing of 20 June
2017, the appellant also produced additional documentation from the ITS; nevertheless, without
proof that he could not have obtained this before the appeal was filed, these documents must
be considered inadmissible. The situation is different for the documents produced with the
appeal, as these are indispensable documents for the decision under Art. 702 quater CPC,
given that the documentation produced during the lower court proceedings was completely
inadequate to prove the facts, as we have seen, while the documents produced with the appeal
appear to be fully adequate to prove Cavallinas deportation and internment for the indicated
period, given their official nature, and thus in this sense they are indispensable for the decision,
as otherwise Cavallinas claim could not be granted. Thus, it has been proven that the crime
was committed against Gualberto Cavallina. The Federal Republic of Germany is legally and
thus financially liable for this crime, although it was committed by the Third Reich, due to the
legal continuity between the Third Reich and the Federal Republic of Germany, which is
affirmed by common legal theory, based on the (international law) principle of identity and
continuity of States, with the consequent succession to pre-existing legal relationships, even if
the forms of government are different: and we should emphasise that this difference is radical
and indeed immeasurable in terms of the value of liberty and democracy that inspire todays
Federal Republic of Germany compared to the racist and totalitarian vision of the Third Reich.
Nevertheless, this does not impede application of the principle of legal continuity, given the
State identity.
202
Judgment no. 5446/2020 published on 4 Nov. 2020
Docket no. 6966/2016
File no. 5610/2020 of 04 Nov. 2020
7
All that remains is to assess and liquidate the damages to Cavallina. As shown in the
aforementioned statement from the Prefect of Florence, Cavallina was captured by Nazi troops
on 25 November 1944 and deported to various German concentration camps until liberation on
27 June 1945: the crime committed against Cavallina thus continued for about seven months.
The plaintiff requested financial and non-financial damages, to be determined equitably, in the
amount of at least 30,000 euros. There is no proof that Cavallina was forced to work in a
factory where airplanes were produced; so there is no adequate proof of financial damages.
Therefore, he should be paid non-financial damages only, which consist of the very serious
violation to Cavallinas inviolable human rights, perpetrated through capture, deportation and
internment. In his request for damages, the plaintiffs wording at both the lower court level and
before this Court (in the amount of at least 30,000 euros) seems completely equivalent to the
formula practitioners use to request an order to pay a particular sum of money or a greater or
lesser amount that proves to be just, as the wording Cavallina uses, like that reported above,
expresses the partys reasonable uncertainty of the amount of damages to be paid and has the
purpose of allowing the judge to provide a proper determination of damages without setting
restrictions and limitations (Cass. 2641/06). Therefore, in determining damages, this Court does
not find any restriction due to the amounts indicated in the claim. The serious emotional and
physical suffering of persons who were interned in concentration camps is common knowledge,
and thus it seems truly superfluous to dwell on this. With regard to the gravity of the violations of
Gualberto Cavallinas fundamental rights, as well as their continuation over time, the Court
considers it equitable to determine present damages at 100,000 euros, including additional
costs on the date of the ruling; therefore, additional interest is due from the date of the judgment
to the date of payment. Finally, it seems appropriate to add that while, as we have seen, the
deceased was registered as one of the parties approved for the indemnity provided by Law
404/63, this indemnity may in no way be deducted from the sum determined as damages based
on the principle of compensatio lucri cum damno [set-off of benefits], as the record does not
show the precise amount of such apart from the effective payment
203
Judgment no. 5446/2020 published on 4 Nov. 2020
Docket no. 6966/2016
File no. 5610/2020 of 04 Nov. 2020
8
(cf. Cass., 14932/13 for the analogous case of set-off between the indemnity under Law 210/92
and damages to those receiving blood transfusions).
Finally, the Federal Republic of Germany is ordered to pay Diego Cavallina, the heir of
Gualberto Cavallina, the sum of 100,000 euros, plus interest from the judgment to the date of
payment in full.
The losing party bears costs.
FOR THESE REASONS
The Court, reversing the order appealed, orders the Federal Republic of Germany to pay Diego
00,000 (one hundred thousand euros), plus interest from the date of
judgment to the date of payment in full;
It orders the Federal Republic of Germany and the Ministry of Foreign Affairs, jointly and
severally, to pay costs, which for the lower court level it sets at 8,500 euros for fees and 267
euros for expenses, plus additional costs per law, and for the appellate level at 10,000 euros for
fees and 804 euros for out-of-pocket expenses, plus additional costs per law.
Rome 16 September 2020
Presiding Judge
Roberto Reali
(signed)
The Drafting Judge
Francesco Ferdinandi
(signed)
204
Annex 17
(Italian original and English translation)
205
206
207
208
209
210
211
212
213
Stamp in top right corner: illegible
Ministry for Foreign Affairs
and International Cooperation 1412/145131
N O T E V E R B A L
The Ministry for Foreign Affairs and International Cooperation presents its
compliments to the Embassy of the Federal Republic of Germany and has the honour
to transmit, the enclosed
judicial attachment order as requested by attorneys Salvatore Guzzi and Giorgio Fregni,
with domicile for purposes of service in Rome at the office of attorney Massimo Torre,
on behalf of Elisa GIORGIO and others, in their capacity as the heirs of Angelantonio
GIORGIO, directed to the Federal Republic of Germany, represented by the German
Federal Ministry of Finance, in the person of the responsible Minister, represented in
Italy by said Embassy in the person of its legal Representative pro tempore.
The MFAIC courteous attention to the possibility of prompt
action to file an opposition to the attachment within the terms of law, which are
considered mandatory. Therefore, in the absence of opposition it will not be possible to
interrupt the execution of judgment.
The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation takes this
opportunity to renew to the Embassy of the Federal Republic of Germany its assurances
of the highest consideration.
Rome, 7 December 2020 Round stamp:
Ministry for Foreign Affairs and International Cooperation
________________________________________________________
EMBASSY OF THE FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
R OME
214
FORM 2 SIDE B
IDENTITÉ ET ADRESSE DU DESTINATAIRE / IDENTITY AND ADDRESS OF THE ADDRESSEE / IDENTITA'
E INDIRIZZO DEL DESTINATARIO:
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY REPRESENTED BY THE (BUNDESMINISTERIUM
DER FINANZEN) FEDERAL MINISTRY OF FINANCE IN THE PERSON OF THE RESPONSIBLE
MINISTER WILHELMSTRASSE 97 BERLIN EMBASSY IN ROME VIA SAN MARTINO
DELLA BATTAGLIA 4.
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215
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SINGLE OFFICE OF JUDICIAL OFFICERS
Nom et adresse de l'autorité requérante: Viale Giulio Cesare 52
Name and address of the requesting authority: 00192 Rome Italy
Nome e indirizzo dell autorità richiedente: Tel. 06.328367058 - Fax 06.328367933
Identité des parties:
Particulars of the parties:
Identità delle parti:
ELISA GIORGIO + 4 v. Federal Republic of Germany
** ACTE JUDICIAIRE / JUDICIAL DOCUMENT / ATTO GIUDIZIARIO
Nature et objet de l'acte:
Nature and purpose of the document:
Natura e oggetto dell'atto:
WRIT OF ATTACHMENT OF REAL PROPERTY
Nature et objet de le cas échéant, le montant du litige:
Nature and purpose of the proceedings and, where appropriate, the amount in dispute:
Natura e oggetto del procedimento: se del caso, valore della controversia:
** Date et lieu de la comparution:
** Date and place for entering appearance:
** Data e luogo della comparizione:
** Juridiction qui a rendu la décision:
** Court which has given judgment:
** Autorità che ha pronunciato la decisione:
** Date de la décision:
** Date of judgment:
** Data della decisione:
** Indication des délais figurant dans l'acte:
** Time-limits stated in the document:
** Indicazione dei termini che figurano nell'atto:
** ACTE EXTRAJUDICIAIRE / EXTRAJUDICIAL DOCUMENT / ATTO EXTRAGIUDIZIARIO
Nature et objet de
Nature and purpose of the document:
Natura e oggetto dell'atto:
" Indication des délais figurant dans l'acte:
** Time-limits stated in the document:
** Indicazione dei termini che figurano nell'atto:
* S y a lieu, identité et adresse de la personne intéressée à la transmission de l'acte.
* If appropriate, identity and address of the person interested in the transmission of the document
* Se del caso, identità e indirizzo della persona interessata alla trasmissione dell'atto.
** Rayer les mentions inutiles.
** Delete if inappropriate.
**
Cancellare le annotazioni inutili.
216
Salvatore Guzzi Massino Torre
Attorney Attorney
Via Augusto Aubry 5 - 00197 Rome - tel. 001.5642782 - 333.9520194
COURT OF ROME
WRIT OF ATTACHMENT OF REAL PROPERTY
Elisa GIORGIO (tax number GRGLSE60E42F257J), Luciano GIORGIO
(tax number GRGLCN64M16F257F), Roberto GIORGIO (tax number
GRGRRT56C21B819D), Vittorino GIORGIO (tax number
GRGVTR57R17F257V), Maria Teresa GIORGIO (tax number
GRGMTR52T55A399S), all heirs of Angelantonio GIORGIO, with counsel
of record Salvatore Guzzi of the Naples Bar (tax number
GZZSVT63H06F839A - fax 081.0560313 - certified email:
[email protected]) and Giorgio Fregni of the Modena
Bar, per the appointment in the margin of the summons and in the pleadings
resuming case R.G. 2319/2006 of the Court of Modena, case R.G. 5058/2009
of the Court of Bologna, and finally case R.G. 391/2010 of the Appellate Court
of Bologna, with elective domicile in Rome at the office of attorney Massimo
Torre at Via Augusto Aubry 05,
whereas
by virtue and in execution of judgment no. 2892/2011 of the Court of Bologna,
Civil Section III of 21 June 2011, as well as judgment no. 2120/2018 of the
Appellate Court of Bologna, Civil Section II of 07 August 2018, Elisa
GIORGIO, Luciano GIORGIO, Roberto GIORGIO, Vittorino GIORGIO, and
Maria Teresa GIORGIO are creditors of the FEDERAL REPUBLIC OF
GERMANY represented by the FEDERAL MINISTRY OF FINANCE in the
person of the responsible Minister;
1 COPY
(i l legible)
with trans la tion
217
Both judgments, which are enforceable, were served through identical writs
on 17 September 2020;
the sums indicated in the writ amount to a total of plus legal
costs with the legal surcharges;
neither writ has been successfully implemented;
the FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY, represented by the FEDERAL
MINISTRY OF FINANCE in the person of the responsible Minister, owns
six properties in Rome:
1) at Via Sardegna 79-81, Basement level 2-5, reported in the City Property
Registry of the Municipality of Rome on Sheet 472 parcel no. 255, census
area 1, cat. B/6, class 7, m2 4794.00, income property purchased
through a deed under the hand of notary Forlini of Rome, file no. 3564/1978,
of 27 March 2017, transcribed on 31 March 2017, through which the
Evangelical Church of Germany sold said asset to the debtor;
2) at Via Savoia 13-15, reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 578, parcel 3, subsection 502, census area 2,
cat. A/2, class 5, income obtained by the debtor by means of a
donation under the hand of notary Panvini Rosati of Rome, file no.
50508/15405, transcribed in Rome on 09 March 2005, through which
Deutsche Schulverein Rom donated said asset to the debtor;
3) at Via Aurelia Antica 391, reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 200, subsection 508, census area 5,
Cat. B/6, class U, income
4) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 5, census area 5, cat.
A/4, class 3, income
5) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
218
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 6, census area 5, cat.
A/4, class 3, income
6) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 3, census area 5, cat.
D/8, income
that the creditors are interested in proceeding with an execution of judgment on
said assets;
therefore, Elisa GIORGIO, Luciano GIORGIO, Roberto GIORGIO, Vittorino
GIORGIO, and Maria Teresa GIORGIO, with counsel of record as indicated,
REQUEST EXECUTION OF JUDGMENT
On the properties owned by the FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY
represented by the FEDERAL MINISTRY OF FINANCE in the person of
the responsible Minister (tax number 80426950582), which properties are
located in Rome:
1) at Via Sardegna 79-81, Basement level 2-5, reported in the City Property
Registry of the Municipality of Rome on Sheet 472 parcel no. 255, census area
1, cat. B/6, class 7, m2 4794.00, income with all appurtenances,
accessions and easements;
2) at Via Savoia 13-15, reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 578, parcel 3, subsection 502, census area 2,
cat. A/2, class 5, income with all appurtenances, accessions and
easements;
3) at Via Aurelia Antica 391, reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 200, subsection 508, census area 5,
Cat. B/6, class U, income with all appurtenances, accessions and
easements;
4) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
219
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 5, census area 5, cat.
A/4, class 3, income with all appurtenances, accessions and easements;
5) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 6, census area 5, cat.
A/4, class 3, income with all appurtenances, accessions and easements;
6) at Via Aurelia Antica 401 reported in the City Property Registry of the
Municipality of Rome on Sheet 438, Parcel 5, subsection 3, census area 5, cat.
D/8, income with all appurtenances, accessions and easements.
Subject to all rights
Naples - Rome Attorney Giorgio Fregni Attorney Salvatore Guzzi
(signed)
Therefore, I the undersigned Judicial Officer, employed with the UNEP Office
(Notifications, Executions and Protests) at the Appellate Court of Rome,
considering the application of attorneys Giorgio Fregni and Salvatore Guzzi in
their capacity as legal representatives, given the aforementioned enforcement
order and writ,
HAVE ATTACHED
For all purposes and consequences of the law, the real properties described
above and their income, and to this end I have formally enjoined the FEDERAL
REPUBLIC OF GERMANY represented by the FEDERAL MINISTRY OF
FINANCE in the person of the responsible Minister, to refrain from any action
that could reduce the credit guarantee for the aforementioned properties and
their income, upon imposition of the criminal penalties provided by law for
removal of attached assets.
In addition
I HAVE NOTIFIED
said FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY, represented by the FEDERAL
MINISTRY OF FINANCE in the person of the responsible Minister, that he
may request to substitute a sum of money for the attached things or credits,
equal to the amount due to the judgment creditor and intervening creditors,
including principal, interest and expenses, as well as execution expenses,
provided that, upon penalty of inadmissibility, he files the relative application
with the clerk before the sale or assignment is ordered under Articles 530, 552
and 569 Italian Civil Procedure Code, along with a sum equal to no less than
one fifth of the amount of the credit subject to attachment and the credits of the
intervening creditors indicated in the
respective petitions for intervention, deducting the payments, for which
documentary proof must be provided. 220
And
I HAVE ASKED
said FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY, represented by the FEDERAL
MINISTRY OF FINANCE in the person of the responsible Minister, to make
the required declaration, to the Clerk of the Enforcement Judge, of residence or
election of domicile in one of the municipalities in the District in which the
Court responsible for the execution is located, advising him if he fails to do so,
or if it is not possible to locate him at the declared address or elective domicile,
subsequent notices or communications to him will be made to the Clerk of said
Real Property Executions Judge of the Court of Rome where the relative file
will be created.
The Judicial Officer
At the same time, I the undersigned Judicial Officer served this writ of real
property attachment in accordance with Ministry of Justice circulars 10-
2015/2062 (56) of 18.04.1956 and 7-247//3478 (57) of 17.09.1957 and I have
thus served this document on the Foreign State of the Federal Republic of
Germany by delivering 2 copies with related translation to the Public Prosecutor
at the Court of Rome so that he may transmit them to the Ministry of Foreign
Affairs and International Cooperation Diplomatic Protocol of the Italian
Republic - Office 11, Piazzale della Farnesina, Rome, so that in turn it may
provide for transmission, via diplomatic channels under the terms of law, to the
FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY (tax number 80426950582)
represented by the FEDERAL MINISTRY OF FINANCE in the person of
the responsible Minister, Wilhelmstrasse 97, D-10117 Berlin
(Bundesrepublik Deutschland), which I have done by delivering 2 copies of
this document with annexes to:
1) THE PUBLIC PROSECUTOR at the Court of Rome Civil Matters,
with official domicile at the Public Office in Rome on Viale
Giulio Cesare, by delivering a copy into the hands of
..........................................., who is qualified to receive service of process.
Embassy in Rome
Via San Martino
della Battaglia 4
221
Annex 18
Decisionof the Court of Rome, Giorgio et al
o. 1163/2020, 12 July 2021
(Italianoriginaland Englishtranslation)
222
R.G.E. n. 1163 /2020
TRIBUNALE DI ROMA
SEZIONE IV CIVILE
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
IL GIUDICE
-
-
- visti gli artt.569 e/o 600 e ss. c.p.c.
F I S S A
vendita ovvero in
caso di pignoramento di beni indivisi per i provvedimenti di cui agli artt. 600 e 601 cpc
udienza per il giorno 25.5.22 alle ore 9:30
Rilevato che occorre nominare un esperto che provveda alla stima del compendio pignorato
ed al compimento dell-bis disp.att.c.p.c.
Considerato che dalla data del pignoramento il debitore esecutato è spossessato del bene e
privato della sua disponibilità, mantenendone solo la mera detenzione; che per effetto dello stesso
pignoramento il debitore è costituito per legge custode del bene pignorato e deve, quindi, curarne la
conservazione e la manutenzione, deve consegnare gli eventuali frutti al pignorante e deve rendere
il conto della propria gestione ai creditori; che, nel caso di specie, il debitore non ha osservato gli
223
obblighi su di lui incombenti avendo omesso di depositare il rendiconto per la gestione dalla data
del pignoramento ad oggi
Ritenuto che appare inoltre assolutamente necessario, al fine di garantire un proficuo e
celere svolgimento della proceex
lege, 560 c.p.c. nei
confronti del debitore.
NOMINA
Esperto Stimatore AUTORE GIUSEPPE
Custode Gudiziario SCANO ANTONELLA
DISPONE
conferirsi al custode giudiziario con modalità telematica
ONERA
stimatore e il custode giudiziario di accettare
giorni dalla comunicazione del presente decreto, atto di giuramento e accettazione mediante
sottoscrizione con firma digitale dello specifico modulo disponibile sul sito del Tribunale, con
avvertimento che il mancato deposito nel fascicolo telematico nel termine anzidetto sarà considerato
rinuncia all'incarico, con conseguente immediata sostituzione.
DISPONE
che stimatore ed il custode giudiziario oggi nominati si attengano nello
svolgimento del loro incarico alle direttive contenute nella modulistica pubblicata sul sito del
224
AUTORIZZA
stimatore ed il custode giudiziario one e a
richiedere alle pubbliche amministrazioni ogni informazione utile allo svolgimento del loro
incarico;
ORDINA
alla Pubblica Amministrazione di fornire ogni più ampia collaborazione agli ausiliari del
giudice al fine di garantire un celere e proficuo svolgimento della procedura;
ASSEGNA
esperto stimatore un acconto di
Al custode giudiziario un acconto di
che si pongono provvisoriamente a carico, quale spese rimborsabili in prededuzione ex
art.2770 c.c. dei creditori muniti di titolo;
Dispone che il custode giudiziario designato, (anche
per estratto non autentico) del presente provvedimento ai creditori pignoranti, intervenuti, iscritti
non intervenuti, al debitore esecutato ed agli eventuali comproprietari almeno 20 giorni prima
AVVISA LA PARTE ESECUTATA
-
i del circondario del tribunale presso il quale pende
- che per le procedure introdotte dopo il 3 luglio 2016 -
225
causa a lui non imputabile.
- che in base a quanto disposto da
norma de- gli articoli 530, 552 e 569 c.p.c., il debitore può chiedere, a pena di inammissibilità e
per una sola volta, di sostituire alle cose pignorate una somma di denaro pari, oltre alle spese di
capitale, degli interessi e delle spese;
- -bis ti i
creditori mu
può essere proposta fino a venti giorni prima della scadenza del termine per il deposito delle
offerte di acquisto o, nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia luogo, fino a quindici
giorni prima dell'incanto;
- che per le procedure introdotte dopo il 12 febbraio 2019 - ove non si sia già provveduto prima alla
libera- 9 c.p.c. come
riscontrati dagli ausiliari;
AVVISA I CREDITORI
- che potrà essere concesso un termine non suntuale integrazione
della docu
incompleta; evidenzia che, in caso di pignoramento di beni indivisi. la predetta
documentazione - risalente a
eventuali vin- - dovrà essere depositata entro 60 giorni
da;
226
- che potranno essere fatte osservazioni circa il tempo e le modalità della vendita e potranno essere
l rispetto di quanto previsto
-bis disp. att. c.p.c.;
- che in caso di pignoramento di beni indivisi - possono richiedere la separazione in natura della
quota spettante al debitore;
- che - ove non sia possibile la separazione della quota in natura del bene indiviso spettante al
debitore - potrà essere disposta la sua divisione in base a quanto disposto dagli artt.600 e 601 c.p.c.
att. c.p.c.;
- che potrà essere delegato un notaio o un avvocato ovvero un commercialista al compimento delle
attività previ- ste dal paragrafo 3-bis, della Sezione III, del Capo IV del Titolo II del Libro III del
c.p.c.;
- che in relazione alle esecuzioni iniziate dopo il 12 febbraio 2019 - non oltre trenta giorni prima
dell'udienza suddetta, il creditore pignorante e i creditori già intervenuti ai sensi dell'articolo 499
sono tenuti a depositare un atto, sottoscritto personalmente dal creditore e previamente notificato
al debitore esecutato, nel quale è indicato l'ammontare del residuo credito per cui si procede,
comprensivo degli interessi maturati, del criterio di calcolo di quelli in corso di maturazione e
delle spese sostenute fino all'udienza. In difetto, agli effetti della liquidazione della somma di cui
al primo comma dell'articolo 495, il credito resta definitivamente fissato nell'importo indicato
nell'atto di precetto o di intervento, maggiorato dei soli interessi al tasso legale e delle spese
successive.
AVVISA I COMPROPRIETARI
- potranno richiedere la separazione in natura della quota spettante al debitore;
- potranno manifestare la loro volontà di vedersi attribuita la quota del debitore esecutato per un
valore non infe
227
In difetto, se il bene non è comodamente divisibile, il giudice, salvo che ritenga probabile la
vendita della quota indivisa ad un prezzo pari o superiore al valore della stessa, determinato a
divisione a
la loro quota, anche se non debitori, con diritto a percepire una proporzionale parte del prezzo
comuni in prededuzione.
Manda
creditore pignorante, ai creditori intervenuti ed a quelli iscritti non intervenuti, alla parte esecutata e,
se diversa, alla parte debitrice, agli eventuali comproprietari dei beni pignorati ed agli ausiliari
nominati.
Autorizza il creditore pignorante di provvedere alla notifica del presente provvedimento,
anche in copia non autentica, al debitore esecutato, ai creditori iscritti ed ai sequestratari non
di espropriazione dei beni indivisi, ai comproprietari ed agli interessati.
Si comunichi.
12/07/2021
Il Giudice
Miriam Iappelli
228
Executions Registry (R.G.E.) no. 1163/2020
COURT OF ROME
CIVIL SECTION IV
OFFICE FOR EXECUTIONS OF JUDGMENT ON REAL PROPERTY
THE ENFORCEMENT JUDGE
- considering the application for sale filed in the above-captioned procedure;
- acknowledging that the documents required under Art. 567, par. 2 Italian Civil Procedure
Code (C.P.C.) have been filed;
- considering Articles 569 and/or 600 et seq. C.P.C.;
THE COURT SETS
a hearing date for the parties, any co-owners and non-intervening registered creditors, to
examine the regularity of the documents and to authorise the sale or (in case of attachment of
undivided assets) for the measures under Articles 600 and 601 C.P.C.
hearing on 25 May 22 at 9:30 a.m.
Noting that an expert must be appointed to appraise the properties subject to attachment and
to perform additional activities under Art. 173-bis implementing provisions C.P.C.
Considering that from the date of attachment, the execution debtor no longer has possession
of the asset or the authority to dispose of it, and only retains custody of such; that as a result of said
attachment, by law the debtor becomes the custodian of the attached asset and must therefore
preserve and maintain it, must deliver any profits to the judgment creditor and provide an account of
its management to the creditors; that in this case, the debtor has not met its obligations, as it has
229
failed to file the statement of management from the date of attachment to todays date nor has it
requested authorisation to continue to inhabit the property;
Finding that in order to guarantee a productive and prompt execution of judgment, it also
appears to be absolutely necessary to hereby replace the custodian under the law in order to meet the
duty of vigilance to the debtor required by Art. 560 C.P.C.;
THE COURT APPOINTS
Expert Estimator GIUSEPPE AUTORE
Judicial Custodian ANTONELLA SCANO
IT ORDERS
the expert estimator and the judicial custodian to be appointed using electronic methods
IT CHARGES
the expert estimator and the judicial custodian with accepting the appointment by sending,
within 10 days after notice of this decree, a sworn acceptance by digitally signing the special form
available at the Courts website, noting that failure to file the electronic form within said deadline
will be considered a forfeiture of the appointment, with consequent immediate replacement.
IT ORDERS
the expert estimator and the judicial custodian appointed today, when performing their
duties, to follow the instructions in the form published on the Court of Romes website entitled
Expert Estimators Duties and Judicial Custodians Duties.
230
IT AUTHORISES
the expert estimator and the judicial custodian to access the execution file and to request the
public administration to provide all information useful for performing their duties;
IT ORDERS
the Public Administration to fully cooperate with the judges auxiliaries in order to guarantee
a speedy and successful procedure;
IT ASSIGNS
The expert estimator a down payment of .00
The judicial custodian a down payment of .00
to temporarily cover pre-deductible expenses under Art. 2770 Italian Civil Code for qualified
creditors;
It orders the designated judicial custodian, having accepted the appointment, to notify
(including through non-certified extract) this measure to judgment creditors, either intervening or
registered and non-intervening, to the execution debtor, and to any co-owners at least 20 days before
the hearing and first appearance.
IT NOTIFIES THE PARTY SUBJECT TO EXECUTION
- that it must file, with the office of the clerk of the executions judge, a declaration of
residence or election of domicile in one of the municipalities in the district of the court
before which the execution of judgment is pending. Failing this, all documents and notices
will be noticed to the office of the clerk;
- that, for procedures introduced after 3 July 2016, opposition to the execution of judgment
may be filed only before the sale or assignment is ordered, unless it is based on new
231
emerging facts or the opposition shows it could not have filed it in a timely fashion for
reasons beyond its control.
- that based on the provisions of Art. 495 C.P.C., before the sale or assignment is ordered
under Articles 530, 552 and 569 C.P.C., the debtor may request, upon penalty of
inadmissibility and one time only, to substitute the attached assets with an equal sum of
money, plus execution expenses, for the amount due to the judgment creditor and to
intervening creditors, including principal, interest and expenses;
- that based on the provisions of Art. 624-bis C.P.C., the executions judge, upon motion by all
creditors holding an enforceable title, may stay the execution for up to twenty-four months.
The motion may be filed up to twenty days before expiry of the term for filing purchase
offers or, if a non-auction sale does not take place, up to fifteen days before the auction;
- that, for procedures introduced after 12 February 2019, if this has not already been provided
before vacating the attached property, the party subject to execution must appear at the
hearing under Art. 569 C.P.C. as scheduled above, to present arguments regarding the
conditions justifying an eviction order under Art. 560 C.P.C., as found by the auxiliaries;
IT ADVISES CREDITORS
- that a term of no more than sixty days may be granted for any supplementation of the
documents required by Art. 567, paragraph 2, C.P.C. that are missing or incomplete; it notes
that, in case of the attachment of undivided assets, said documents going back at least
twenty years before transcription of the writ of attachment in order to ascertain the existence
of any adverse transcriptions and registrations or any restrictions and encumbrances that
could be raised against the purchaser must be filed within 60 days after filing the
application for sale and must regard all co-owners of the assets;
232
- that comments may be made regarding the time and manners of the sale and notes may be
filed to the report from the Court-appointed expert with regard to the provisions of Art. 173-
bis implementing provisions C.P.C.
- that, in case of attachment of undivided assets, they may request the separation in kind of the
debtors share;
- that, if separation in kind of the debtors share of the undivided asset is not possible, it may
be divided under the provisions of Articles 600 and 601 C.P.C. and Art. 181 implementing
provisions C.P.C.;
- that a notary, attorney, or accountant may be delegated in order to carry out the activities
provided under paragraph 3-bis, Section III, Chapter IV of Title II of Book III C.P.C.;
- that, with regard to executions initiated after 12 February 2019, no more than thirty days
before the aforementioned hearing, the judgment creditor and creditors who have already
intervened under Article 499 are required to file a document, personally signed by the
creditor and previously notified to the execution debtor, which indicates the amount of the
residual credit subject to the procedure, including accrued interest, the criterion for
calculating maturing interest, and expenses incurred up to the hearing. Failing that, for
purposes of liquidating the sum set out in the first paragraph of Art. 495, the credit will
permanently remain the amount indicated in the writ of execution or intervention, plus only
interest at the legal rate and subsequent expenses.
IT ADVISES CO-OWNERS
That at the aforementioned hearing:
- they may request the separation in nature of the debtors share;
- they may indicate their desire to be assigned the execution debtors share for a value no less
than the price indicated by the expert estimator in the appraisal.
233
Failing that, if the assets cannot be easily divided, unless the judge finds that the undivided
share could probably be sold at a price equal to or greater than its value, determined under Art. 568
C.P.C., the division will be made under Art. 600 C.P.C., under which the sale of the entire asset
may be ordered, including their share, even if they are not debtors, with the right to receive a
proportional portion of the sale price, net of pre-deducted common expenses.
Instructs the Clerk to immediately notify this order to the judgment creditor, intervening
creditors and registered non-intervening creditors, the party subject to execution, and if different, the
debtor, any co-owners of attached assets and the appointed auxiliaries.
Authorises the judgment creditor to notify this order, including through a non-certified
copy, to the execution debtor, registered creditors and non-intervening judicial sequestrators, and in
the event of expropriation of undivided assets, to co-owners and interested parties.
Let it be published.
12 July 2021
The Executions Judge
Miriam Iappelli
234
Annex 19
Joint Declaration by the Governments of the Federal Republic of Germany and the Italian
Republic, Trieste, 18 November 2008
(Italian and German original and English translation)
available at:
International Court of Justice,
Annexes to the Memorial of the Federal Republic of Germany,
Volume 1, Annexes 1-15, Annex 2
235
Dichiarazione Congiunta
ltalia e Germania condividono gli ideali di riconci!iazione, solidarietà
ed integrazione che sono alla base del processo di costruzione
deii'Europa, al cui avanzamento entrambi i Paesi hanna conferito e
continuano a conferire il !oro convinto contributo e per il quale svo!gono
un ruolo propulsore.
ln tale spirito di collaborazione ltalla e Germania stanno affrontando
insieme anche le dolorose vicende della seconda guerra mondiale;
assîeme all'ltalia, la Germania riconosce pienamente le gravissime
sofferenze inferte agli italiani in particolare ne!le stragi e agli ex-lnternati
Militari ltaliani e ne conserva la memoria.
Con questi intendimenti il Vice Cancelliere e Ministro degli Esteri
Steinmeier, accompagnato dai Ministre degli Esteri Frattini, si c recato
oggi - con un gesto dl alto valore morale e umanitario - alla Risiera di
San Sabba per rendere omaggio alla memoria dei Militari italiani d1e vi
transitarono prima della deportazione in Germania e di tutte le vittime
che questo luogo emblematicamente rappresenta.
L'lta!ia rispetta la decisione tedesca di rivolgersi alla Corte
lnternazionale di Giustizia per una pronuncia sul principio dell'immunitf
dello Stato. L'ltalia, anche come parte contraente, come la Germania,
della Convenzîone Europea sulla compostztone pacifica delle
controversie del 1957, e come Paese che fa del ris petto del diritto
internazionale un cardine della propria condotta, considera che la
pronuncia della Corte lnternazionale suil'immunità dello Stato sia utile al
chiarimento di un a complessa questione.
236
Gemeinsame Erklarung
Italien und Deutschland teilen die Ideale von Versëhnung, Solidaritat
und Integration, die das Fundament des europaischen Aufbauprozesses
bilden, an dem beide Lander mit Überzeugung mitgewirkt haben,
mitwirken werden und den sie vorantreiben.
ln diesem Geist der Zusammenarbeit befassen sie sich gemeinsam
auch mit den schrecklichen Ereignissen wahrend des Zweiten
We!tkriegs; zusammen mit Italien erkennt Deutschland uneingeschrankt
das immense Leid an, das ltalienern insbesondere bei Massakern und
ehemaligen itaiienischen Militarinternierten zugefügt wurde, und erhait
die Erinnerung daran aufrecht.
ln dieser Absicht hat der Vize-Bundeskanzler und
Bundesau!Senminister Steinmeier mit einer Geste von hohem
moraiischen und menschlichen Wert die "Risiera di San Sabba" in
Begleitung von Au!Senminister Frattini besucht, um der italienischen
Militarinternierten zu gedenken, die sich vor ihrer Deportation nach
Deutschland iii diesem Durchgangslager aufhielten, sowie aller Opfer,
für die dieser Ort steht.
Italien respektiert die deutsche Entscheidung, den lnternationalen
Gerichtshof anzurufen, da mit dieser sich zum Prinzip der
Staatenimmunitat Italien, wie Deutschland Vertragspartei des
Europaischen Übereinkommens für die fried!iche Bei!egung von
Streitigkeiten von 1957 und ais Land, das im Volkerrecht einen Drehund
Angelpunkt seines Verhaltens sieht, ist der Ansicht, dass die
Entscheidung des lnternationalen Gerichtshofs zur Staatenimmunitat
hi!freich fllr die Herbeiführung einer K!arung dieser komplexen Frage
sein wird.
237
Translation
Joint Declaration
ltaly and Germany share the ideals of reconciliation, solidarity émd integration, which form
the basis ofthe European construction that both countries have contributed to with conviction,
will continue to contribute to and drive forward.
In this spüit of cooperation they also j ointly address the painful experiences of vV orld W ar II;
together with Italy, Gennany fully acknmvledges the untold suffering inflicted on Itahan men
and women in paxticular during massacres and on fonner ltalian military internees, and keeps
alive the memory ofthese terrible events.
With this in mind, Deputy Chancellor and Federal Minister for Foreign Affairs
Frank-Walter Steinmeier, accompaniecl by Foreign Minister Franco Frattini, visited the
Risiera di San Sabba in what can be considered a gesture of great moral and humanitarian
value to pay tribute to the Italian military internees who were kept in this transit camp before
being depmied to Gem1any, as well as to all the victims for whom this place stands.
Ital y respects Gern1any's decision to apply to the IntemationaJ Court of Justice for a ru ling on
the principle of state immunity. Italy, hke Gennany, is a state pa1iy to the European Convention
of 1957 for the PeacefuJ Settlement of Disputes and considers intemational law to be a
gui ding princip le of its actions. ital y is th us of the view that the ICJ's ruling on state immunity
will he1p to clarify this complex issue.
238
Annex 20
239
The table below lists occasions on which German politicians or high-ranking officials have raised the
question of sovereign immunity with their Italian counterparts since Judgment No.
238/2014 of the Italian Constitutional Court. The table does not claim to be exhaustive and does not
include interventions by German officials below ambassadorial level.
Date German politician or high
ranking official
Italian counterpart
24 October 2014 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Italian Ambassador to Germany
30 October 2014 Minister plenipotentiary at the
German Embassy to Italy
Secretary-General of the Foreign
Ministry
13 November 2014 Foreign Minister Foreign Minister
18 November 2014 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
28 November 2014 Foreign Minister Foreign Minister
16 December 2014 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
5 January 2015 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
20 April 2015 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
30 April 2015 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
14 July 2015 Minister plenipotentiary at the
German Embassy to Italy
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
24 July 2015 Minister plenipotentiary at the
German Embassy to Italy
Director-General for European
Affairs at the Foreign Ministry
3 September 2015 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
22 September 2015 German Ambassador to Italy Foreign Minister
7 October 2015 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
26 October 2015 Minister plenipotentiary at the
German Embassy to Italy
Director for European Affairs at the
Foreign Ministry
17 November 2015 German Ambassador to Italy Minister of Justice
17 December 2015 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
240
7 March 2016 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
21 June 2016 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
8 September 2016 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
15 September 2016 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
26 October 2016 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
23 - 27 October
2017
Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
24 May 2018 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
18 March 2019 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
28 October 1
November 2019
Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
21 September 2020 German Ambassador to Italy Secretary-General of the Foreign
Ministry
22 September 2020 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
19 April 2021 Director-General for European
Affairs at the Federal Foreign
Office
DG Vincenzo Celeste
4 August 2021 German Ambassador to Italy Secretary-General of the Foreign
Ministry
4 August 2021
Minister plenipotentiary at the
German Embassy to Italy
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
Director-General for European
Affairs at the Foreign Ministry
8 September 2021 German Ambassador to Italy Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
Director-General for European
Affairs at the Foreign Ministry
10 September 2021 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
241
25 27 September
2021
Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
27 September 2021 German Ambassador to Italy Secretary-General of the Foreign
Ministry
6 - 7 October 2021 Federal Chancellor Prime Minister
12 October 2021 Federal Chancellor President
4 November 2021 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
3 December 2021 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Italian Ambassador to Germany
14 December 2021 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
20 December 2021 Federal Chancellor Prime Minister
10 January 2022 Foreign Minister Foreign Minister
19 January 2022 Parliamentary State Secretary State Secretary
21 January 2022 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Italian Ambassador to Germany
31 January 2022 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
22 February 2022 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Italian Ambassador to Germany
9 March 2022 Parliamentary State Secretary State Secretary
10 March 2022 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
15 March 2022 Legal Adviser of the Federal
Foreign Office
Director-General for Legal Affairs at
the Foreign Ministry
8 April 2022 Federal Chancellor Prime Minister
8 April 2022 State Secretary of the Federal
Foreign Office
Secretary-General of the Foreign
Ministry
242
Annex 21
Note verbale from the German Embassy Rome to the Italian Ministry
of Foreign Affairs and
243
244
245
246
247
Embassy
of the Federal Republic of Germany
Rome
RK 553.32
N o t e V e r b a l 2/15
The Embassy of the Federal Republic of Germany presents its compliments to the Ministry of Foreign Affairs
and International Cooperation of the Italian Republic and, with regard to judgment no. 238/2014 pronounced by
the Constitutional Court of the Italian Republic on 22 October 2014, has the honour to communicate as follows:
1. In the judgment of 3 February 2012, the International Court of Justice held that the Italian Republic
violated the obligation to respect the jurisdictional immunity that the Federal Republic of Germany
enjoys before Italian courts, by permitting civil actions based on violations of international human
rights committed by the Third Reich between 1943 and 1945, permitting executive measures against
Villa Vigoni, and declaring the enforceability in Italy of judgments of Greek courts related to violations
of international humanitarian law committed by the Third Reich in Greece. In its judgment, the
International Court of Justice also established that the Italian Republic is required to take steps, through
appropriate legislative action or another appropriate instrument of its choice, to ensure that the
decisions of its courts that have violated the immunity of the State do not have effects on the Federal
Republic of Germany.
2. Like all United Nations member States, Germany and Italy have a common interest in protecting and
safeguarding the integrity of the international legal system under the authority of the International Court
of Justice. ln this sense, Article 94, paragraph 1 of the Charter of the United Nations requires each
member of the United Nations to comply with the decision of the International Court of Justice in any
dispute to which it is a party.
3. Under international law, the Italian Republic continues to have an obligation to comply with the
pronouncement of the International Court of Justice of 3 February 2012 and to transpose it into its
domestic legal system. ln particular, the judgment of the Constitutional Court of the Italian Republic
cannot change anything established by the International Court of Justice regarding the content and
extent of the jurisdictional immunity that the Federal Republic of Germany enjoys before Italian courts.
To the
Ministry of Foreign Affairs
Rome
248
4. The principle of the immunity of States cannot be limited by domestic law, not even by the
fundamental principles of the national constitutional law system. The principle that domestic law must
adhere to the obligations arising from international law and may not justify their violation was
recognized as early as 1872 in the arbitration decision in the Alabama case, and in 1875 in the
arbitration decision in the Montijo case, and since then has been consistently confirmed in the case law
of international courts. It is also expressed in Art. 27 of the Vienna Convention on the Law of Treaties.
5. The resumption or prosecution of proceedings based on violations of international humanitarian law by
the Third Reich during the Second World War would be a new violation of the jurisdictional immunity
enjoyed by the Federal Republic of Germany.
The same can be said for the admission of new causes of action of this type, or the enforcement of
Italian or foreign judgments in these proceedings.
6. The Government of the Federal Republic of Germany also notes that the German courts examined the
merits of the claims for damages filed against the Federal Republic of Germany for violations of the
international laws of war during the Second World War. As a result, it was possible to take legal action
before German courts without limitation. The European Court of Human Rights confirmed that the
relative judgments of the German courts were compatible with the European Convention on Human
Rights (no. 24120/06 - Sfountouris v. Germany).
7. In light of the judgment of the Constitutional Court of the Italian Republic of 22 October 2014, in order
to avoid further disputes, the Government of the Federal Republic of Germany asks the Government of
the Italian Republic to advise, with all due haste and in detail, how it intends to meet its obligations of
international law mandated by the International Court of Justice.
8. By way of a precaution, the Government of the Federal Republic of Germany notes that according to the
principle of the responsibility of States, States whose organs cause harm to another State as the result of
a violation of international law are required to exempt it from the consequences of the harm or to
compensate for the harm. The actions of all three powers of the State are to be attributed to the State in
question.
The Embassy of the Federal Republic of Germany expresses its gratitude in advance for addressing
this matter with all due haste and avails itself of this opportunity to renew to the Ministry of Foreign Affairs and
International Cooperation its assurances of the highest consideration.
L.S.
249
Annex 22
Aide-mémoire from the Italian Ministry of
Foreign Affairs and International Cooperation, 6 October 2021
(Italian original and English translation)
250
251
252
253
254
255
Ministry of Foreign Affairs
and International Cooperation
3110/140445
Rome, 06 October 2021
NOTE VERBAL
The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation presents its compliments
to the Embassy of the Federal Republic of Germany and with reference to its Note Verbal no.
17890 of 10 February 2021 and to the letter of H.E. the Ambassador of the Federal Republic of
Germany of 27 September 2021 concerning the recent deed of attachment of real estate issued
by the Court of Rome on properties belonging to the Federal Republic of Germany.
In this regard, the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, as a result of
the request, has the honour of transmitting to the Embassy its assessment of the obligations in
force in the international legal order on the immunity of foreign States from national jurisdiction
and from enforcement actions and of the functions of the Institutions whose premises are the
subject of the above-mentioned executive proceedings. These considerations in no way affect
the independence of national judicial authorities.
The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation avails itself of this
opportunity to renew to the Embassy of the Federal Republic of Germany the assurances of its
highest consideration.
EMBASSY OF THE FEDERAL
REPUBLIC OF GERMANY
Via S. Martino della Battaglia, 4
00185 R OME
256
REMINDER
In relation to the request made by the Ambassador of Germany in Rome in a letter dated 27
September 2021 to the Secretary-General of the Ministry of Foreign Affairs and International
Cooperation concerning the legal position of the Italian Government regarding the principle of
State immunity and Italy's obligations under international law to respect that principle, the
following is noted,
International law places on States, and therefore also on Italy, the obligation to respect the
immunity of foreign States from jurisdiction in matters of enforcement and precautionary
measures, in particular in relation to property intended for public functions, as confirmed by
current international practice, including, regarding Italy, also recent rulings of the Supreme
Court of Appeal. As is well known, in the Italian legal system, the Constitutional Court's
judgment no. 238 of 2014 introduced certain limits to the immunity of States from the
jurisdiction (of cognition) in cases of proceedings relating to war crimes and crimes against
humanity.
Instead, regarding the different issue of the immunity of foreign States from execution
proceedings, the general international rules in force, in the opinion of this Ministry, oblige the
Italian State, as well as all States, to respect such immunity, especially in relation to assets
intended for public functions, regardless of the reasons for which any execution order was
issued. Similar international obligations are also reaffirmed by the United Nations Convention
of 2 December 2004 on Jurisdictional Immunities of States, which Italy has ratified, and which
is largely of acknowledgement, also for these specific profiles, of customary international law.
The applicability of these general international and contractual rules on immunity from
execution jurisdiction within the Italian legal system pursuant to Articles 10, 80 and 87 of the
Constitution is not affected or limited by rulings that place restrictions thereon. Indeed, the case
law of the Highest Court of Appeal has explicitly recognised in judgment no. 14885 of 26
October 2018 (thus subsequent to Constitutional Court judgment no. 238 of 22 October 2014),
the applicability of this principle within the national system. In that judgment, the Highest Court
of Appeal stated that the property known as Villa Vigoni, owned by the Federal Republic of
Germany, could not be the subject of executive proceedings, stating that it had no jurisdiction
to take execution action against property belonging to a foreign State or its public bodies, if it
was intended for the exercise of their sovereign functions
257
or in any case of their public purposes, confirming the "principles affirmed by this Highest Court
of Appeal in Joint sessions according to which, due to the effect of the principles of jurisdictional
immunity of foreign States, established by customary international law (to which article 10 of
the Constitution refers), the jurisdiction of the Italian judge does not subsist with regard to
executive or precautionary action on assets belonging to said States or their public bodies, when
it concerns assets intended for the exercise of their sovereign functions or, in any case, of their
public purposes (Joint session Judgement no. 173 of 12 January 1996). Principle not
contradicted by subsequent case law."
Regarding the nature of the property subject to attachment, the German Archaeological Institute,
the Goethe Institut, the German Historical Institute and the German School pursue, within the
framework of the foreign policy of the Federal Republic of Germany, purposes of public interest
of a cultural-scientific nature and also contribute to the promotion of Italian and German cultural
relations, specifically governed by the Cultural Agreement of 8 February 1956.
The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation notes in particular the following.
a) The German Archaeological Institute. 1995 gold medal for merits in culture and art, with its
headquarters in Berlin, is managed by the Ministry of Foreign Affairs of the Federal Republic
of Germany. The Institute, with the participation and cooperation of Italian academics, makes
an important contribution to German research and study in the fields of archaeology, philology
and the history of the peninsula and the Mediterranean, as well as to the protection of Italian
cultural heritage.
Its activities are of a public nature to implement German foreign cultural and educational policy,
as is also confirmed by its gratuitous bailment. The Institute makes an important contribution to
the promotion of German-Italian cultural relations.
In this regard, it is recalled that the functions of the Diplomatic missions include that of
"developing economic, cultural and scientific relations" (Art. 3.1.e of the Vienna Convention on
Diplomatic Relations of 18 April 1961).
The Institute is also one of the institutions covered by the Cultural Agreement between the
Federal Republic of Germany and the Italian Republic of 8 February 1956 (O.J. n. 314 of 17
December 1957), which, after stating in its preamble the objective of "promoting, through
friendly cooperation and reciprocal exchanges, greater knowledge of the cultural, artistic and
scientific activities and ways of life of the other country", provides in art. 1 that the Contracting
Parties shall facilitate and encourage the study of the language, art, literature and history of the
other country, "as well as of any other subject relating to that country". Article 3 provides that
the Parties may maintain in the territory of the other country their own scientific and cultural
institutes (including libraries, as in the case of the Archaeological Institute) or establish new
ones; the same article goes on to state that "The High Contracting Parties shall accord each other
every support both regarding the establishment of Institutes and the activities of such Institutes".
Finally, the German Archaeological Institute is expressly mentioned in the exchange of notes
attached to the above-mentioned Agreement.
258
b) The Goethe Institute , with its headquarters in Munich, is the institution that performs
functions for the Federal Republic of Germany similar to those of the Italian Cultural Institutes,
to which Germany has entrusted, through the Federal Ministry of Foreign Affairs "in its
constitutional responsibility for cultural foreign policy" the task of disseminating the German
language and conducting international cultural cooperation (art. 1 of the "Rahmenvertrag", the
framework agreement between the German Ministry of Foreign Affairs and the Goethe
Institute). The building housing the Goethe is of course provided by the German government on
a gratuitous bailment basis.
The Goethe in Rome, which coordinates the eight premises in Italy, has numerous collaborations
with Italian institutions and organisations. Its training activities for teaching staff are recognised
under the MIUR Directive of 1 December 2003. Article 2 of the above-mentioned Cultural
Agreement between the Federal Republic of Germany and the Italian Republic of 8 February
1956 also states that the parties shall improve and develop the teaching of their languages in the
high schools of the other country, 'by encouraging, also by appropriate measures, the preparation
and training of teachers'. Here too, Section 1 (Facilitation and encouragement of the study of the
language, literature and history of the other country) and article3 of the Agreement ("The High
Contracting Parties shall accord each other every support both regarding the establishment of
Institutes and the activities of such Institutes").
It is therefore considered that the activities of the Goethe Institute are of a public nature in the
context of German cultural policy and make an important contribution to the promotion of
German-Italian cultural relations.
c) The German Historical Institute in Rome is part of the Max Weber Foundation, based in
Bonn, which gathers the German Institutes of Human Sciences abroad. The foundation has been
regulated since 1 July 2002 by a special federal law and financed by the Federal Ministry for
Education and Research, which also appoints the members of the Board of Directors. The
buildings housing this Institute are also provided by the German government on a gratuitous
bailment basis. It is active in research and in the exchange of knowledge in various scientific
fields; particularly important is the study of Italian history in collaboration with our research
centres; it was involved in the work of the Commission of Italian and German Historians set up
by the Trieste Summit in 2008; following the recommendations of the afore-mentioned
Commission, the "Fund for the Future for a shared memory of the war past" was established in
2014, with which Italian initiatives are supported in memory of the victims of the crimes of the
Third Reich; the Institute is currently participating in a project of the German Embassy in Rome,
with the collaboration of the Italian Ministry of Foreign Affairs, consisting of the evaluation, by
Italian and German historians, of the state of implementation of the above-mentioned
recommendations, also in view of the renewal of the German Government's commitment to the
renewal of the afore-mentioned Fund for the Future.
The German Historical Institute thus pursues public-interest objectives of a cultural-scientific
nature within the framework of the foreign policy of the Federal Republic of Germany. At the
same time, its work makes a significant contribution to the promotion of German-Italian cultural
relations, also with important resolutions (implications) on political relations.
Here, too, the afore-mentioned Articles 1 and 3 of the 1956 Italian-German Agreement are
relevant. Finally, the Institute is expressly mentioned in the exchange of notes attached to the
above-mentioned Agreement.
It also appears that some areas of the German Historical Institute are used by the Evangelical
Lutheran Church in Italy (CELI), whose relations with Italy are governed - according to the
agreement between Italy and CELI of 20 April 1993 in implementation of the third paragraph
of Article 8 of the Constitution - by Law no. 520 of 29 November 1995. The first paragraph of
Article 14 of this law states that 'buildings open for public worship by CELI and its communities,
as well as their appurtenances, may not be occupied, requisitioned, expropriated or demolished
259
except for serious reasons and with the prior agreement of the Dean of CELI and the responsible
body of its community concerned'.
d) The German School ('Scuola Germanica Roma') is run by the non-profit 'Associazione
Scolastica Germanica di Roma'. Within the framework of the law for German schools abroad, it
follows the directives of the 'Permanent Conference of Ministers of Education' (in Germany
education is the responsibility of the Laender rather than of a special ministry). The Federal
Republic of Germany supports the German School by sending teachers from the homeland, by
providing financial support and by making available property belonging to the Federal Republic
of Germany. The building housing the School is of course provided by the German government
on a gratuitous bailment basis.
The School is recognised and regulated by the German-Italian Memorandum of 2 April 1974
(ratified by Law 181 of 19 May 1975), which also provides for reciprocity of treatment with
Italian schools in Germany. Also, for the German School it should be considered that Art. 2 of
the above-mentioned Cultural Agreement between the Federal Republic of Germany and the
Italian Republic of 8 February 1956 also states that the parties shall improve and develop the
teaching of their languages in the high schools of the other country, encouraging, also by
appropriate measures, the preparation and training of teachers'. Similarly, Art. 1 (Facilitation
and encouragement of the study of the language, literature, and history of the other country) and
Article 3 of the Agreement ("The High Contracting Parties shall accord each other every support
both regarding the establishment of Institutes and the activities of such Institutes"). Finally, the
Institute is expressly mentioned in the exchange of notes attached to the above-mentioned
Agreement.
It is therefore considered that its activities can be included (similarly to Italian schools abroad)
in the aims of German cultural policy; at the same time, they make an important contribution to
the promotion of German-Italian cultural relations.
260
Annex 23
Note verbale from the German Embassy Rome to the Italian Ministry
of Foreign Affairs and International Cooperation, 28 February 2022
( original and English translation)
261
262
263
264
Embassy
of the Federal R epublic of Germany
Rome
RK 553.32
N o t e V e r b a l 38/2022
The Embassy of the Federal Republic of Germany presents compliments to the Ministry of
Foreign Affairs and International Cooperation and, with reference to Note Verbal no. 325/2021 of 13
September 2021, no. 420/2021 of 10 November 2021 and no. 441/2021 of 7 December 2021, has the
honour to communicate as follows:
In consideration of numerous proceedings commenced before Italian courts in violation of the
jurisdictional immunity of the State of the Federal Republic of Germany, the International Court of
Justice decided as follows in its judgment of 03 February 2012:
"Dit que la Republique italienne devra, en promulguant une legislation appropriee ou en
recourant à toute autre methode de son choix, faire en sorte que les decisions de ses tribunaux
à la
The law subsequently passed by Italy was declared unlawful by the Italian Constitutional Court in 2014.
Since then, many other applications against the Federal Republic of Germany have been filed before
Italian courts in violation of its jurisdictional immunity, and decisions have been handed down against
the Federal Republic in both proceedings on the merits and for execution of judgment, with no action
from the Italian Republic to prevent this.
To
the Ministry for Foreign Affairs and
International Cooperation
R O M E
265
In the procedure for execution of judgment filed by Giorgio et al by virtue of a 2011 judgment
of the Court of Bologna, in November 2020 a judicial attachment was issued (cf. Annex 1) that seized
real property owned by the Federal Republic of Germany and used by the German Archaeological
Institute, the Goethe-Institut, the German Historical Institute, and the German School in Rome. Under
Italian civil procedure law, this effect of this action is deprivation of the ability to dispose of the asset
and loss of possession and any income.
In an order of 12 July 2021, the Court of Rome Executions Judge (cf. Annex 2) appointed a judicial
custodian with the task of taking possession of the real properties and preparing the expropriation
procedure. The hearing for a decision on the authorisation to sell at a judicial auction was set for 25 May
2022 (cf. Annex 3).
the jurisdictional immunity of the Federal Republic of Germany under international law. The Federal
Republic therefore repeatedly contested the legitimacy of this and other proceedings, but nevertheless
timely filed applications in opposition to the execution and also requested a stay of the execution
measures. This request for a stay was denied by the Enforcement Judge of the Court of Rome in a decision
of 12 July 2021 (cf. Annex 4) and in a second instance by the Trial Court of Rome, Civil Section IV, on
03 November 2021 (cf. Annex 5). In the order issued on the complaint filed, the Court rejected the
memorandum, presented as an impediment to the execution of judgment and prepared by the Italian
Ministry for Foreign Affairs to protect the Federal R
for public services, calling it inadequate.
Even repeated high level and extremely high level meetings have so far not produced a valid solution on
how to avoid certain harm to the rights of the Federal Republic of Germany following the aforementioned
judicial proceedings.
To
the Ministry for Foreign Affairs and
International Cooperation
R O M E
266
The sale at judicial auction currently being prepared, with the Executions Judge of the Court of Rome
to pronounce a decision regarding its authorisation on 25 May 2022, can still be avoided under the
provisions of Art. 495 of the Italian Civil Procedure Code by depositing a sum of money equal to the
value of the attachment (2,217,680.74 euros plus procedural costs and interest).
Considering how the proceedings have gone, there is now a serious worry that on 25 May 2022 a
decision will be m
immunity of the Federal Republic of Germany under international law, which could result in an
irreversible loss of property for the Federal Republic of Germany.
As no other possibilities appear likely to avert the risk of a judicial auction, the Embassy therefore
asks the Italian Government, in accordance with the Ital
law, to timely deposit a sum of money of the Enforcement Judge to redeem the
assets owned by Germany that are subject to attachment.
The Embassy of the Federal Republic of Germany avails itself of this opportunity to renew to the
Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation its assurances of the highest consideration.
Rome, 28 February 2022
Round stamp:
Embassy of the Federal Republic of Germany - ROME
To
the Ministry for Foreign Affairs and
International Cooperation
R O M E
267
Annexes